Nella mia vaga dipendenza da Twitter, ieri ho notato un messaggio di Massimo Bray, il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, a proposito di un album fotografico sulle sculture urbane a Roma, curato dall’account @italia_it.
Un album fotografico di @italia_it dedicato ad alcune delle sculture urbane più conosciute della città di Roma facebook.com/media/set/?set…
— Massimo Bray (@massimobray) 15 maggio 2013
Appena letto il tweet, mi è saltata in testa un’idea piccola ma forse non stupidissima: perché mai lo stato italiano –e in particolare il ministero per i Beni e le Attività Culturali- non utilizza gli account @italia e @italy per accentrare in maniera decisa la promozione del nostro paese su un mezzo di comunicazione importante come Twitter?
Ho verificato ieri che i due account esistono già. Pur avendo qualche competenza giuridica non sono un giurista, né tantomeno un esperto in questioni di “diritto industriale 2.0”: tuttavia, mi sembrerebbe naturale che lo stato italiano possa mettersi d’accordo e prendere possesso di questi due account, per utilizzarli in maniera massiccia, ma soprattutto intelligente.