Come trovare lavoro in Norvegia: le occasioni e i siti

Lavorare all’estero

Capitale: Oslo
Forma di governo: Monarchia parlamentare
Re: Harald V di Norvegia
Primo Ministro: Erna Solberg
Area: 323.802 km2 (61°)
Popolazione: 4.986.000
Densità della popolazione: 15 ab/km2
Lingua: Norvegese Bokmal (ufficiale), Norvegese Nynorsk (ufficiale)
Religione: Chiesa di Norvegia (evangelica luterana – ufficiale) 85.7%,
Pil (PPP): $278,1 miliardi (2012)
Pil pro capite (PPP): $55.300 (2012)
Crescita del Pil: 3,1% (2012), 1,2% (2011), 0,5% (2010)
Debito pubblico: 30.3% del Pil (2012)
Tasso di disoccupazione: 3,3% (2012)
Tasso di disoccupazione giovanile: 8,6%
Moneta: Corona norvegese (cambio con l’euro)

I pro e i contro della Norvegia

PRO: Una società egalitaria e il quarto reddito pro capite più alto al mondo (99.300 dollari l’anno) fanno sì che la Norvegia possa godere di un benessere diffuso rarissimo nel resto del mondo. A cambiare per sempre il destino della Norvegia fu, nel 1969, la scoperta del giacimento petrolifero di Ekofisk, nel Mare del Nord.

Oggi, la Norvegia è l’ottavo esportatore mondiale di petrolio. Le rendite del petrolio contribuiscono a circa il 30 per cento delle entrate dello stato e ad un quarto del valore aggiunto prodotto dal sistema paese. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, dal 1980 a oggi l’economia norvegese si è contratta solo due volte: nel 1988 (-0,2%) e nel 2009 (-1,4%). Nel 2012, il Pil è cresciuto del 3,1 per cento, trainato soprattutto (ma non solo) dal settore energetico.

Nonostante l’appellativo di «emiri con gli occhi azzurri», la gestione delle rendite del petrolio dei norvegesi è completamente diversa da quella degli Stati mediorientali. Invece di grattacieli e centri commerciali, in Norvegia il petrolio ha permesso una crescita sostanziale del settore pubblico: dagli anni ’70 il numero impiegati nel settore dell’educazione è raddoppiato e quello degli impiegati nella sanità e nei servizi è quadruplicato. Il settore pubblico continua a valere il 52 per cento del Pil norvegese. Inoltre dagli anni ’90, le immense entrate energetiche sono state investite nel Fondo Pensione Governativo Globale (Spu), che con più di mezzo trilione di dollari è uno dei fondi sovrani più grandi del pianeta, nonché il meglio gestito e il più trasparente.

Ma le rendite del petrolio sono usate anche per promuovere le industrie tradizionali, come la pesca e il trasposto marittimo, e le industrie dei settori più promettenti come l’Ict e la green economy. Una delle preoccupazioni principali dei governi norvegesi è preparare il paese ad un’economia post-petrolifera. Per farlo, Oslo sta promuovendo, insieme ai settori tradizionali, nuovi business attraverso enti come “Innovazione Norvegia” e le città della scienza universitarie.

Ma il vero fiore all’occhiello della Norvegia è la tutela del benessere e dei diritti individuali dei suoi cittadini. Secondo l’Indice di Sviluppo Umano (HDI), la Norvegia offre la qualità della vita più alta del mondo e la migliore democrazia del pianeta, si trova al primo posto anche del Democracy Index dell’Economist, un indice che misura il livello di democrazia in un paese. Anche l’uguaglianza tra i sessi è una realtà. La Norvegia detiene infatti il terzo posto del Gender Gap Index ed è il miglior posto al mondo dove essere madre secondo il Mothers’ Index di Save the Children. Infine, nonostante la presenza del petrolio, la Norvegia è uno dei paesi del mondo dove il reddito familiare è distribuito più equamente. Il paese ha gli operai meglio pagati e gli amministratori generali peggio pagati del mondo: gli operai guadagnano tre volte tanto quello che guadagnano i loro colleghi britannici, mentre il capo dei capi di Statoil, una compagnia petrolifera classificata dal Financial Times al settantaquattresimo posto tra le 500 società quotate più grandi del pianeta, guadagna solo un paio di milioni di dollari all’anno.

CONTRO: Il costo della vita è molto alto, anzi è tra i più alti del mondo. Il Centro di statistica norvegese ha calcolato che in media le famiglie norvegesi, tra il 2007 e il 2009, hanno speso 49.240 euro all’anno. L’abitazione, la luce e il carburante sono le tre voci di spesa più onerose per le famiglie norvegesi, pari a 15.300 euro l’anno (il 31 per cento del totale). I trasporti valgono circa il 16 per cento della spesa totale, per un ammontare di 8.100 euro. La terza voce di spesa sono gli svaghi e le attività culturali che equivalgono al 12 per cento, ossia a 6.100 euro. Il costo del cibo e delle bevande non alcoliche vale il 12 per cento della spesa totale, per un ammontare di 5.900 euro all’anno. Anche le bevande alcoliche e i pasti al ristorante sono molto costose, in particolare rispetto agli altri paesi europei. Per esempio una cena per due costa in media 84 euro e una birra 10,50 euro.

Oslo è infatti la città più costosa del mondo, secondo una ricerca effettuata dalla multinazionale delle consulenze ECA, che ha analizzato il costo della vita a seconda dei prezzi medi di prodotti e servizi comuni nella vita quotidiana. Nella capitale norvegese, una bibita costa in media 2,50 euro, un biglietto del cinema 15 euro e dodici uova 6,50 euro. Ogni residente paga in media 186 euro al mese per le bollette, il doppio rispetto a New York. I prezzi sono ovviamente rapportati agli altissimi standard di vita della Norvegia, dove il dipendente di un’azienda che lavora nell’industria o nei servizi guadagna in media 42.475 euro annuali, contro i 25.808 euro degli italiani.

Anche se quasi tutti i norvegesi parlano l’inglese, c’è un certo provincialismo, soprattutto fuori da Oslo, che con i suoi seicentomila abitanti è l’unica vera metropoli del Paese. Spesso per essere assunti è necessario essere fluenti nella lingua locale, il Norvegese.

Inoltre la Norvegia è lontana dall’essere il luogo perfetto. Anche se molti norvegesi non hanno nulla contro gli immigrati, le statistiche mostrano che la disoccupazione tra gli immigrati, in particolare quelli non-occidentali, è molto superiore alla media nazionale.

Infine non bisogna dimenticare che il problema del clima. La Norvegia si trova infatti nelle stessa latitudine dell’Islanda e della Groenlandia. Va però detto che, nonostante la latitudine, il clima norvegese è relativamente mite: questo grazie alla Corrente del Golfo che partendo dal Messico viene a riscaldare le acque marine delle coste atlantiche rendendo le temperature medie annuali superiori allo zero anche in zone molto più a nord del Circolo Polare Artico. Questo evita la formazione di ghiacci marini, favorendo le attività portuarie e di pesca. Le temperature medie annue delle coste vanno dai 7°-8° della città di Stavanger ai 3°-4° di Trondheim, fino ai 2°-3° di Vadsø. D’altra parte però le coste sono spesso caratterizzate da tempeste, comuni soprattutto durante l’autunno e all’inizio dell’inverno. Durante l’estate possono esserci periodi particolarmente freschi e piovosi. La temperatura media del mese di luglio è comunque superiore ai 15° su tutta la fascia costiera centro-meridionale fino alla regione di Sogn og Fjordane. Diversa è la situazione ad Oslo, dove le estati sono tiepide: la temperatura media di luglio è di 17° e grazie alle molte ore di luce sono possibili temperature massime vicine ai 30° tra giugno e luglio. Per contro gli inverni sono freddi perché l’effetto mitigatore della Corrente del Golfo è bloccato dalle montagne: nei mesi più freddi si scende facilmente sotto i -20°, e non è raro avere minime intorno allo zero a maggio e settembre. Il vero “freddo” invernale si incontra nelle zone interne, soprattutto nelle contee di Oppland e Finnmark: in quest’ultima è stato registrato il record minimo di temperatura, -51° a Karasjok.

TROVARE CASA

In Norvegia il costo di un alloggio varia molto da zona a zona. I prezzi più alti si trovano a Oslo, nell’area metropolitana circostante e nelle altre grandi città. Mentre i prezzi sono molto più ragionevoli al di fuori delle aree centrali. Il costo medio mensile per affittare un bilocale è di circa 600 euro, per un trilocale è di 820 euro. A Oslo e Bærum un locatario paga in media 964 euro per un bilocale e 1230 euro per un trilocale.

Ci sono diversi modi per abitare in Norvegia. Si può stare in affitto, vivere in una casa in cooperativa e acquistare un immobile. Il mercato delle case in affitto norvegese è abbastanza piccolo; in generale la maggior parte della popolazione ha una casa di proprietà. Gli annunci di affitto e vendita sono disponibili su Internet, nei giornali locali e sul quotidiano nazionale “Aftenposten”. Alcuni giornali allegano un “supplemento casa” una volta alla settimana e dispongono di spazi per gli annunci “offro/cerco casa” sui loro siti Internet.

Le agenzie immobiliari si occupano soprattutto di vendere case e appartamenti, ma possono anche gestire contratti di locazione. I contatti di queste agenzie si possono trovare sulle pagine gialle norvegesi, “Gule sider”, alla voce “Eiendomsmeglere” (agenzia immobiliare).

Se vuoi affittare una casa o un appartamento, devi avere un contratto d’affitto con mutua possibilità di recesso. Il periodo di notifica per recedere un contratto d’affitto è normalmente di un mese. Di regola bisogna pagare un deposito di garanzia dall’ammontare di 1 o 3 mensilità da versare su conto bloccato. È possibile acquistare il modello del contratto standard nelle librerie o trovarli sui Internet o contattare l’Associazione dei locatari (Leieboerforeningen), un’associazione che protegge gli interessi dei locatari nei rapporti con i proprietari delle case e degli appartamenti.

MERCATO DEL LAVORO

Negli scorsi mesi, la Norvegia ha sperimentato un aumento del tasso di disoccupazione a causa della congiuntura economica sfavorevole. Nel maggio 2013, le persone completamente disoccupate ammontavano al 2,5 per cento della forza lavoro. E, secondo i dati del Nav (Ente nazionale del lavoro e del welfare), rispetto al giugno precedente sono state registrate 4.099 (+7%) persone in più come disoccupate.

Le regioni in cui è stato registrato il livello di disoccupazione più basso sono state le contee della costa occidentale, con un tasso compreso tra l’1,7 e l’1,9 per cento. La disoccupazione più elevata è stata rilevata nelle contee meridionali di Oslo, Østfold e Finnmark, che hanno esibito un tasso compreso tra il 3,2 e il 3,4 per cento.

Domanda di lavoro. A causa della congiuntura economica sfavorevole la domanda si lavoro sarà più bassa del previsto. Secondo una recente indagine condotta presso i datori di lavoro, ci si aspetta che la domanda di lavoro, sia interna che esterna, continuerà ad aumentare sensibilmente nel biennio 2013-2014.

Mentre ci si aspetta che la domanda di lavoratori poco qualificati rimarrà stagnante, la domanda per i lavoratori qualificati crescerà. In particolare aumenterà la richiesta di personale medico-sanitario, di insegnanti, di ingeneri (in particolare marittimi e specializzati nel settore del petrolio), personale altamente qualificato nel campo degli IT (ma solo se possiedono un buon livello di lingua norvegese), muratori altamente qualificati, cuochi e panettieri e lavoratori industriali qualificati.
 

LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO

La Norvegia non fa parte dell’Unione europea, ma è uno degli stati membri dell’area economica europea (Eea- European economic area). Nell’accordo dell’area economica europea, la libertà di circolazione delle persone rappresenta un diritto fondamentale che permette ai cittadini di uno Stato dell’Eea di lavorare in un altro Stato dell’Eea alle stesse condizioni dei cittadini di quello stesso Stato membro.

Se sei un cittadino Eea e possiedi una carta d’identità valida, puoi stare in Norvegia per tre mesi. Se vuoi trattenerti per un periodo superiore, devi dimostrare di avere un posto dove vivere e ti devi registrar presso la polizia. Prima bisogna registrarsi online, nel sito dell’immigrazione norvegese. Poi bisogna recarsi all’ufficio di polizia responsabile dell’area di residenza e farsi rilasciare un certificato di registrazione. È necessario avere un passaporto o una carta di identità validi, e, in caso se ne disponga, il contratto di lavoro.

LINK UTILI PER TROVARE LAVORO

1. EURES – Il portale europeo della mobilità professionale
Tutte le informazioni e i dati ufficiali su mercato del lavoro, condizioni di vita e di lavoro e legislazione europea sulla mobilità europea.

2. ARBEIDSTILSYNET
Il sito dell’ispettorato del lavoro norvegese. Tutte le informazioni sulle leggi e le regolamentazioni del mercato del lavoro norvegese.

3. NAV
Nav è il servizio per il lavoro e il welfare della Norvegia. Offre informazioni utili per i lavoratori stranieri che vogliono cercare lavoro in Norvegia, offerte di lavoro e una guida pratica a come vivere in Norvegia.

4. UNGINFO
Dove cercare un lavoro? Come fare domanda? Come prepararsi al colloquio? Tutte le informazioni utili ad uno straniero che decide di lavorare in Norvegia e i link delle principali agenzie di collocamento.

5. UDI
Il direttorio per l’immigrazione offre informazioni sul mercato del lavoro norvegese, su dove cercare e su come fare domanda per trovare un lavoro in Norvegia.
 

ALTRI LINK UTILI PER VIVERE IN NORVEGIA

Informazioni pratiche di viaggio in Norvegia
Acqua potabile, carte di credito, norme sanitarie, festività, orari di apertura, tutto ma proprio tutto per un soggiorno sereno in Norvegia.
www.visitnorway.com/it/

Meteo
Previsioni del tempo dettagliate per tutto il territorio norvegese.
www.yr.no

Passaporti e visti
Informazioni su passaporti e visti a cura dell’Ambasciata di Norvegia in Italia.
www.amb-norvegia.it

Norme doganali
Informazioni sulle norme doganali svedesi.
www.viaggiaresicuri.mae.aci.it

Viaggiare in aereo
Per pianificare il vostro viaggio, BookNorway mette a disposizione un’ampia offerta di voli per Norvegia e paesi scandinavi.i.
booking.visitnorway.com/en/flight

Biglietti e orari dei treni
Viaggiate comodamente in treno lungo tutta la Norvegia.
www.nsb.no

La rete norvegese degli autobus
Collegamenti capillari anche con i più piccoli paesi della nazione.
www.nor-way.no

Che fare in caso di emergenza?
Il numero dell’Ambasciata d’Italia ad Oslo è (0047) 23 08 49 00. Nell’orario di chiusura della Sede chiamare il numero d’emergenza: 0047 92 42 42 70.

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