Dai partiti alle slot, Renzi non fa sconti a Letta

Doppia polemica

«Così non va». Il segretario del Pd Matteo Renzi si impunta e boccia l’azione del governo. Il sindaco di Firenze interviene due volte in poche ore, criticando due diversi provvedimenti dell’esecutivo. Ce l’ha con il decreto Salva-Roma, in esame al Senato. Ma anche con la norma che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti, presentata una settimana fa a Palazzo Chigi e orgogliosamente rivendicata dal premier Enrico Letta.

Al centro delle polemiche finisce il decreto studiato dal governo che, a conti fatti, renderà più conveniente finanziare un partito piuttosto che un’associazione no profit. L’allarme l’aveva lanciato tempo fa il periodico Vita, a cui oggi Renzi assicura il suo impegno. «Inaccettabile – spiega il segretario – non è possibile che ci sia una corsia preferenziale per i partiti penalizzando il no profit. Ci deve essere parità di regole e questo è fondamentale». Il sistema di regole introdotto da Palazzo Chigi? «Un’ingiustizia», dice Renzi nell’intervista. Con buona pace di Enrico Letta, che a questo intervento tiene in maniera particolare.

Sempre nella stessa conversazione il segretario attacca il governo su un altro provvedimento. Stavolta Renzi se la prende con il decreto Salva Roma, in esame in queste ore a Palazzo Madama. E in particolare con l’emendamento presentato ieri dal Nuovo Centrodestra del vicepremier Angelino Alfano, ma votato anche dal Partito democratico, considerato da qualcuno come un indebito sostegno al gioco d’azzardo. In sintesi si prevede una riduzione dei trasferimenti statali agli enti locali che – emanando provvedimenti restrittivi verso la diffusione delle slot machine – finiscono per limitare il gettito erariale. Un intervento «allucinante» per dirla con Renzi, che a Vita.it parla apertamente di «porcata sulle slot».

La reazione del segretario Pd non si fa attendere. In serata il Partito democratico presenta a Palazzo Madama un ordine del giorno riparatorio. Un documento, approvato in Aula, in cui i senatori Pd chiedono all’esecutivo di attivare «in via preventiva all’attuazione della legge, un concertazione con comuni e regioni» sui rischi del gioco d’azzardo. Ma anche di trovare un’intesa  su «eventuali modifiche da apportare in sede legislativa, al fine di evitare la collocazione di sale gioco in prossimità di luoghi sensibili e di rimuoverle, qualora così collocate». 

A pochi giorni dal definitivo via libera alla legge di Stabilità, Matteo Renzi passa all’attacco. Provvedimento su provvedimento il segretario Pd ha deciso di tenere alta la tensione sul governo. Nessun esplicito ostacolo a Enrico Letta, per adesso. Ma sull’azione dell’esecutivo il segretario sembra intenzionato a non fare sconti.