DatagateLa stanza segreta da cui gli Usa spiavano Angela Merkel

Lo scandalo Nsa in Germania

Ampi segmenti di facciata senza finestre, dietro cui, secondo immagini scattate a raggi infrarossi, si nasconderebbero fonti di calore, e quindi attività umane, apparentemente sospette. Prove sempre più consistenti raccolte dalla stampa tedesca in seguito alle recenti filtrazioni dei documenti della National Security Agency (Nsa), indicano che le operazioni di spionaggio degli Stati Uniti contro Angela Merkel e la cancelleria avrebbero potuto essere orchestrate direttamente dalla ambasciata americana di Pariser Platz. All’interno dell’edificio si troverebbe una stanza di controllo non dichiarata, dotata delle tecnologie di spionaggio più moderne e sapientemente orientata verso l’ufficio della donna più potente al mondo, a poche centinaia di metri di distanza in linea d’aria.

L’ambasciata degli Stati Uniti si trova a Pariser Platz, vicino alla Porta di Brandeburgo. A pochi padssi dagli uffici di Angela Merkel

In un documento filtrato da Edward Snowden – ex dipendente della Nsa responsabile sui leaks che stanno ponendo a nudo lo spionaggio di Washington – al magazine tedesco Der Spiegel, si faceva riferimento all’esistenza di un’unità speciale, chiamata Special Collection Service in cui avrebbero collaborato sia l’Nsa che la Cia. L’unità avrebbe avuto una delle sue sedi operative centrali in una stanza non dichiarata dell’ambasciata americana a Berlino. Fin qui i leaks.

Un dettaglio dell’ambasciata Usa

Né le autorità tedesche, né, tantomeno, l’ambasciata Usa si sono prestate a smentire o confermare questa informazione. I giornalisti tedeschi hanno quindi pensato di rispondere in modo rudimentale. Giovedì e venerdì scorso un cameraman della televisione Ndr insieme a Joachim Löbe, un ingegnere esperto in rilevazioni con tecnologie infrarossi, hanno affittato una piattaforma elevatrice e hanno fotografato l’ambasciata di Washington.

Una veduta aerea dell’ambasciata Usa: Le camere in questione si troverebbe ai lati della parte circolare

La tecnologia ad infrarossi permette di rilevare evidenze termiche. Nelle immagini pubblicate oggi da Der Spiegel, la Süddeutsche Zeitung e Ndr i punti più chiari sono quelli che indicano le maggiori fonti di calore. Molte delle evidenze corrispondono a quello che ci aspetta normalmente da una struttura simile, ha spiegato Joachim Löbe, ci sono però dettagli che «non si lasciano spiegare». In particolare sul tetto dell’ambasciata dietro a un’ampia parete senza finestre «la temperatura è di tre gradi superiore a quella degli ambienti circostanti». Ex agenti dell’Nsa ed esperti in spionaggio hanno confermato a Der Spiegel – che pubblica le immagini termiche in copertina – che spesso le stazioni di ascolto vengono situate nei piani alti delle ambasciate degli Stati Uniti, dietro pareti di materiali speciali che riproducono la struttura in muratura del resto dell’edificio.

Immagine termica dell’ambasciata Usa: l’immagine è tanto più luminosa, quanto maggiore è la temperatura. Nelle parti più luminose, quindi dove la temperatura è alta, potrebbero trovarsi le attrezzature per le intercettazioni

È quindi da qui, con un occhio diretto in linea d’aria, che gli Usa hanno spiato Merkel fino a quest’estate? Le immagini termiche non sono certo una prova sufficiente, sono però l’inizio di un sospetto legittimo. Tant’è che è già intervenuto sul tema il ministro degli Interni, il cristiano sociale bavarese Hans Peter Friedrich: «Questo rappresenta per noi il superamento di un limite che non siamo in grado di accettare: parliamo di diritti tedeschi su territorio tedesco. «Processeremo i colpevoli», ha detto in modo molto generico.

La questione della «stanza segreta» nell’ambasciata americana ha occupato questa mattina buona parte della conferenza stampa di routine con i portavoce di Governo. Secondo Schäfer, portavoce del ministero degli Esteri, per le attività delle ambasciate vale il principio di immunità riguardo a ciò che accade all’interno delle pareti, però i «paesi che occupano gli edifici sono tenuti a rispettare le leggi dei paesi in cui operano». In risposta a domande sulle attività dell’ambasciata americana a Berlino, Steffen Seibert, portavoce di Merkel ha assicurato che «ogni indizio» in questa situazione viene preso seriamente. La priorità del Governo è ora «restituire chiarezza ai cittadini: in Germania valgono le leggi tedesche».

Il Washington Post ha pubblicato informazioni secondo cui l’esecutivo di Barack Obama avrebbe appreso quest’estate dell’attività di spionaggio contro 35 leader mondiali, dopo un’inchiesta interna realizzata a radice dei primi leaks di Edward Snowden. Da quest’estate infatti sarebbero state sospese le attività di spionaggio ai danni di capi di governo come Merkel. Altre attività sarebbero ancora in corso.

La Germania lavora a fianco del Brasile di Dilma Rousseff – ugualmente vittima dello spionaggio Usa – a una proposta di accordo sullo spionaggio da presentare come risoluzione di fronte alle Nazioni Unite. Una delegazione tedesca di esponenti «di alto rango» dei servizi di sicurezza e della cancelleria viaggerà inoltre a Washington per chiarire la situazione. Era già successo a luglio senza grandi risultati. Non siamo però di fronte a una rottura nelle relazioni transatlantiche. «Queste informazioni sono molto serie, e se vengono confermate causerebbero una rottura della fiducia tra i due paesi. Però la soluzione può essere comune, possiamo superare insieme questo problema», ha aggiunto il portavoce di Merkel.

Twitter: @Laura Lucchini

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