Sono passati due anni dalle bombe di Oslo e dalla strage di Utøya, che causarono 77 vittime. Secondo quanto riporta il Norway Post, il ricordo di quest’anno sarà più raccolto rispetto al primo anniversario. Eskil Pedersen, responsabile della sezione giovanile del Partito socialista (il campeggio del partito sull’isola di Utøya fu oggetto dell’attacco di Anders Behring Breivik) ha dichiarato: «È importante ricordare quello che è successo, ma la cerimonia sarà più piccola e raccolta». Secondo Pedersen, molti dei sopravvissuti desiderano ricordare il giorno della strage con amici e famiglie nelle rispettive province, piuttosto che tornare a Oslo e al campeggio di Utøya. Ad ogni modo, è previsto un discorso del primo ministro norvegese Jens Stoltenberg a Oslo, dove nella cattedrale sarà tenuta una cerimonia. Breivik è stato condannato a 21 anni di carcere, la pena massima prevista dall’ordinamento norvegese.
Le fotografie qui sotto sono tratte dalla serie One day in History di Andrea Gjestvang, vincitrice dell’Iris d’Or del Sony Photography award. I ritratti sono tutti di sopravvissuti alla strage di Utøya del 2011. Sono anche state raccolte in un libro ““En dag i historien” edito da Pax. Scrive Gjestvang sul suo sito:
«circa 500 persone sono sopravvissute alla strage, molti dei quali sono gravemente feriti. Più della metà dei sopravvissuti sono bambini e ragazzi minorenni. Sono tornati alla loro vita di tutti i giorni. Vanno a scuola, passano del tempo con gli amici e si innamorano. Vanno a letto tutte le notti e si guardano allo specchio alla mattina. Ma qualcosa è cambiato. I giovani sopravvissuti dovranno convivere con le loro cicatrici — sia visibili che psicologiche —molte delle quali potrebbero non rimarginarsi mai più».