Come nasce un videogioco da 500 milioni di dollari?

Il sogno di ogni bambino diventa realtà

Il nome Guha Bala potrebbe non dirvi niente, ma è l’uomo dietro ai Vicarious Visions, studio responsabile di uno dei giochi di maggior successo del mondo: Skylanders, un titolo dedicato ai bambini in cui dei pupazzi (veri), messi su un’apposita base, entrano all’interno di un videogioco.

Un’idea che ha reso questo gioco uno dei titoli più venduti al mondo, con guadagni che superano tranquillamente i 500 milioni di dollari. E che ha spinto Disney a lanciarsi nella contesa con Infinity, un prodotto basato sullo stesso concetto.

Il segreto di Skylanders tuttavia non è solo l’essere il giocattolo che sognavamo da piccoli, ma è anche l’aver creato un gioco che può piacere anche ai genitori, mescolando meccaniche di gioco prese in prestito dai giochi di ruolo, mescolate con un pizzico di Super Mario.

Per capire come nasce questa magia abbiamo fatto quattro chiacchiere con Bala, ecco cosa ci ha detto.

Vi aspettavate un tale successo?
Sapevamo di avere qualcosa di speciale e magico tra le mani, e siamo molto soddisfatti di quanto la serie sia piaciuta in giro per il mondo.

In un mondo sempre più orientato verso il digitale e l’assenza di elementi fisici, Skylanders torna indietro… I bambini hanno ancora bisogno di qualcosa di tangibile?Lo sviluppo di un bambino comincia dalle abilità motorie e sensoriali. In molti modi, dita e mani sono la porta della sua immaginazione. Grazie all’interazione fisica e al tipo di gioco che abbiamo creato con Skylanders, abbiamo spalancato quella porta ancora di più. Il gocattolo, combinato col videogioco, è una chiave potente per aprire il meccanismo di gioco di un bambino.

Come nasce l’idea di Skylanders?
Dare vita ai propri giocattoli è la prima fantasia di ogni bambino. I bambini lo fanno da sempre nella propria testa, e anche noi siamo stati bambini. Il team creativo di Toys for Bob ha pensato di voler portare questa fantasia a un nuovo livello col primo capitolo Skylanders: Spyro’s Adventure. Il gioco permette ai bambini di iniziare l’avventura con un pupazzo da tenere tra le mani, e continuarla in un videogioco ricco di puzzle e avventure, per concluderla di nuovo nel mondo fisico.

Pensi sia un’idea esportabile in altri titoli o generi?
L’idea di dare vita ai proprio giocattoli è molto potente, e offrirà molte possibilità di innovazione in futuro.

Come vivete la competizione con Disney? Vi fa paura o pensate di avere un vantaggio tale da non dovervi preoccupare?
Le buone idee sono sempre imitate. La chiave del nostro successo è innovare e riempire di creatività ogni nuovo personaggio o gioco che lanciamo. E anche se ciò che ha fatto Disney può essere visto come una sfida, è invece una motivazione per creare nuove, incredibili esperienze.

Secondo voi come mai nessuno ci ha pensato prima?
Fare giochi è difficile, progettare bei giocattoli è difficile, e combinare le due cose insieme è qualcosa che non è stato mai testato commercialmente, prima di noi. Ci siamo presi un bel rischio nel fare ciò che abbiamo fatto.

Come nasce un personaggio di Skylanders?
Per ogni personaggio dobbiamo immaginare stile, personalità, tipo di gioco e aspetto. Tutti sono personaggi “eroici”, ma le personalità sono molto diverse. C’è quello goffo, quello serio, quello artistico e così via. Abbiamo un team di disegner, concept artist, programmatori e creatori di giocattoli che ogni giorno pensa a come creare nuovi contenuti. A volte ci mettiamo settimane per crearne uno nuovo, altre volte mesi, ma in ogni caso disegnarli e quasi più divertente che giocarci.

Senza dubbio avete già pensato ad espandere il marchio con fumetti, cartoni o alter iniziative, quando annuncerete qualcosa?
Al momento non possiamo dire niente in proposito, ci limitiamo a pubblicare video sul nostro canale YouTube.

Cosa vedi nel futuro di Skylanders?
Domanda interessante. Con ogni gioco della saga abbiamo cercato di ricreare la magia dei giocattoli che prendono vita, mantenendo I bambini al centro dell’esperienza di gioco, e penso che continueremo su questa strada.

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