Di applicazioni tratte da libri ce ne sono tante. Trasposizioni digitali di romanzi di successo, libri con effetti speciali, app che accompagnano la lettura, versioni estese delle storie pubblicate su carta.
Ma The Silent History potrebbe essere la prima applicazione in assoluto a fare il salto contrario. Nascere 100% digitale, come applicazione, e diventare solo dopo un libro di carta.
The Silent History è una app pubblicata nel 2012 e fatta da quattro persone: Eli Horowitz, Kevin Moffett, Matthew Derby e Russell Quinn. È un tentativo, riuscito, di rispondere alla domanda: come si fa letteratura in digitale? Come si racconta una storia attraverso gli smartphone e i tablet che ci portiamo in tasca ogni giorno?
Prima di tutto, una grande storia. Gli accademici direbbero cheThe Silent History è una ucronica, ovvero una narrazione ambientata in una realtà alternativa. Nel 2011 nel mondo hanno iniziato a nascere dei bambini incapaci di comunicare. Questi bambini, che vengono ben presto chiamati silents, non reagiscono al linguaggio, non imparano a parlare, a leggere e nemmeno a scrivere. Ma non sono né muti né sordi, sono perfettamente sani. Solo, sembrano non avere nessun interesse a comunicare con qualsiasi tipo di linguaggio conosciuto. Ci sono centinaia di casi diagnosticati e nessuno sa come relazionarsi con loro. The Silent History racconta come il mondo prende le misure con questi bambini, mentre diventano ragazzi e poi adulti.
Ma The Silent History non è solo questo. È anche un’applicazione che fa una serie di cose giuste per far funzionare la letteratura digitale. Per prima cosa sceglie di prendere in prestito il modello di distribuzione dalle serie tv: il libro non è più un oggetto unico, ma una serie di episodi pubblicati uno dopo l’altro. Per sei mesi attraverso l’app sono stati rilasciati 120 pezzetti della storia, uno al giorno per cinque giorni a settimana.
I singoli pezzetti sono resoconti di persone che hanno avuto a che fare in prima persona con i silents. C’è chi li teme, chi li ostacola e chi cerca di capirli, di comunicarci e di venire a capo della domanda che tutto il mondo si fa: perché non parlano con noi? La storia copre 40 anni di rapporti dei silents, dal 2011 al 2041. E le piccole gocce quotidiane piano piano creano una grande narrazione.
Per allargare ancora di più la portata della storia, la app chiede ai lettori di scrivere dei reportage in prima persona dal mondo alternativo di The Silent History, aggiungendo così altri tasselli dei rapporti con i silents. Tutti questi report, ne sono arrivati più di 300, sono geolocalizzati nel mondo e l’unico modo per leggerli è andare in prima persona nel posto in cui sono stati scritti: una specie di caccia al tesoro digitale per i lettori. La maggior parte dei report sono negli Stati Uniti ma ce ne sono parecchi anche in Europa. L’unico italiano è a Roma, scritto il 5 ottobre 2017.
Tanto innovativa The Silent History è stata come applicazione, tanto nuova è l’idea di invertire il flusso e riportarla su un medium tradizionale. Il prossimo 10 giugno la casa editrice FSG Originals pubblicherà negli Stati Uniti un libro — di carta! — tratto dall’applicazione. E poiché ci sono ancora poche notizie a riguardo, ho scritto a Eli Horowitz, uno dei quattro creatori di The Silent History, per farmi raccontare qualcosa di più riguardo a come si fa a trasformare un’app in un libro.
Eli dice che il libro sarà una versione riveduta e riscritta della storia raccontata nella app. Stavolta, però, niente effetti speciali: l’edizione cartacea di The Silent History sarà una versione più diretta e semplice della storia già letta nella app. Non ci sarà suddivisione in episodi giornalieri e nemmeno i report scritti dai lettori. Sarà un libro, se così si può dire, tradizionale.
Eli racconta che lavorando alla versione cartacea di The Silent History ha riscoperto cose che spesso ci dimentichiamo dei libri. «Per esempio, chiunque li può leggere indipendentemente dalla marca del proprio telefono [The Silent History esiste solo per iOS]. Puoi prestarli a un amico o venderli in un negozio di libri usati. Puoi dimenticartene per anni e riscoprirli un giorno su uno scaffale polveroso. Ci sono un sacco di grandi, piccole cose che diamo per scontate della tecnologia libro».
Alla fine, Eli, svela anche una cosa sul futuro. Anche se il libro di The Silent History è una pubblicazione tradizionale, dice di essere al lavoro con gli altri quattro su un nuovo progetto che, pur usando i libro come punto di partenza, non di tradizionale non avrà proprio nulla.
Considerando quello che sono riusciti a fare con una tecnologia che ha solo qualche anno, non vedo l’ora di scoprire cosa riusciranno a fare con una che ne ha secoli.