Kiev, paura & cinismo dell’Europa in crisi di nervi

In bilico fra Russia e Unione Europea

La guerra civile di Kiev che spaventa i mercati

In Ucraina si muore e gli investitori sono in subbuglio. Però, a rimetterci, potrebbe essere l’Ue

Kiev brucia. I morti di Euromaidan aumentano. La guerra civile è vicina. E l’Ucraina rischia di sprofondare nella peggiore crisi finanziaria della sua storia. La tempesta perfetta è quasi pronta. In piazza si muore, e gli investitori temono per la tenuta economica del Paese. Sui mercati secondari, specie quello obbligazionario, lo stress è stato elevato. La situazione potrebbe peggiorare velocemente e a farne le spese, di riflesso, potrebbe essere l’Europa. Che l’Ucraina non fosse in una buona condizione economico-finanziaria era noto da tempo. Non è un caso, infatti, che il Fondo monetario internazionale (Fmi) abbia aperto un programma di salvataggio nel 2008 e abbia erogato circa 15 miliardi di dollari al Paese. Un bailout che è stato sospeso nel 2011 e che ha strozzato l’Ucraina, riducendo drasticamente le riserve valutarie estere. Kiev non è più riuscita a pagare i propri debiti e ha cominciato a scendere sul mercato obbligazionario per raccogliere risorse, alimentando una spirale mortale, che dura ancora adesso. Nel 2013 sono stati raccolti oltre 2 miliardi di dollari e nel 2014 l’agenzia governativa del debito ha comunicato di voler raccogliere circa 4 miliardi. Il tutto per sostenere il debito estero. Continua a leggere

L’Europa in pezzi davanti alle violenze di Kiev

Dopo la battaglia di Maidan, Ue unita sulle sanzioni a Kiev. Ma fino a ieri non erano «appropriate»

In Ucraina la situazione precipita e l’Europa – colta di sorpresa – si ritrova sull’orlo di una crisi di nervi. Ancora martedì un portavoce della Commissione europea faceva sapere che «non è appropriato» parlare di sanzioni. Poi – con l’aumentare di morti e feriti tra dimostranti e agenti di polizia a Maidan, e soprattutto dopo che la Germania ha improvvisamente aperto a misure contro il regime a Kiev – da questo mercoledì è cambiato tutto. Ed è cominciata una profonda agitazione, iniziata con la convocazione, da parte dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton, di una riunione urgente del Comitato di politica e sicurezza dell’Ue (che riunisce gli ambasciatori presso l’Ue che si occupano della politica estera, di sicurezza e difesa comune dell’Unione). Poco dopo l’annuncio per questo giovedì pomeriggio di una consiglio straordinario dei ministri degli Esteri dell’Ue. Continua a leggere

PER APPROFONDIRE

IL NOSTRO SPECIALE SULLA CRISI UCRAINA

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