Apologia di Socrate“Tasse: Maradona non ha ragione, ma non siamo sudditi”

La lettera

Caro direttore,
Leggendo questo pezzo di Luca Telese mi sono indignato. Il pezzo riguarda il gesto dell’ombrello di Maradona in merito all’importo evaso e quindi secondo la brachi(IL)logica italica nel criticarlo verrò immediatamente bollato come difensore degli evasori, poco importa, io me ne frego e rimango tra quegli illusi che la Logica e l’Etica (entro certi limiti) stiano da una parte sola. Telese fa l’apologia del sopruso italico e si atteggia ad eroe perché pagherà una sanzione ingiusta, come fanno milioni di italiani e poi aggiunge con un volo degno di Pindaro e privo di Logica che il problema sono gli evasori come Maradona che sottraendo risorse al fisco lasciano a noi il conto da pagare.

Premessa: io sono e sono sempre stato un lavoratore dipendente e non ho simpatia ne interesse nel difendere gli evasori, ne parlo a questo link (http://www.linkiesta.it/blogs/apologia-di-socrate/contro-gli-evasori-ma-anche-contro-chi-ne-abusa)
Io credo nel rispetto della legge e dunque ritengo che il reato di evasione vada perseguito in modo anche più efficace di quanto non si faccia (ad esempio qui una proposta (http://www.linkiesta.it/blogs/apologia-di-socrate/trasparenza-e-semplificazione-contro-l-evasione).

Chiarito che non difendo né Maradona (a cui pure sono legato da ricordi di tifo giovanile) né gli evasori credo che Telese abbia offeso la Morale e la logica. In un paese con la pressione fiscale tra le più alte del mondo e col rapporto tra pressione e qualità dei servizi probabilmente peggiore del mondo rispettare la legge è per tutti gravoso e per taluni economicamente fatale (c’è gente che fallisce per le tasse da pagare) eppure in tanti lo facciamo perché lo riteniamo moralmente giusto, o perché siamo costretti non avendo la possibilità o capacità di emigrare.

In un Paese del genere, non solo accettare una sanzione ingiusta, quando si avrebbero risorse e capacità per far valere le proprie ragioni e visibilità mediatica per rendere simbolico questo gesto, ma addirittura giustificare illogicamente l’abuso addossando la colpa a chi delinque è francamente i-n-a-c-c-e-t-t-a-b-i-l-e. Che la pressione eccessiva non dipenda dalla delinquenza di chi evade, ma dalla rapacità e incapacità di chi decide la spesa che le tasse finanziano l’ho argomentato a questi 2 link:

http://www.linkiesta.it/blogs/apologia-di-socrate/l-ossessione-dell-evasione
http://www.linkiesta.it/blogs/apologia-di-socrate/meno-evasione-meno-pressione
dunque sostenere ancora che l’oppressione fiscale del paese, inclusi gli abusi perpetrati contro chi è onesto, è un delitto contro la Logica.

Uno Stato che funziona fa pagare le tasse a chi deve e punisce chi non lo fa, senza opprimere ingiustamente chi è onesto.
Dunque, se vogliamo riprenderci la nostra dignità di cittadini oltre a protestare civilmente contro la pressione eccessiva e punire nelle sedi opportune la classe dirigente che ha prodotto questo quadro è un dovere morale di tutti contestare gli abusi, a maggior ragione di chi ha i soldi e il tempo per farlo e la visibilità per dare il senso di una battaglia ideologica a questo gesto.

Se Telese ha voglia i 39€ per la contestazione glieli do io e gli trovo io un avvocato che segua il ricorso gratuitamente. In cambio potrebbe dedicare degli articoli di denuncia sull’Iter da seguire per ottenere giustizia in questo paese.  Chi sopporta pazientemente le ingiustizie non è un eroe, ma un suddito, gli eroi sono quelli che combattono legalmente per 31 anni come l’imprenditore di questo link. E se alla fine ottenere ragione non è economicamente conveniente è di certo moralmente encomiabile.

Finché continueremo a badare al nostro particulare, in cui rassegnarsi tutto sommato conviene rispetto a far valere le proprie ragioni, resteremo i docili sudditi del peggiore tra i sovrani, poiché questo meccanismo porta gli individui meno onesti e capaci a governare su chi lavora e produce onestamente. Non mi sta simpatico il gesto di Maradona, che non giustifica affatto il suo comportamento, ma neppure gli attribuisco più importanza di quanta possa averne il folklore del personaggio. Mi indigna invece vedere un intellettuale riformista, capace e noto al pubblico, lasciarsi abbindolare dal gioco delle tre carte “tutta colpa degli evasori” e di fatto offrire una foglia di fico alla casta dirigente, tanto arrogante e autoreferenziale, quanto distante dalle sofferenze del paese reale al punto di non accorgersi di quanto sia vicino il limite di sopportazione di noi sudditi. 

Noi, dottor Telese, proprio perchè le tasse ingiuste ed esorbitanti le paghiamo per rispetto della legge, non siamo più disposti a sopportare sanzioni ingiuste, neanche quelle piccole, neanche quelle che costa più fare ricorso che pagarle e quando Maradona fa il gesto dell’ombrello ci chiediamo dove sono le istituzioni che dovrebbero farlo pagare?  Quanto costa andare a recuperare il credito che il nostro paese vanta nei suoi confronti? Chi dovrebbe farlo?  Perché non lo fa? Tutto sommato se lui e quelli come lui può farci il gesto non è forse anche perché qualcun altro non è capace di far rispettare la legge?
A questo qualcun altro dovremmo anche pagare allegramente le multe quando sbaglia lui? 

Twitter: @massimofamularo@lucatelese

LA RISPOSTA DI LUCA TELESE

Vorrei dire a Massimo Famularo, che non ha proprio nessun motivo per indignarsi. Non certo per quello che scrivo di Diego Armando Maradona e del suo gesto di scherno. Ma nemmeno per il mio racconto semiserio sulla (mia) multa da 29 euro, che era, ovviamente utile per raccontare un paradosso: ci sono cose che non vorremmo fare, a cui però siamo obbligati. Questo paradosso a me serve a spiegare che spesso molte cose spiacevoli sono anche dovute, e che la rabbia per le piccole-grandi ingiustizie che i cittadini italiani subiscono ogni giorno non possono produrre la solidarietà per i grandi evasori. Persino un personaggio carismatico come Maradona non ha le carte in regola per fare il gesto dell’ombrello a Equitalia. Persino un personaggio come Maradona deve sapere che se un cittadino sottoposto a sanzione non fa il ricorso entro i termini di legge, poi paga l’ammenda che è stata fissata, qualunque essa sia. Ci sono dei momenti in cui anche un un personaggio come Maradona, simpaticissimo, ma abituato a stare fuori alle regole deve sottostare a una legge: se vuole ridurre la tua sanzione, chiedi – come ha fatto Valentino Rossi – di patteggiare per poter ridurre la riduzione della pena. Se però si prende gioco di chi gli commina la pena, vuol dire che si mette dalla parte del torto. Se sei un campione e un simbolo non puoi andare in televisione, per giunta sulla Rai, a prendere in giro l’agenzia delle entrate. Persino Massimo Famularo, che come molti si ritiene legittimamente indignato deve sapere che, per quel che mi riguarda, non solo ho parlato spesso di Equitalia, ma spessissimo l’ho criticata, commissionando articoli e inchieste sul suo operato: una cosa però è criticare una istituzione, altra cosa sbeffeggiarla o delegittimarla. Non solo Maradona, ma molti, in questo Paese come lui, non capiscono che questa differenza è quella che contraddistingue un Paese civile, e dei cittadini esemplari dai furbetti che vogliono farla sempre franca.

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