Portineria Milano“Napolitano non nominare senatore a vita un pedofilo”

«Ma anche la sinistra ne esce sconfitta»

«Se Napolitano lo nominasse senatore a vita, il giorno dopo giornali come Repubblica o il Manifesto, Fatto Quotidiano e Micromega, farebbero partire una campagna dal titolo: “Napolitano fa senatore a vita un pedofilo”» Peppino Caldarola, ex direttore dell’Unità, tra i consiglieri più ascoltati dal presidente della Repubblica, autore dell’ultimo libro intervista a Massimo D’Alema, ha l’amaro in bocca commentando con Linkiesta la sentenza che ha condannato Silvio Berlusconi a 7 anni di carcere per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile, compresa l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Caldarola non fa parte di quella sinistra che in queste ore festeggia per la condanna al Cavaliere. «C’è un grande rammarico, perché la sinistra non è riuscita a sconfiggerlo politicamente. Dopo vent’anni si può dire che ieri anche la sinistra ha perso. E male».

E adesso cosa succede? 
È forse la vera fine della seconda Repubblica, nello stesso modo in cui finì la prima, per via giudiziaria. Dopo vent’anni la storia si ripete. Non mi sorprende che ieri i giudici gli abbiano dato un anno in più rispetto a quanto chiesto dalla Boccassini: sembra proprio per bloccarlo a ogni possibile nuovo incarico politico.

Come ne potrebbe uscire Berlusconi?
Ma sarà difficile uscirne sia per Berlusconi sia per l’Italia. Durante tangentopoli, per evitare l’onte della galera, Craxi scappò in Tunisia, ad Hammamet. Berlusconi ha questa opzione. Può fuggire, oppure può cavalcare una grande protesta di piazza, ma credo che ormai non sarebbero in tanti a seguirlo. 

Nel senso? Il Pdl ieri si è detto compatto intorno al leader
In autunno quando si arriverà all’interdizione dai pubblici uffici dopo la sentenza in Cassazione non credo che i Quagliariello o Lupi lo seguiranno. Rimarranno la Santanchè e Cicchitto. Ormai è passato del tempo, dentro il Popolo della Libertà c’è il rischio che in tanti abbandonino Berlusconi al suo destino.

Dopo Andreotti ieri se ne è andato anche il senatore a vita Emilio Colombo. Magari è brutto ricordarlo adesso, ma un posto per Berlusconi ci sarebbe a palazzo Madama per tutelarlo
Napolitano non potrebbe mai farlo. La sentenza di ieri ha bloccato per sempre ogni speranza di qualsiasi nomina politica. Lo stesso centrosinistra si trova in difficoltà perché adesso inizierà a montare da parte di Repubblica o del Fatto di essere alleati con un condannato per prostituzione minorile, quindi pedofilia. 

Quindi il governo rischia
La domanda vera non è se il PdL riuscirà e tenere in vita il governo Letta malgrado il colpo giudiziario su Berlusconi, ma se il Pd sarà in grado di reggere l’alleanza con il Cavaliere nuovamente condannato. Si sa che nel Pd il governo di larghe intese non gode di grandi favori. È stato vissuto come una dura necessità. Gran parte della base è contraria, alcuni settori anche fieramente contrari. Pochi credono nella pacificazione, pochi la vogliono. 

Quindi cosa consiglia a Enrico Letta? 
Resta da vedere chi farà la prima mossa e staccherà la spina al governo. Fossi in lui preparerei gli scatoloni…

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