Nokia addio. Il prossimo 25 aprile infatti si concluderà l’acquisizione del colosso finlandese da parte di Microsoft, un’operazione annunciata lo scorso settembre e che costerà all’azienda di Bill Gates circa cinque miliardi e mezzo di euro. Tale operazione porterà inoltre al cambio di nome di Nokia che dal momento della chiusura definitiva dell’affare prenderà il nome di Microsoft Mobile, così come scritto in un comunicato -scoperto dal sito NPU – di Nokia rivolto ai propri fornitori.
È innegabile che questa situazione è la palese manifestazione della chiusura di un’epoca: Nokia infatti ha rappresentato intorno alla fine degli anni Novanta un caposaldo della telefonia, con prodotti che spopolavano sul mercato dei cellulari. Certo a parlarne ora sembra preistoria, ma non più tardi di quindici anni fa quando iPhone e smartphone in generale non esistevano nemmeno nella mente di chi li avrebbe creati, erano marchi proprio come la finlandese Nokia a spadroneggiare. In quel periodo Nokia conduceva una lotta con i rivali francesi di Alcatel, ma anche con i sempre presenti modelli della nord coreana Samsung e dell’azienda statunitense Motorola, che tra i tanti modelli prodotti, si prese il mercato mettendo in commercio un prodotto dal design innovativo denominato “StarTac”. Un telefono che però si rivolgeva generalmente (per via del prezzo) ad una fascia di utenti più alta.
Dimentichiamo per un attimo touchscreen, fotocamere incorporate, connessione ad internet, Twitter, Facebook e quant’altro c’è dentro uno smartphone di ultima generazione. Per ricordare i modelli storici di Nokia forse occorre un po’ di nostalgia perché quei cellulari erano quanto di più semplice ed essenziale – frutto inevitabile dell’espressione dei tempi – si potesse immaginare, quando in pratica ci si serviva di questi strumenti solo per telefonare e messaggiare. E allora lo schema era sempre il solito: schermi piccoli e monocromatici, tastiera bene in vista e un discreto spessore che variava in base ai modelli. I numeri la facevano da padrone anche nelle nomenclature, perché i nomi dei telefoni Nokia erano solitamente dei numeri a quattro cifre.
Non si può prescindere dal citare alcuni modelli che hanno rappresentato la grandezza del marchio in quegli anni: Nokia 5110 prodotto a partire dal 1998 rappresentò più di ogni altro l’esempio di cellulare innovativo nel suo genere, e diffuso tra i giovani del tempo. Il suo appeal dipendeva dall’apporto di novità senza precedenti in campo di cellulare Gsm come ad esempio la possibilità di sostituire la cover frontale, personalizzare le suonerie e integrare giochi al suo interno (chi ha avuto a che fare con questi dispositivi ricorderà di certo l’enorme successo del gioco Snake il serpente che si allungava mangiando). Il tutto accompagnato da un prezzo accessibile. I modelli che poi si susseguirono incrementarono enormemente il successo di Nokia: con i modelli 3210 e 3310 si diede più risalto al design a discapito del peso, optando per l’abolizione dell’antenna esterna. Il modello 3310 ebbe una vera e propria esplosione sul mercato raggiungendo addirittura 126 milioni di esemplari venduti, grazie alle sue caratteristiche hardware ma anche software con la possibilità di connettersi via Wap alla rete Internet.
La storia recente è abbastanza nota, la crisi di Nokia è corrisposta con l’esplosione sul mercato degli smartphone (dal 2007 in poi) a cui la società finlandese non ha inizialmente saputo rispondere con un proprio modello di punta, lasciando di fatto lo scettro della telefonia a giganti come Apple e Samsung. Nel 2011 in particolare i numeri parlavano chiaro e mentre Samsung cresceva del 10% rispetto all’anno precedente Nokia crollava addirittura del 20,3 per cento. Discorso ancora più preoccupante sul versante delle vendite degli smartphone dove Nokia precipitava dal 38,1% al 15,2% mentre Apple e Samsung conquistavano il mercato rispettivamente con il 18,5% e 17,5 per cento.
La ripresa degli ultimi mesi porta il nome di Stephen Elop e quello di Microsoft. Con l’arrivo alla poltrona di amministratore delegato dell’ex manager di Microsoft, l’azienda ha cominciato pian piano a riavviare i motori. Innanzitutto è arrivata l’alleanza con Microsoft stessa con i relativi lanci di Windows Phone nel mercato degli smartphone. Ma anche una strategia di ristrutturazione aziendale efficace che se da un lato ha portato al taglio di 20mila posti di lavoro e all’eliminazione di brand che appesantivano le casse; dall’altro ha avuto il riscontro positivo dei numeri. Come si legge nei dati finanziari pubblicati a gennaio l’azienda innalzato l’utile a 202 milioni di euro e l’utile operativo a 439 milioni, cifre non paragonabili ai rivali Apple e Samsung ma comunque sintomo di miglioramento. La motrice delle vendite sono stati soprattutto i modelli di smartphone della serie Lumia che hanno raggiunto quota 4,4 milioni di vendita.
Tutto ciò da ora in poi però si chiamerà Microsoft Mobile e anche se Gates promette che non smembrerà l’azienda finlandese, è probabile che in futuro difficilmente rivedremo il marchio Nokia su qualche dispositivo mobile. Per la società di Espoo rimarranno in gestione soltanto i servizi di geolocalizzazione e le mappe. A noi in fondo resterà un po’di nostalgia.