Italiani grandi “navigatori di Internet”, ma bocciati nell’uso del computer. Nel 2013 la quota di famiglie italiane che si connette a Internet da casa e ha un personal computer, spiegano dall’Istat, è aumentata fino a superare il 60 per cento. E quasi la totalità di chi ha un computer sa compiere operazioni elementari come spostare file nelle cartelle o copiare e incollare. Ma quando le operazioni si fanno più complesse, come usare un foglio elettronico o installare una periferica per esempio, la percentuale scende al 50 per cento.
Le famiglie italiane più tecnologiche sono quelle con almeno un minorenne in casa: l’87,8% di queste possiede un personal computer, l’85,7% ha accesso a Internet da casa. All’opposto ci sono le famiglie composte da soli anziani: appena il 14,8% ha un pc e solo il 12,7% va in Rete.
Tralasciando il telefono cellulare, che è ormai una presenza fissa nel 90% delle famiglie italiane, gli oggetti tecnologici più diffusi sono proprio il computer, il lettore DVD/Blu Ray e la macchina fotografica digitale. Ad aumentare, di quasi 10 punti percentuali in un anno, sono le famiglie che hanno un cellulare abilitato alla connessione a Internet: dal 34,7 al 43,9 per cento.
Ma se quasi tutti coloro che usano un computer sanno compiere operazioni elementari come spostare file o cartelle, le percentuali cominciano a calare se bisogna trasferire file da un computer all’altro (66%), installare periferiche (58,5), usare formule aritmetiche di base di un foglio elettronico (52,9%), comprimere un file (49,6%), preparare presentazioni con software specifici (35,5%), installare un nuovo sistema operativo (25%), modificare i parametri per configurare un software (24%).
Anche nell’uso di Internet i voti sono bassi. Quasi tutti sanno trovare informazioni attraverso un motore di ricerca o spedire email con allegati. Il 60% sa usare la chat, mentre meno della metà sa telefonare via Internet, caricare testi, giochi, immagini, film o musica sui siti. Solo il 23% sa usare il peer to peer per scambiare film o musica. I nativi digitali, cioè coloro che sono cresciuti con Internet e social network, continuano ad essere i più aggiornati. Nel caso dei giovani tra 15 e 24 anni la fiducia nelle proprie competenze informatiche è nettamente al di sopra della media nazionale. Considerando solo questa fascia, nel 2012 l’Italia presenta valori poco al di sotto della media europea (81% contro 84%).
Continuano comunque a esistere differenze sociali anche nell’accesso alla tecnologia. Le famiglie più “avanzate” sono quelle in cui il capofamiglia è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista. In questo caso il 93,2% ha un pc, il 91,4% l’accesso a Internet da casa, l’83,2% la macchina fotografica digitale, il 78% il cellulare abilitato, il 77,9% il lettore DVD/Blu Ray. Anche il lettore di e-book, non comune in Italia, è più diffuso in queste famiglie: 17,8% contro il 5,4% della media nazionale. Restano “indietro”, invece, le famiglie con capofamiglia operaio o non occupato.
Anche nell’accesso alle tecnologie l’Italia è divisa in due. Il pc è presente nel 65,4% delle famiglie del Centro Nord, ma solo nel 57,6% di quelle residenti nelle regioni del Sud e nel 56,3% delle isole. Stessa cosa vale per Internet: 63,3% al Nord contro il 55% del Sud e il 54,7% delle isole.
Tutto sommato, però, continua a crescere la quota di persone che utilizza il pc e naviga su Internet. Rispetto al 2012, si è diffuso l’uso del personal computer anche tra i bambini di 3-5 anni fino a raggiungere quota 23,3 per cento. Il rapporto con le tecnologie è diverso tra uomini e donne. Il 59,7% degli uomini dichiara di usare il pc, a fronte del 49,3% delle donne; e naviga su Internet il 60% degli uomini contro il 49,7% delle donne. I maggiori utilizzatori della Rete restano comunque i ragazzi tra i 15 e i 19 anni, con quote oltre l’88% per entrambi i sessi. Sale anche la quota di coloro che si connettono a Internet con tablet e smartphone: nel 2013 sono stati 9 milioni, pari al 32,5 per cento.
La casa, comunque, resta il luogo dove si usa di più il pc, con il 92,3 per cento. Seguono in graduatoria il posto di lavoro, la casa di altri, il luogo di studio. Tra i minorenni, il 23,3% lo usa solo a casa, il 13,9% a casa e a scuola e il 12,7% lo utilizza a casa, a scuola e in altri luoghi. E l’uso che ne fanno i ragazzi risulta anche legato al livello di istruzione dei genitori: il 68,2% di bambini e ragazzi con almeno un genitore laureato ha usato il personal computer nei tre mesi precedenti l’intervista, rispetto al 52,6% di quelli con genitori che hanno al massimo la licenza elementare.
Per quanto riguarda i contenuti presenti online, il servizio più utilizzato (58%) è l’acquisizione di beni e servizi commerciali. Cresce anche l’uso di Internet per la ricerca di informazioni sanitarie (49,6%). Il 40% invece usa la Rete per notizie relative a viaggi e soggiorni e il 33% per i servizi bancari. Le donne sono le più interessate alle informazioni sanitarie, ampiamente presenti nel web (54,8% rispetto al 45% degli uomini). Il 20% cerca nel Web annunci di lavoro, soprattutto le donne. I giovani invece vanno a caccia di informazioni legate allo studio.
Cresce l’informazione online. Nel 2013 oltre la metà degli utenti di Internet si connette al web per documentarsi su temi di attualità, leggendo giornali, informazioni o riviste online (63% contro il 50,5% del 2012), oppure per leggere o scaricare libri online o e-book (17,3%) o ancora per sottoscrivere abbonamenti (3,9%). In salita anche l’e-commerce (31,5%), causa i prezzi più bassi dei prodotti venduti online.
Aumenta anche la quota di chi acquisisce informazioni dai siti della pubblica amministrazione: quasi 7 milioni di italiani si sono avvalsi dei servizi online delle istituzioni per scaricare moduli e documenti, soprattutto relativi al pagamento delle tasse (26,8%), l’iscrizione a scuola o all’università (20,7%) e l’accesso alle biblioteche pubbliche (18%). Ma per un terzo degli internauti le informazioni disponibili sui siti della pa sono poco chiare e aggiornate.