«Tutto marcia spedito». Al termine di una lunga giornata di consultazioni, Matteo Renzi avrebbe rassicurato così i suoi collaboratori più stretti. Il governo sta prendendo forma, la maggioranza che lo sosterrà in Parlamento anche. Alle Camere l’esecutivo ha iniziato a raccogliere attestati di stima bipartisan. Eppure, ecco la novità, quello di Renzi è un governo ben visto soprattutto dalla parte destra dell’emiciclo. Se oggi il segretario del Partito democratico ha incassato il no di Sinistra Ecologia e Libertà e del Movimento Cinque Stelle – compreso il netto rifiuto della Lega Nord – la vera sorpresa sono i passi in avanti nei rapporti con i partiti di centrodestra. L’accordo con il movimento di Angelino Alfano sembra ormai chiuso, come l’intesa con i Popolari per l’Italia e l’Udc di Pier Ferdinando Casini. Per non parlare dell’insperata apertura dei senatori del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, legato a Forza Italia. E dell’opposizione “costruttiva e responsabile” di Silvio Berlusconi.
Proprio il Cavaliere domattina tornerà alla Camera dei deputati per incontrare Matteo Renzi. Sarà l’ex premier a guidare la delegazione di Forza Italia alle consultazioni, così come era avvenuto pochi giorni fa al Quirinale. Non è un appuntamento privo di significato. Silvio Berlusconi varcherà le porte di Montecitorio per la prima volta dopo la sua decadenza da senatore. Un ritorno anche simbolico, che racconta meglio di tanti retroscena la sua ritrovata centralità sulla scena politica. Non a caso Forza Italia ha già confermato che terrà fede ai patti sottoscritti con Renzi in tema di riforme istituzionali. Quando si tratterà di approvare la legge elettorale e di modificare la Costituzione saranno i forzisti i principali interlocutori del Partito democratico.
Eppure nella prima giornata di consultazioni alla Camera, a suscitare l’attenzione di tutti è l’imprevista apertura dei parlamentari di Grandi Autonomie e Libertà. Il gruppo legato a Forza Italia è composto da undici senatori, tra loro anche l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Ci sono alcuni ex pidiellini legati a Nicola Cosentino, altri esponenti di Grande Sud e dell’Mpa. Alcuni di loro potrebbero decidere di sostenere l’esecutivo che sta nascendo. «Il nostro gruppo ha al suo interno una certa dialettica che sarà sviluppata con attenzione nei prossimi giorni, una volta letto il programma e sentita l’illustrazione che il governo farà in Parlamento» ha spiegato il presidente del gruppo Mario Ferrara dopo aver incontrato Matteo Renzi. Insomma, se il presidente del Consiglio darà la giusta attenzione ai temi più vicini agli interessi del gruppo, potrà conquistarne anche il voto di fiducia.
Un piccolo aiuto che, numeri alla mano, potrebbe sostituire l’eventuale fuoriuscita dei senatori vicini a Pippo Civati. Per molti, sarebbe proprio questo il sostegno indiretto al governo immaginato da Silvio Berlusconi per marginalizzare il movimento di Angelino Alfano. Chissà. Intanto il vicepresidente del Consiglio è vicino a chiudere l’accordo con Matteo Renzi. L’incontro tra il presidente del Consiglio incaricato e la delegazione del Nuovo Centrodestra è stato l’ultimo della giornata. A giudicare dai commenti successivi, le basi per un’intesa sembrano gettate. Alfano celebra come una vittoria l’estromissione di Sinistra Ecologia e Libertà dalla nuova maggioranza. «Il primo scoglio è superato». Intanto insiste per la stesura di un programma di governo legato alle sensibilità di centrodestra e tratta ancora sui posti da ministro (ma dovrebbe vedere confermato il suo ruolo al Viminale, come quelli di Beatrice Lorenzin alla Salute e Maurizio Lupi alle Infrastrutture).
Incassato il sì del Nuovo Centrodestra, Renzi può inserire tra i sostenitori del suo esecutivo anche i Popolari per l’Italia e l’Udc. Stamattina Lorenzo Dellai, Pier Ferdinado Casini e Mario Mauro hanno visto il segretario dem assicurandogli la disponibilità a entrare al governo. L’obiettivo: portare a termine naturale la legislatura e mettere al centro dell’agenda di Palazzo Chigi temi come la famiglia e il lavoro. Con loro ci saranno anche i montiani di Scelta Civica. Al termine delle consultazioni il segretario Stefania Giannini ha confermato che in vista del nuovo impegno di governo il movimento «ci metterà la faccia e si assumerà le sue responsabilità». Un passo dopo l’altro, prende forma l’esecutivo Renzi. Domani la nuova maggioranza si incontrerà per limare i contenuti del programma di governo. Entro venerdì dovrebbe essere pronta la lista dei ministri. In tempo per giurare al Quirinale nel fine settimana.