I Perturbazione, prima di arrivare al teatro Ariston per il Festival di Sanremo, hanno già fatto parecchia strada. Sono nati nel 1988 per un concerto di fine anno del liceo, hanno pubblicato il primo album dieci anni dopo, nel 1998. Si intitolava Waiting to Happen, era tutto cantato in inglese, completamente autoprodotto. La vera svolta arriva nel 2002, con il primo album in italiano. In Circolo prima viene rifiutato da tutte le etichette discografiche e poi diventa un successo, almeno nel piccolissimo mondo della musica indipendente italiana. Da lì in poi i Perturbazione sono cresciuti sempre più: con quattro altri album, decine di tour, progetti paralleli (compreso uno di canzoni per imparare l’inglese), collaborazioni e riconoscimenti (Rolling Stone Italia ha messo In Circolo nella lista dei «dischi italiani più belli di sempre»).
Per anni (e spesso ancora oggi) al nome Perturbazione è stata associata l’etichetta di “band indipendente”. Un modo per definire i gruppi che ancora non hanno sfondato, che non sono arrivati a toccare il grande pubblico. Nel caso dei Perturbazione però è un problema di percezione. I Perturbazione, semplicemente, non sono una band che sfonda. Sono una band che si muove con un altro ritmo, che cambia, che avanza dolcemente. E la loro presenza sul palco di Sanremo, non tra gli esordienti ma tra i big della musica italiana, non è un punto di arrivo ma solo un ulteriore passo avanti.
Chi li conosce, viaggia insieme ai Perturbazione da più di dieci anni. Per tutti gli altri, per quelli che se ne innamoreranno vedendoli a Sanremo e vorranno recuperare la strada perduta, una playlist di 10 canzoni dal 1998 a oggi.
Happy New Age, 1998 (da Waiting to Happen)
L’unica canzone in Italiano del primo disco dei Perturbazione. Ha già dentro tutta l’ironia tipica del gruppo e le sue invenzioni linguistiche.
Agosto, 2002 (da In circolo)
È la canzone che ha fatto passare i Perturbazione da “band italiana indipendente poco nota” a “band italiana indipendente molto nota”. E, c’è poco da fare, è una delle canzoni italiane più tristi e malinconiche della storia. Il video, tratto da Paroles en l’air dell’animatore francese Sylvain Vincendeau, non fa altro che girare il coltello nella piaga.
Fiat Lux, 2002 (da In circolo)
I Perturbazione amano giocare con le parole e anche con le musica. Fiat Lux ne è un ottimo esempio: una canzone d’amore finita male, in soli 40 secondi.
Yesterday, 2004 circa (da Let it bOOm)
Una cover della più famosa canzone dei Beatles uscita in una compilaton gratuita messa insieme da MusicbOOm, un sito musicale che non esiste più. È stata ripubblicata nel disco In circolo – dieci anni dopo.
Se Mi Scrivi, 2005 (da Canzoni allo specchio)
Nel 2005 non c’era Whatsapp e nemmeno Facebook. E i Perturbazione raccontavano perfettamente la gioia e il terrore di aspettare un SMS (nota sigla che sta per Se Mi Scrivi) da quella ragazza incontrata ieri sera alla festa. E, sì, quelli nel video sono Carlo Lucarelli e Marina Massironi.
Portami via di qua, sto male, 2006 (da A Century of Covers)
Un’altra cover per una complation, stavolta della net label Kirsten’s Postcard. La canzone è Get Me Away From Here, I’m Dying dei Belle and Sebastian, un gruppo che sia musicalmente sia nei temi, ha molto a che fare con i Perturbazione. I nostri si buttano in una sfida ancora più difficile della semplice cover: invece di rifare la canzone così com’è, la traducono in italiano, facendola loro. La canzone è stata ripubblicata nel disco In circolo – dieci anni dopo.
Con un deca, 2008 circa (dal tour Le città viste dal basso)
I Perturbazione non stanno mai fermi. Nel 2008 la band ha fatto il giro d’Italia con una serie di concerti chiamati Le città viste dal basso,una serie di concerti in cui suonavano soltanto canzoni dedicate alle città. Alcune erano prese dal proprio repertorio e altre erano cover di altri autori, che spesso erano sul palco insieme ai Perturbazione.
Togliete quei pupazzi idioti appesi ai balconi, 2008
Registrato il 23 dicembre 2008, dal vivo a Condor di Rai Radio 2. Una canzone che si schiera contro una piaga degli ultimi Natali: i pupazzi di Babbo Natale appesi ai balconi.
Mondo Tempesta, 2010 (da Del nostro tempo rubato)
Micro live acustico per il progetto Pronti al Peggio registrato in un piccolo ristorante a due passi da Rivoli, la cittadina in cui sono nati i Perturbazione. Il cuoco non fa parte della band.
Sanremo medley, 2013
Ai Perturbazione si vuol bene anche perché si divertono. A pochi giorni dall’inizio di Sanremo, la band ha pubblicato su YouTube un video in cui suona un medley fatto di 14 pezzetti di canzoni di autori che hanno partecipato a Sanremo negli scorsi anni (le canzoni sono: Perché Sanremo è Sanremo!, La notte di Arisa, Dedicato a te de Le Vibrazioni, Angelo di Francesco Renga, Non ti scordar di me di Giusy Ferreri, Il postino di Renzo Rubino, Quelli che Benpensano di Frankie Hi NRG, La descrizione di un attimo di Tiromancino, Follia d’amore di Raphael Gualazzi, Per un’ora d’amore di Matia Bazar, Tutta mia la città degli Equipe 84, Sono solo parole di Noemi, Non abbiam bisogno di parole di Ron, Lady Barcollando di Cristiano De André). La genialità? Se ascoltate bene, la canzone ha senso.
Se ancora non basta, nel 2010, Matteo Scandolin di inutile ha fatto una gran bella intervista a Tommaso Cerasuolo, cantante dei Perturbazione.
La bellissima foto di apertura è di Umberto Rotundo, pubblicata su Flickr sotto licenza Creative Commons 2.0 BY.