Acquisti di titoli illimitati da parte della Bce? Fino a un certo punto. Nonostante le smentite dell’Eurotower, i media tedeschi stanno facendo trapelare la posizione che si accingerebbe a prendere la Banca Centrale Europea di fronte alla Corte costituzionale tedesca, che questo martedì e mercoledì dovrà ascoltare i fautori della causa intentata da vari economisti, e appoggiata anche dalla potente Bundesbank, contro il programma Omt (Outright Monetary Transactions) lanciato nel 2012 dal presidente Bce Mario Draghi, dopo il memorabile «faremo tutto il necessario per salvare l’euro» («Whatever it takes») che aveva di colpo placato i mercati. Un programma che prevede acquisto di titoli sovrani in difficoltà purché i paesi interessati siglino un preciso memorandum con condizioni precise. Per la Bundesbank è equivalente a finanziare gli stati membri, vietato dai Trattati Ue.
La Bce – che spedisce a Karlsruhe non Draghi in persona ma il membro tedesco del board, Jörg Asmussen, a sfidare il presidente della Bundesbank Jens Weidmann – ha preparato un documento di precisazioni che sembra destinato a sminuire la portata dell’Omt – e dunque a tranquillizzare i suoi nemici. Non è pubblico ma sta uscendo, lo dicevamo, sui giornali tedeschi. Domenica la Frankfurter Allgemeine Sontagszeitung anticipava la notizia parlando di un «tetto» all’Omt da parte della Bce. L’Eurotower ha immediatamente smentito. E in effetti il giornale era stato impreciso, ma la notizia, come hanno poi confermato altri giornali, oggi Die Welt, non è campata per aria. Solo che la Bce non parla di un «tetto», dice solo che, qualora l’Omt fosse attivato (per ora nessun paese l’ha fatto, la genialata di Draghi è che è bastato il solo annuncio a placare gli investitori), comunque riguarderebbe solo titoli per una durata tra un anno e tre anni massimo. Totale: “soli” 524 miliardi di euro in totale per Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda (peraltro, Portogallo e Irlanda potrebbero aver diritto all’Omt solo dopo aver riacquistato il pieno accesso ai mercati). Per la sola Italia, secondo Die Welt, si avrebbe un massimo di 343 miliardi (a fronte di un debito pubblico totale di oltre 2.000 miliardi).
Allora tutto un bluff il «whatever it takes» di Draghi, gli acquisti «illimitati» per quanto legati a condizioni? Se i mercati la leggessero così, il prossimo terremoto finanziario sarebbe al massimo questione di giorni. In realtà, commentano vari economisti, sembrerebbe soprattutto un tentativo di gettare fumo negli occhi ai giudici di Karlsruhe. E non è un caso che la stessa Bce abbia smentito la parola «tetto», affermando che «non ci sono limiti alle transazioni» ritenute necessarie per l’applicazione dell’Omt. E del resto lo stesso Draghi al momento della presentazione del programma, aveva parlato di acquisti «illimitati». E infatti nella sua documentazione di 52 cartelle per i giudici costituzionali tedeschi, l’Eurotower, a quanto si capisce dai media tedeschi, dice solo che, allo stato, sommando tutti i titoli da 1 a 3 anni si arriva alla cifra indicata, a sminuire le dimensioni reali dell’Omt. E già perché, se ai titoli a breve-media durata si sommassero ad esempio i decennali, verrebbero fuori ben altre somme, a quattro cifre, che farebbero ben più impressione.
Quello che però non dice la Bce è quello che invece esplicita su Die Welt Stefan Bielmeier, capo analista della DZ-Bank di Francoforte: «gli stati membri – osserva – possono all’occorrenza emettere nuovi titoli da 1 a 3 anni, che poi la Bce comprerebbe sul mercato secondario. In questo modo le “munizioni” per l’Omt si lasciano incrementare senza difficoltà». Del resto, osserva ancora il giornale, all’atto della presentazione la Bce disse di voler «concentrarsi» su titoli da 1 a 3 anni. La parola «esclusivamente», però, non l’ha mai pronunciata, lasciando insomma uno spiraglio per allargare, all’occorrenza, il campo di applicazione a titoli di più lunga durata. I mercati, evidentemente, hanno capito la solfa ed è per questo che, almeno per ora, restano tranquilli. Certo, se poi la Corte costituzionale tedesca a settembre dovesse pronunciarsi in modo negativo sull’Omt – anche se non ha potere giuridico diretto sulla Bce – le cose potrebbero prendere tutta un’altra piega.