Il compenso di uno stage da Google? 4mila euro al mese

Oltre al rimborso previsti anche dei benefit

“Smettetela di divertirvi e sistemate i bug su Youtube!”. Il commento più popolare sotto l’ultimo video-divertissement firmato Big G, “The real Google intern’s first week” (che potete vedere qui sotto), rispecchia fedelmente l’approccio della compagnia californiana al lavoro: l’azienda dev’essere un luogo produttivo, ma anche una culla di socialità, divertimento e creatività.

Il video mostra la prima settimana di stage di cinque ragazzi di diversa provenienza, dalle prime riunioni alle ore passate alla scrivania, ma senza disdegnare tutte le attività extra offerte dalla meravigliosa sede dell’azienda a Mountain View, soleggiata cittadina della Bay Area dove Larry Page e Sergey Brin hanno voluto il quartier generale della loro creazione.

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Il video è uscito, negli Usa, pochi giorni prima di una delle commedie più attese dell’anno, The Internship. Protagonisti sono i fratelli della risata Vince Vaughn e Owen Wilson, che avevano già condiviso il set nel 2005 per “2 single a nozze – Wedding Crashers”. Wilson e Vaughn impersonano due venditori di chincaglierie analogiche rimasti travolti dallo tsunami digitale.

E così, quando la loro azienda chiude, («Tutto è computerizzato ormai», spiega il principale), i due decidono di mettersi alla prova come stagisti di Google, l’azienda che tanto li attrae e tanto li spaventa. Così, tra improponibili colloqui via Skype, escursioni sulle coloratissime biciclette color-Doodle, gli insegnamenti di un tutor dall’accento inflessibile e una discreta collezione di figuracce, Vaughn e Wilson si ritrovano faccia a faccia con un mondo completamente nuovo.

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Hollywood, dunque, ha già dato il suo responso: essere stagisti a Google ha delle controindicazioni, ma resta maledettamente cool. É davvero così? In parte, probabilmente, sì. Secondo un recente studio realizzato dalla National Association of Colleges and Employers, infatti, un internship nella coloratissima sede di Big G è davvero un trampolino ideale per la propria carriera.

Innanzitutto, perché lo stage è lautamente retribuito: vi immaginate una qualsiasi azienda italiana che finanzia il vostro tirocinio con più di 4300 euro (5.800 dollari) al mese? Certo, il colloquio di ammissione non è dei più facili – anzi, è il più difficile insieme a quello per entrare ad Amazon, secondo la ricerca – ma le domande premiano l’inventiva, più che la conoscenza. «Chi è il tuo eroe e perché?» è uno dei classici refrain utilizzati dallo staff delle risorse umane che seleziona le nuove leve del motore di ricerca.

Secondo il report, «Google tratterebbe gli statisti perfino meglio degli impiegati a tempo pieno. Tutti, dai superiori diretti ai grandi capi, coltivano rapporti con gli interns, chiedendo la loro opinione e confrontandosi da pari a pari». L’unico “contro” deriverebbe dalle dimensioni eccessive dell’azienda, che rendono veramente difficile imporsi. Per due ex stagisti, intervistati da Mashable, l’atmosfera interna all’azienda sarebbe tutt’altro che di feroce competizione: «In questo il film sbaglia, in realtà è l’opposto», spiega Kitt Vanderwater, che ora è stata assunta a tempo pieno come software engineer.  

Anche Matt Melone, arrivato al colloquio a 27 anni compiuti, conferma: «Ci hanno detto subito che non sarebbe stata una competizione tra di noi», sottolineando un aspetto davvero raro nella maggior parte delle aziende italiane, che tendono ad esasperare il tutti-contro-tutti. Di seguito, la tabella che elenca gli stage più pagati (e più validi) nelle grandi compagnie americane, tech e non solo. C’è di che lustrarsi gli occhi.

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