È stata inviata da poco e già crea turbamenti. La mail destinata ai deputati grillini apre una «fase due» nel rapporto con la stampa: «intensificheremo la presenza dei componenti del gruppo comunicazione in Transatlantico e nell’atrio del palazzo». E ancora: «invitiamo tutti a rilasciare le interviste nella stanza grande del gruppo comunicazione dopo essersi messi in contatto con uno dei componenti, invitiamo inoltre a declinare le richieste dei giornalisti dimostratisi inaffidabili se non addirittura in malafede».
Chi è e cosa fa il gruppo comunicazione? Il codice di comportamento firmato dagli eletti stabilisce che i nuclei, uno per la Camera e uno per il Senato, siano puntellati «da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri». Nella selezione, caduta su persone vicine allo staff milanese, è intervenuto anche Gianroberto Casaleggio contattando i prescelti per completare la cabina di regia sul Parlamento.
Il gruppo comunicazione si muove a tutto campo: regola l’attività mediatica dei parlamentari, offre supporto tecnico-logistico, veicola all’esterno la sintesi del lavoro parlamentare. Spiegava Claudio Messora a Linkiesta: «si tratta di due gruppi composti di cinque o sei persone ciascuno, c’è chi si occupa di fare i filmati, chi segue i social network, chi raccoglie le istanze della Rete e chi è all’ufficio stampa tradizionale, poi c’è l’interfaccia col blog di Grillo».
Il lavoro dà i primi frutti, soprattutto nel rapporto con la base. Sui social si contano decine di video caricati quotidianamente, l’account twitter M5sMontecitorio ha seguito in diretta l’assemblea con Grillo sulla diaria, mentre le pagine Facebook rilanciano le iniziative di deputati e senatori pentastellati. Tra i compiti ufficiosi c’è anche il supporto all’attività dei parlamentari, molti dei quali “inesperti”. Ragion per cui il gruppo comunicazione, anello di congiunzione tra Roma e la Casaleggio Associati, è deputato a gestire eventuali situazioni di emergenza.
A capo dei gruppi siedono Claudio Messora e Nicola Biondo. Il primo è il responsabile per il Senato, arrivato a Palazzo Madama dopo una carriera multiforme, prima da musicista poi da project manager e infine da blogger con il nickname ByoBlu, lo stesso con cui ha accusato di plagio Marco Travaglio. Messora è figura centrale, consigliere web tra i più stimati dal Movimento e dai vertici. Nelle ultime ore ha preso le distanze dalla mail inviata ai deputati: «La nostra gestione al Senato è totalmente differente, i senatori hanno il diritto e la libertà di parlare dove vogliono e con chi vogliono». Gli fa eco Vito Crimi: «se dallo staff comunicazione mi dicessero “devi fare così e così”, direi: ma che sei matto?».
Il cerino resta così nelle mani di Nicola Biondo, giornalista, già collaboratore de l’Unità con un passato nella redazione di Blu Notte di Carlo Lucarelli. Sensibile ai temi di criminalità organizzata e terrorismo, a proposito della trattativa Stato-Mafia parlava di «banda del Quirinale». Oggi guida il gruppo comunicazione della Camera ed è il principale indiziato per l’avvio della discussa “fase due” nei rapporti con la stampa, iniziativa ruvida che crea imbarazzi e fa storcere il naso a più di un deputato grillino.
I membri del gruppo comunicazione guadagnano 2mila euro mensili, mentre i responsabili arrivano a 2.500, retribuiti tramite il budget cui dispongono i gruppi parlamentari. «Rispetto al lavoro che faccio sul blog ci vado a perdere», commenta Messora. Dello stesso avviso Rocco Casalino. Tra gli assunti più chiacchierati, l’ex concorrente del Grande Fratello, già ingegnere e giornalista, svolge mansioni di ufficio stampa per il M5s, pur rifiutando interviste e microfoni. Sul fronte dei soldi però, tiene a precisare: «il mio reddito come coordinatore di redazione era di 100.000 euro annui, quindi la mia finalità non è mai stata il denaro».
Altro personaggio è Nik Il Nero, all’anagrafe Nicola Virzì. Ex camionista, commentava l’attualità politica filmandosi alla guida del tir e adesso fa il videomaker al Senato. Al centro delle lotte intestine che hanno ulcerato il Movimento bolognese, il cui Meetup è ora nelle mani della moglie Serena Saetti, Virzì è stato tra i primi oppositori ai dissidenti Salsi e Favia. Quest’ultimo, raggiunto da Linkiesta, insiste: «Virzì ha iniziato una battaglia contro di me da quando mi rifiutai di assumerlo in Regione, io guardavo i curricula, non le amicizie».
Nella squadra parlamentare figura pure Dario Adamo, siciliano trapiantato a Bologna con una laurea in scienze della comunicazione. Lui arriva direttamente dalla Casaleggio Associati dove era web manager, mentre oggi si occupa dei social network al Senato. Sempre a Palazzo Madama agisce Matteo Incerti, giornalista reggiano che per il M5s cura l’ufficio stampa. Invece Magda Andreola, candidata senza successo alle regionali lombarde, fa la videmoaker e si definisce «pasionaria del gruppo di Brescia, il Movimento per me è una famiglia». Basterebbe capire chi è il capo.
Twitter: @MarcoFattorini