«Perché l’Italia compra altri aerei militari?». Per una volta i discussi cacciabombardieri F-35 non c’entrano. Il velivolo oggetto di un nuovo caso è l’MC-27J Praetorian. Solo tre giorni fa l’Aeronautica militare ha firmato al Dubai Airshow un contratto con Alenia Aermacchi per lo sviluppo e l’industrializzazione di questo aereo da guerra. Intanto nella commissione Difesa di Montecitorio è già polemica. Ieri la delegazione del Movimento Cinque Stelle ha presentato un’interrogazione al ministro Mario Mauro. Nel documento si chiede di far luce sui costi dell’operazione, ma anche sulla reale utilità del progetto. Secondo Analisi Difesa, il magazine specializzato on-line, «il valore del contratto di modifica di tre C-27J della 46a Aerobrigata di Pisa in MC-27J è tenuto riservato dai militari, ma ammonterebbe a circa 100 milioni di euro». Il vicepresidente della commissione Massimo Artini (M5S) non è d’accordo. «Probabilmente l’iniziativa costerà anche di più, almeno 120 milioni».
I dettagli dell’intesa sono contenuti nel comunicato diffuso lunedì scorso da Alenia Aermacchi, società di Finmeccanica. Si legge così che l’intera operazione sarà divisa in due fasi distinte. La prima si concluderà il prossimo 31 marzo, con la consegna alle nostre Forze Armate di un prototipo del velivolo.Particolare non irrilevante: il primo MC-27J Praetorian sarà «testato in scenario operativo nel primo semestre del 2014». «È un modo per dire che sarà utilizzato in Afghanistan, l’unico teatro in cui la nostra Aeronautica può impiegare questo velivolo» denuncia Artini. «Oltre all’incongruità della spesa, il problema è legato proprio all’obiettivo dell’acquisto. Ci hanno detto che nel 2014 finirà la missione a Kabul. Che senso ha armarsi in questo modo per quell’operazione?».
La seconda fase del progetto sarà invece dedicata «all’industrializzazione della configurazione “Praetorian” e al relativo supporto logistico». La nostra Aeronautica punta infatti a convertire entro il 2016 i primi tre C-27J attualmente in servizio, «completi di sistemi di missione, apparati C3IISR e sistemi di supporto/ingaggio al fuoco pallettizzati». A cui si aggiungerà la trasformazione di altri tre velivoli «predisposti ad accogliere gli stessi sistemi». Ecco un’altra questione sollevata dai Cinque Stelle. L’operazione rischia di avere concrete conseguenze sul piano logistico. Perché la sottrazione di sei velivoli alla flotta di aerei da trasporto C-27J già in servizio, si legge nell’interrogazione presentata in commissione Difesa, comporterà una riduzione «del 50 per cento delle capacità di trasporto di tale linea di velivoli».
Ma cos’è l’MC-27J? Il comunicato con cui Alenia Aermacchi ha dato notizia dell’intesa con la nostra Aeronautica militare descrive nel dettaglio il velivolo. «È un moderno sistema di difesa, basato sul C-27J – il più avanzato bimotore da trasporto tattico disponibile sul mercato – che, grazie alle sue prestazioni ineguagliate e alla sua capacità di imbarcare pallet standard NATO, offre con modalità roll-on/roll-off una gamma di soluzioni che permettono di coniugare l’efficacia del compimento di missioni tattiche e strategiche con costi sempre più contenuti». In particolare si tratta di un aereo per il supporto delle missioni del Comando Operativo Forze Speciali (COFS), sviluppato in collaborazione con l’americana ATK per «i sistemi di missione e di supporto aria-suolo» e la Selex ES – altra azienda di Finmeccanica – per quanto riguarda «gli apparati di comunicazione e data link».
Un’altra descrizione è offerta dal documento parlamentare depositato in commissione Difesa. «Il velivolo MC-27J Praetorian – specifica l’interrogazione di Artini – è anche definito una “cannoniera volante” essendo dotato di sistemi d’arma, in particolare cannoni Atk GAU-23 Bushmaster da 30 mm, per l’attacco contro obiettivi areali al suolo». Non solo. «Con questa acquisizione, l’Italia diventerebbe la seconda forza aerea al mondo, dopo quella statunitense, a dotarsi di questo tipo di arma, nota per essere stata impiegata per la prima volta durante la guerra del Vietnam e successivamente utilizzata in molti teatri operativi dalle forze speciali statunitensi in situazioni di guerra asimmetrica e non convenzionale in teatri quali l’Iraq e l’Afghanistan».
Al centro del confronto parlamentare non ci sono solo i costi dell’operazione e la reale utilità dell’acquisto. I deputati a Cinque stelle denunciano l’assenza di qualsiasi specifica informazione in merito all’iniziativa. A sentire loro, il ministro Mario Mauro non avrebbe mai sottoposto il programma al parere delle apposite commissioni parlamentari, come invece è previsto dalla legge 244 del 2012. E questo «nonostante il contratto sia stato asseritamente già firmato, come confermato anche dal Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica in alcune dichiarazioni alle agenzie di stampa».