E Alla fine arriva mamma. Questa barbara traduzione italiana di How I Met Your Mother, finalmente, all’alba della nona stagione, ha un senso. La mamma arriva. Il gioco durato otto anni, il mistero, l’ombrello giallo, la porta della stanza chiusa nell’appartamento della coinquilina, sono lontani momenti del passato. La mamma (anche conosciuta come “la moglie”, “la Signora Mosby” o “la ragazza con l’ombrello giallo”) finalmente ha un volto.
Alt. Facciamo un passo indietro per quei pochi che non conoscono la serie: HIMYM, come gli amanti degli acronimi l’hanno subito ribattezzata, non è una semplice comedy. È la comedy degli anni duemila. Erede di Friends, racconta le vicende di un gruppo di amici nella classica cornice di New York City. Il Central Perk che, assieme ai rispettivi appartamenti, faceva da palcoscenico alle storie di Rachel, Ross, Monica, Joey, Chandler e Phoebe, si è trasformato nel McLaren’s Pub, dove si ritrovano Ted, Marshall e la fidanzata — prima, poi moglie — Lily, Robin e il legen — wait for it — dary Barney. A raccontare le vicende è una voce fuori campo, quella del Ted del futuro intento a narrare ai propri figli come ha conosciuto la loro madre. Ma per otto divertenti (per quanto dannatamente lunghi) anni, della mamma nemmeno l’ombra. O meglio, l’ombra sì, insieme a qualche inquadratura di sfuggita: le gambe, l’ombrello giallo, una fugace visione del tallone. Lo show è diventato una sorta di «figli, vi racconto tutte le nefandezze che ho fatto prima di sposare mamma»: amori, matrimoni sul punto di celebrarsi ma interrotti all’ultimo, passioni di una notte, ex fidanzate pazze, sbronze e “sandwich” con gli amici.
Ammettiamolo, c’è stato un momento in cui abbiamo pensato che la fantomatica mamma sarebbe rimasta un fantasma. E invece no. Alla nona e ultima stagione, la serie ideata da Craig Thomas e Carter Bays arriva al punto. La mamma assume un volto, ed è quello di Cristin Milioti, 28enne, che in televisione fino ad ora ha fatto poco e niente ma che a Broadway è piuttosto conosciuta.
L’ultimo capitolo è da poco iniziato negli States (e previsto per il 2014 in Italia) e si preannuncia ambizioso: girare ventiquattro episodi sulle cinquantasei ore che precedono il matrimonio di Barney e Robin. L’obiettivo di non risultare ripetitivo e già visto è perso in partenza, ma non importa. Alla fine, per un motivo e per l’altro, ai cinque thirty-something Newyorchesi siamo affezionati e siamo pronti a perdonar alla serie le mancanze. Abbiamo aspettato nove anni per vedere un volto. L’abbiamo visto e non è nemmeno così originale (chi non ha pensato che si trattasse della sorella gemella di Lily?). Insomma, HIMYM si è guadagnata il diritto di poter fare quello che vuole, compreso propinarci a ripetizione le stesse battute. E statene certi: rideremo (o per lo meno sorrideremo) ancora.