Sembrava fosse finita per uno dei tanti carrozzoni siciliani. L’ex assessore alle Attività Produttive, Marco Venturi, oggi uno dei componenti del cda de il Sole 24 ore, era riuscito nell’intento di abbattere i nove consorzi Asi, acronimo di “Aree di sviluppo industriale”, sostituiti da una struttura unica: l’Istituto Regionale per lo Sviluppo della Attività Produttive (Irsap).
Era la legge regionale numero 8 del 20 gennaio 2012, quella che sanciva «la nascita dell’Irsap», e la fine dei «vecchi carrozzoni Asi concepiti in origine per incentivare lo sviluppo e la crescita del tessuto industriale ma di fatto – affermava Venturi – buoni soltanto per garantire prebende e alimentare il sottobosco della politica grazie a circa 800 posti di sottogoverno che, peraltro, gravavano sulle casse della Regione per circa quattro milioni di euro l’anno senza apportare alcun reale beneficio alle imprese». Chiaro. Da oggi, si vantava l’assessore di allora Marco Venturi, «l’Irsap sarà un organismo più snello, rapido ed efficiente per dare risposte celeri e in tempi certi. Tutto ciò si otterrà attraverso la creazione di zone industriali a burocrazia zero, la soppressione di circa 800 posti di sottogoverno, tra consigli generale e direttivi, diminuzione dei direttori generale da 11 a 1 solo, e un risparmio concreto per le casse regionale di circa 4 milioni di euro l‘anno».
Eppure anche la favola dell’Irsap, ente regionale che avrebbe dovuto far svoltare l’industria siciliana anche in termini di sprechi, finisce nel limbo della Sicilia gattopardesca, dove «tutto cambia per non cambiare». Ed ecco che nel luglio scorso alla guida del nuovo ente «snello, rapido, ed efficiente» la giunta regionale di Raffaele Lombardo, dove risiede anche Venturi, nomina Alfonso Cicero, come commissario. Designazione ratificate della Giunta su proposta dall’assessore regionale alle Attività Produttive. «È un provvedimento indifferibile ed urgente – spiegava l’assessore Venturi – imposto dai termini stringenti previsti dalla legge di riforma approvata dall’Ars a dicembre scorso. La norma che include la soppressione dei consorzi Asi e la nascita dell’Irsap prevede, infatti, 180 giorni di tempo, dalla pubblicazione in Gurs, per la costituzione della governance dell’Irsap».
Ma sulla procedura non c’è nulla da dire. Semmai sarebbe lecito domandarsi chi sia Alfonso Cicero. Figlio di un ex deputato regionale democristiano, Cicero è nientemeno che il segretario particolare di Marco Venturi, oltre ad avere ricoperto il ruolo di Presidente dell’Asi di Caltanissetta. Un classico cliché siciliano. Ma, come segnala il giornale online Livesicilia, a oggi l’Irsap si è contraddistinto per il numero di incarichi legali conferiti da gennaio ad oggi. Più di 100 in carichi in sei mesi, «quasi venti al mese», per una media di due ogni tre giorni. «Incarichi ad esterni – scrive Livesicilia – per i quali l’Irsap non pubblica l’importo, rendendoli di fatto privi di efficacia». La pubblicazione dell’importo, si legge in una circolare del presidente Crocetta è «condizione per la liquidazione dei relativi compensi».
In questo contesto il governo regionale avrebbe provato a forzare la mano. Lo stesso giorno in cui si sarebbe dovuta riunire la sottocommissione per cambiare le regole per l’elezione del cda dell’Irsap, il governatore regionale Crocetta insieme all’assessore alle Attività Produttiva Linda Vancheri, vicinissima all’ex assessore Marco Venturi, ha proceduto alla nomina del nuovo Presidente. Ovviamente, sempre Alfonso Cicero. Ma l’Ars si è opposta con forza, e all’unanimità ha bloccato la “nomina”. Di certo Crocetta e Vancheri non si fermeranno alla prima difficoltà. E voci di Palazzo riferiscono a Linkiesta, che «se non dovessero farcela con Cicero potrebbero proporre a capo dell’Irsap proprio l’ideatore della riforma Marco Venturi».
Sullo sfondo è già pronta la sede operativa del nuovo super Ente siciliano. Che non si troverà a Palermo, come prevedeva la legge 8, ma in un lussuosissimo palazzo di Caltanissetta. La stessa città di Cicero e Venturi. Una sede che costerà alle casse della Regione mezzo milione di euro.
Twitter: @GiuseppeFalci