Italia o no? Per chi cerca lavoro non esistono confini

I giovani pronti ad accettare qualsiasi

Altro che “choosy” e bamboccioni. In tempi di crisi per chi cerca lavoro non esistono paletti e confini. Per trovare un’occupazione gli italiani sono disposti a trasferirsi all’estero, a lavorare con orari flessibili e a cambiare sede. E, soprattutto se alla prima esperienza lavorativa, sono pronti anche ad accettare proposte non in linea con il proprio profilo di studio o professionale. Senza troppe pretese sullo stipendio: in tanti sono favorevoli a ricevere una remunerazione flessibile proporzionata alla propria produttività.

Sono le principali caratteristiche emerse dal sondaggio realizzato a inizio aprile 2013 da Hivejobs, società di recruiting online. L’indagine ha coinvolto un campione di oltre mille persone chiamate a rispondere attraverso il web a una serie di domande su bisogni e aspettative legate alla ricerca di nuove opportunità professionali. 

A dispetto di chi vede gli italiani restii ad abbandonare il proprio Paese per cercare fortuna all’estero, il 77% delle persone intervistate dichiara, in questo particolare momento di crisi, di essere disposto ad accettare delle offerte di lavoro fuori dall’Italia. In particolare, il 58,5% considererebbe delle posizioni anche al di fuori dell’Unione europea, specialmente i più giovani.

Quello che chiedono i due terzi dei partecipanti al sondaggio è una posizione in linea con il proprio background scolastico e/o profilo professionale. In particolare quelli con un’età compresa tra i 25 e i 55 anni. Un’apertura maggiore si riscontra invece tra i più giovani (18-24 anni) che, affacciandosi per la prima volta al mondo del lavoro, si dicono disposti, nel 70% dei casi, a valutare qualsiasi offerta di lavoro anche quelle non propriamente in linea con il proprio profilo.

Parlando di flessibilità, la disponibilità degli intervistati sembra molto ampia per tutte le fasce di età. In particolare, oltre il 77% dei rispondenti si dimostra favorevole ad accettare offerte di lavoro che richiedano una elasticità in termini di orari, il 71% sarebbe disposto a cambiare sede di lavoro e il 67% acconsentirebbe ad una flessibilità di mansioni. Solo il 3% del campione dichiara di non voler considerare un’occupazione che imponga questo genere di flessibilità. Anche sul fronte della remunerazione economica oltre l’80% del campione si dichiara favorevole ad accettare una retribuzione che comprenda una quota fissa di salario e una quota variabile legata al raggiungimento di obiettivi specifici.

Caratteristiche dell’azienda ideale? Sebbene la retribuzione economica rappresenti una discriminante importante per il 17% degli intervistati, altri elementi importanti sono la possibilità di fare carriera e crescere professionalmente (34,8%), specialmente per i giovani tra i 25 e i 30 anni (45%), e il fatto di poter contare su un ambiente di lavoro favorevole (37%). Quest’ultimo aspetto risulta particolarmente importante per le persone over 55 che lo segnalano come discriminante fondamentale nel 48% dei casi.

Un’ipotesi molto diffusa, soprattutto dopo i 50 anni, è quella di lavorare in proprio. Una persona su due (53% del campione) negli ultimi sei mesi ha considerato la possibilità di mettersi a lavorare in proprio, aprendo ad esempio una partita Iva. Percentuale che tende a salire considerevolmente tra gli over 55, che la ritengono una valida alternativa al lavoro subordinato nel 72% dei casi.

Ma come si cerca lavoro? Anche tra gli over 55 si diffonde la ricerca sul Web. L’80% degli intervistati utilizza molto (29%) e moltissimo (49,5%) i canali digitali per promuovere la propria candidatura e cercare nuove offerte di lavoro. E non sono solo i più giovani ad affidarsi a questi strumenti, anche le persone over 55 utilizzano il web molto e moltissimo nel 65% dei casi. Linkedin si attesta al primo posto nella classifica degli strumenti digitali privilegiati da chi è in cerca di una occupazione, ottenendo l’85% delle preferenze. Chi naviga in rete alla ricerca di nuove offerte decide di affidarsi a un mix di canali: a Linkedin si affiancano piattaforme di incontro tra domande e offerte di lavoro quali Monster (80%), Infojobs (74%) e Joprapido (50%). Rimane bassa la percentuale di utilizzo di Facebook (12,5%) e Twitter (5,9%), percepiti principalmente come social network meno legati alla sfera professionale.

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