Serie mon amourUna mamma imperfetta: rivincita italiana

Serie TV

Quando è uscita sul sito de Il Corriere della Sera la prima stagione di Una mamma imperfetta, gli addicted (quelli veri, quelli che masticano almeno una trentina di episodi a settimana e che commentano con puntualità sui social network) hanno fatto spallucce e si sono voltati dall’altra parte. Sanno essere snob, i maniaci seriali. Le web-serie “nì”, possono essere godibili, ma sono lontane anni luce – complici i pochi fondi – dalla qualità delle serie tradizionali. Quelle italiane “no”, su quello non si discute: ci sono stati pochi casi, pochissimi, in cui l’Italia ha dimostrato di essere all’altezza della produzione televisiva internazionale, incastrata in quel limbo che da noi porta il nome di fiction. Perché dunque sottrarre tempo alle ultime novità oltremanica e oltreoceano e guardare uno show tricolore che sulla carta partiva con queste premesse?

Difficile capire quale sia stato il motivo per concedere a Una mamma imperfetta una possibilità: forse perché – questa è una legge importante in campo seriale – la visione di un pilot non si nega mai a nessuno. Forse perché il successo che stava ottenendo in Italia incuriosiva (anche se la valenza di questo aspetto lascia il tempo che trova, del resto anche la fiction di canale 5 con Manuela Arcuri, Pupetta – Il coraggio e la passione, aveva fatto boom di ascolti). Eppure la web-serie di Ivan Cotroneo ha scardinato pregiudizi e cliché, ha abbandonato la vacuità di molti prodotti made in Italy e ha abbracciato un tema importante, raccontato in modo semplice, divertente e dinamico.

Il fulcro ruota intorno a una mamma, Chiara, con le sue paure, i suoi timori e la sua continua fissazione di essere… non proprio perfetta. Chiara è una, nessuna, e centomila perché incarna quella sensazione che prova almeno una donna su due nella medesima situazione (con lavoro, marito, figli e una vita sempre di corsa). E, incredibilmente, a esplorare in modo intimo e delicato la psiche di una donna è niente meno che un uomo, Ivan Cotroneo appunto, al quale va riconosciuto il merito di aver scritto una sceneggiatura  brillante e convincente, al punto da conquistare la Rai, che l’ha trasmessa a mo’ di pillole quotidiane, i paesi stranieri (Francia, Germania e Stati Uniti), che hanno comprato i diritti per un remake, e ora pure il cinema dato che il 17 dicembre uscirà nelle sale un appuntamento speciale di 100 minuti intitolato Il Natale di una mamma imperfetta.

La web-serie quindi si aggiudica un posto di tutto rispetto all’interno di quel circolo stretto di eccellenza italiana, rappresentato fino ad ora principalmente da Boris e Romanzo Criminale. La prima è una divertente (e tragicomica) analisi del dietro le quinte del mondo della televisione; la seconda è la seria ricostruzione delle vicende che hanno coinvolto la Banda della Magliana negli anni Settanta. A queste si aggiungono qualche chicca Sky, come il remake italiano di In Treatment e Il mostro di Firenze, ma poco più. Se sia un caso isolato o una nuova strada da seguire ancora non è dato saperlo, certo è che Una mamma imperfetta ha regalato un po’ di speranza, togliendo – anche solo per 8 minuti al giorno – l’Italia da quell’angolino in cui le mastodontiche produzioni internazionali l’hanno relegata. Ricordando una cosa semplice: basta una buona storia e una scrittura intelligente per uscire dal tunnel. 

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