L’albero è pronto. Palle, biscotti e candeline; non resta che scegliere la carta per impacchettare i regali e un altro Natale è servito. E non sono pochi ad infilarsi zitti zitti in libreria, per uscirsene con la lista di Babbo Natale spuntata da inizio alla fine, speranzosi anche quest’anno di aver azzeccato il regalo giusto.
Non credo esista un oggetto altrettanto adatto a tutti i gusti, come è un libro: c’è quello per il bambino piccolo e per quello grande; per la nonna e per lo zio; quello da regalare alla sorella, per poterlo poi leggere anche tu; pure quello per chi non ama leggere, che può sempre guardare le figure, oppure mettersi a scrivere o disegnare, che un bel quaderno è in fondo un libro pure lui.
E poi si fa sempre bella figura – a proposito di figure – a regalare un libro: si incarta anche il messaggio che si ritiene il destinatario persona colta, attenta e interessata; si impacchetta pure il sottinteso che colto, interessato e attento è pure chi il regalo lo fa.
Quale scelta migliore, allora, di un libro geniale? Geniale anche tu! (di Philippe Brasseur, Lapis) : giochi, esercizi e curiosità, che ti aiuteranno a sviluppare il tuo pensiero geniale, per prendere appunti come faceva Leonardo, osare come osava Salvador Dalì, immaginare l’impossibile come cantava John Lennon, sognare come Martin Luther King. Un libro sul filo della curiosità, dell’immaginazione e della determinazione, per far uscire il genio che è in te.
Quando poi il genio si manifesta, tuoni, fulmini e saette: le giornate si incendiano che è una bellezza, altroché. 100 lampi di genio (di Luca Novelli, Editoriale Scienza), cento idee straordinarie che hanno cambiato il mondo, che sono tanto più belle e preziose, quanto più arrivano al momento giusto. Dall’eureka di Archimede ai modernissimi geniacci del web, ce n’è per tutti i gusti e tutte le curiosità, e il prossimo della lista – chi lo sa? – potresti essere tu…!
E se le genialità hanno animato i secoli, ecco i geni dell’animazione, uno accanto all’altro in un librone al limite della magia: Animation sketchbooks (di Laura Heit, Ippocampo) ci svela, pagina dopo pagina, i lavori segreti, i bozzetti, gli appunti di cinquanta animatori dei nostri giorni, dalla matita facile e il pensiero veloce. Sarà difficile, poi, guardare un cartone animato con gli stessi occhi di prima, ma non si creda che questo sia un problema…
Dalla meravigliosa camera oscura alla Camera delle meraviglie (di Anselmo Roveda e Enrico Macchiavello, Coccole Books) il passo è breve. Illustrato che pare anche lui un cartone, narra le gesta del dottor Alfonso Maria Dottini Cattivelli, esploratore, archeologo, giornalista, avventuriero, agente segreto, produttore cinematografico, aviatore, alpinista, organizzatore di incontri di pugilato, fotografo e ballerino, e se già il nome mette in azione l’immaginazione, le sue professioni ancora di più.
Sarà finito anche lui, in qualche viaggio avventuroso, come nei romanzi di Jules Verne, nei luoghi più sperduti sotto e sopra di noi? Perché un viaggio è sempre bello da raccontare e un libro è un po’ un viaggio pure lui. Tanto più se, anziché sfogliarlo, lo si apre una, due, tre volte come una vera e propria mappa e allora a questo vecchio nuovo Viaggio al centro della Terra (di Pino Pace e Laura Filippucci, Edt Giralangolo) prendo parte pure io, se posso, perché posso, vero?! Aspetta che infilo un pigiama in valigia e sono pronto.
Già che posso, provo a suggerire una destinazione e propongo di varcare l’oceano e aggirarci tra i grattacieli della città. In pigiama, ovviamente, altrimenti cosa lo porto a fare? New York in Pigiamarama (di Michaël Leblond e Frédérique Bertrand, Ippocampo) è una grande mela come non l’abbiamo mai vista, con una griglia striata da muovere manualmente sulle immagini, per ottenere forme e movimenti inaspettati e ritrovarsi a vivere, volando, in un sogno tra avenue e street.
E se qualcuno ci ferma e ci chiade qualcosa, ecco pronto l’ABC in 5 lingue (di Jean-Marc Fiess, Franco Cosimo Panini), animato più che mai, con i suoi pop-up che sembrano grattacieli in miniatura; poliglotta ancor di più. Il racconto è tutto da inventare e, saltando da una lingua all’altra, scopri curiosità internazionali e ti diverti in una sesta lingua, che è quella della fantasia, che va bene tra umani e non, come George, per esempio, chè è così canino da sembrare uno di noi.
Oh no, George! (di Chris Haughton, Lapis). Avevi promesso di fare il bravo, come fanno tutti i cani, scodinzolando. E lo so che volevi farlo davvero, il bravo, ma poi… Poi, George, sarà per la prossima volta. Che poi ci proviamo anche noi bipedi – non è vero? – a fare i bravi almeno quanto te, e va sempre a finire che il più bravo sei tu… Purché quando scappa tu ci pensi due volte, a dove la fai. Altrimenti sei un gatto!
Potrei farci pipì (di Francesco Marciuliano, Il Castoro) è un libro di poesie scritte da gatti: leggi il titolo è già hai capito tutto. Quel gatto sei tu anche se un gatto non ce l’hai, ma vorresti accomodarti sulla tastiera del picì, arrampicarti su una bella tenda, arruffarti nella carta igienica, tutto in versi, tutto in poesia e se il tuo verso fa rima con miao, questo è il libro per te.
Ma tienilo lontano dall’albero, il tuo gatto un po’ poeta e un po’ sfacciato, che se vede le palle, le candele e i biscotti, temo che di tutto resteranno solo i pacchetti da scartare, ma se dentro ci troviamo un libro, tutto sommato sarà un buon Natale anche quest’anno.