Se qualcuno di voi nel weekend si è recato al cinema per vedere il film di Joshua Michael Stern su Steve Jobs, cui la critica internazionale ha riservato recensioni fredde, avrà ben presente la scena in cui il fondatore di Apple, all’annuncio del lancio di Windows, telefona adirato a Bill Gates accusandolo di «avergli rubato l’idea». Erano gli anni ’80, anni di grande fermento tra i “pirati di Silicon Valley”, per citare il titolo di un altro celebre film che ricostruisce la storia della nascita di Apple e Microsoft.
Per comprendere la rabbia di Jobs, dobbiamo tornare con la mente al 1981, quando l’innovatore scomparso nel 2011 presentò al pubblico – insieme al fido Steve Wozniak – il primo prototipo di computer dotato di interfaccia grafica. Un’idea che, anche per contrasti interni ad Apple, si concretizzò solo qualche anno più tardi, permettendo alla concorrenza di recuperare tempo, e dando modo a Microsoft di portare Windows alla luce. Era il 1985, la versione 1.0 del sistema operativo di Redmond veniva messa in commercio. Anzi, la 1.01, visto che la 1.0 fu ritirata immediatamente perché non funzionante.
Il primo Windows venne rilasciato il 20 novembre 1985. L’annuncio da parte di Gates, quello che fece infuriare Jobs, era arrivato due anni prima, nell’83, sempre in novembre. La verità è che entrambi, il fondatore di Apple e quello di Microsoft, avevano sviluppato l’idea partendo da quanto fatto dalla Xerox, un fatto ribadito anni dopo dallo stesso Gates, in risposta alle accuse del rivale: «È come se entrambi avessimo avuto questo vicino ricchissimo, io fossi entrato in casa sua per rubare il televisore mi fossi accorto che qualcun altro lo aveva già fatto».
Insomma, scaramucce a parte, è innegabile come l’introduzione del primo Windows sia stato un momento di svolta nella storia della tecnologia. Windows 1.0 era la prima Graphic User Interface per il sistema operativo MS-DOS, che negli anni a venire si sarebbe affermato come il più diffuso al mondo. Non fu progettato per essere un sistema operativo completo, ma offriva driver per mouse, tastiera, stampante e scheda video. Da subito divenne una sorta di elemento complementare a MS-DOS, tendendo a rimpiazzarlo progressivamente.
Oggi ci troviamo a poco più di trent’anni dal primo annuncio di Windows, a 28 giusti giusti dalla sua prima “uscita pubblica”. Dalla grafica rudimentale, Windows offriva al suo interno diverse funzioni che ritroviamo ancora oggi nei nostri computer: il calendario, la calcolatrice, l’orologio, il pannello di controllo, il blocco note, Paint, un programma di videoscrittura (Write, non Word). Il sistema operativo venne accolto freddamente, un po’ come il film su Jobs: per molti, non soddisfaceva le aspettative create. La scarsa compatibilità, la lentezza, la “grande” quantità di potenza necessaria per farlo girare furono gli altri contro evidenziati dai critici.
Questo non impedì a Windows di diventare un punto di riferimento e di conquistare fette di mercato sempre più grandi, inaugurando un monopolio che, nell’ambito dei personal computer, resiste ancora ai giorni nostri con risultati eccelsi. Steve Ballmer, forse l’unico, già al tempo ci credeva tantissimo.