Lo scudo fiscale e i paesi offshore

paradisi fiscali

A pensar male si fa peccato, ma in genere non si sbaglia mai. Tant’è che quasi nessuno si sarà lasciato persuadere dai comunicati ufficiali che dietro la tensione tra Madrid e Londra per l’indipendenza di Gibilterra raccontano di motivazioni ecologiste. Inverosimile. Non fosse altro per la piccolezza delle questioni (una barriera di cemento di 70 metri lungo le coste dell’aeroporto) e le dimensione dei due contendenti.

Ecco la mappa geopolitica delle nuove nazioni offshore
 

STATI UNITI

The voice of Russian, un sito vicino al governo di Mosca, ha scritto senza mezzi termini che dietro le migliaia di file trafugati a due società esperte nella creazione di veicoli omnibus a uso e consumo delle banche d’affari (in primis –stando a quanto riportato nell’inchiesta giornalistica –Ubs e Credit Suisse) ci sarebbero i servizi segreti Usa. Verosimile, ma non documentabile né dimostrabile. Di certo c’è che a sostenere il consorzio di giornalisti, promotori della mega inchiesta, c’è il Centre for Public Integrity, a sua volta sostenuto da diverse fondazioni benefiche. Tra le quali spiccano quella di George Soros e quella di uno dei figli di Rockefeller. Dunque nulla più di colorate ipotesi. Che però potrebbero dare un senso logico a tutti gli eventi che si sono susseguiti a partire dall’ormai celebre appuntamento messicano dell’Ocse.

Gli Usa vogliono rimanere l’unico paradiso fiscale
 

L’ITALIA E I PARADISI FISCALI

È ufficiale. È un elemento di supporto della legge di stabilità. Con metodi nuovi e con il cappello dell’Ocse, ritorna (seriamente) uno dei cavalli di battaglia di Giulio Tremonti: il rimpatrio dei capitali italiani detenuti in Svizzera. L’ha detto il premier Enrico Letta durante un’intervista a Sky. L’ha ribadito il numero uno dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera durante un convegno che si è tenuto pochi giorni fa a Pavia. Ma soprattutto, dopo aver incontrato appositamente a Washington la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, l’ha spiegato il ministro Fabrizio Saccomanni ieri sera durante la conferenza stampa sulla legge di stabilità: «Dentro la legge ci sono fonti di finanziamento non quantificate ma che potranno dare un contributo importante come la normativa sul rientro dei capitali, che potrebbe dare un apporto significativo».
Ve ne parliamo in questo articolo:

Ecco lo scudo fiscale al tempo delle larghe intese

L’INFOGRAFICA

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