BERLINO – La svolta politica in Italia è avvenuta in un momento in cui la Germania aveva l’attenzione posta altrove. L’escalation del conflitto ucraino ha relegato le vicende d’oltralpe in secondo piano e fino ad ora si è parlato poco del primo ministro Matteo Renzi. Il «rottamatore» o il «Tony Blair italiano», così come è stato chiamato, avrà oggi la possibilità di convincere un paese che guarda con scetticismo verso Roma. L’instabilità politica è per la Germania il sommo male, e Renzi è il terzo premier che viene ricevuto con gli onori militari in tre anni a Berlino. Il compito non sarà dunque facile: il pragmatismo e la velocità di Renzi piacciono, ma la Germania vuole ora vedere la sostanza.
Il semplice fatto che si tratti del trentesimo incontro bilaterale tra i due governi conferma che «possiamo guardare in dietro e osservare una lunga e vicina collaborazione dei nostri governi» ha detto Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel in conferenza stampa venerdì 15 marzo. «L’aspettativa è che il dialogo tra i singoli ministri si concretizzi e che vengano portati avanti progetti congiunti» ha aggiunto. Da parte tedesca parteciperanno rappresentanti del ministero degli esteri, il ministro dell’Economia e vice cancelliere Sigmar Gabriel, il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, il ministro dei trasporti e traffico digitale Alexander Dobrindt, la ministra del Lavoro Andrea Nahles e la ministra della Difesa Ursula von der Leyen. Renzi viaggia a Berlino accompagnato da sei ministri del governo.
«Siamo consapevoli che Renzi ha iniziato il suo mandato con un ambizioso programma di riforme», così si è sbilanciato per la prima volta il portavoce del Governo tedesco. Fino ad ora la Merkel si era limitata a far sapere che osservava «da vicino» le vicende italiane. «Sicuramente illustrerà il suo programma alla cancelliera e ne parleranno nel corso della loro riunione», ha aggiunto. Una conferenza stampa è prevista per le 18.15 e successivamente ci sarà una cena di lavoro.
Il nodo centrale da sciogliere di fronte alla cancelliera sarà quello del deficit. È probabile che la Germania cerchi spiegazioni più dettagliate sul pacchetto di misure che intende adottare e in quale percentuale influiranno sull’aumento del deficit — stimato nel 2,6 ma che il premier ha già detto di voler aumentare fino al tre per cento, massimo consentito dai vincoli europei. È infatti questo, in sostanza, il percorso inverso del programma economico di Letta che aveva già ricevuto la benedizione di Berlino.
Eppure Renzi e la Merkel si sono già conosciuti. La scorsa estate la cancelliera tedesca lo aveva invitato a Berlino «per pura curiosità», secondo quanto ha dichiarato allora. In quella situazione, lo aveva voluto «semplicemente conoscere». È stata senza dubbio un’intuizione azzeccata. Gli eventi lo hanno dimostrato.
Fino ad ora, nell’opinione pubblica e sui giornali è prevalso lo scetticismo nei confronti del nuovo premier italiano. In particolare a causa del «peccato originale» di non essere passato dalle urne. «L’unica star del nuovo governo Renzi è lui stesso. E per questo deve portare da solo il peso delle aspettative e le speranze di essere l’ultima opportunità per l’Italia», ha scritto l’editorialista della Frankfurter Allgemeine Zeitung, Günther Nonnemacher. Sin dall’inizio, le cose non sono andate così come si aspettava il nuovo premier: i grandi nomi dell’industria e della cultura hanno declinato l’invito di Renzi e «il suo governo non brilla così come lui avrebbe voluto. Sono mancate dunque le fondamenta nella società borghese che gli sarebbero servite per implementare riforme coraggiose», ha scritto Nonnemacher. E infine, per stroncarlo, ha citato proprio Max Weber: «I carismatici sono persone adatte a situazioni straordinarie. Nella quotidianità, che in una democrazia è marcata dalla burocrazia e dalle regole, servono a poco».
In altre parole in Germania si pensa che l’Italia abbia già avuto fin troppo a lungo un leader puramente carismatico. «Renzi è giovane, dinamico e sfacciato. Il premier socialdemocratico entusiasma e crea speranze. Così come una volta fece Silvio Berlusconi», scrive Der Spiegel. «Oltre all’entusiasmo si fanno spazio alcune preoccupazioni: può davvero mantenere le promesse? C’è veramente sostanza dietro allo show renziano? E soprattutto cosa vuole veramente questo signore il cui cuore politico è ancora sconosciuto?», si chiede la popolare rivista tedesca.
In un ritratto del canale televisivo N24 il primo ministro italiano viene presentato come «giovane, dinamico e spietato», in particolare per come ha affossato il suo predecessore e ha conquistato il potere senza essere eletto, «la sua sete di potere potrebbe procurargli problemi».