Lo sanno tutti che la siesta/pennichella è un toccasana per la salute, soprattutto quella mentale. Se ancora ci fosse qualcuno che ne dubitasse, in rete girano esempi e liste e ancora liste di spiegazioni e assicurazioni sul fatto che faccia bene. Alcune di queste raccomandazioni si trovano anche qui.
Tra i dieci e i venti minuti al giorno di siesta è il massimo, si starà meglio di umore e si sarà rivitalizzati. Ma la siesta è una scienza, va calibrata secondo le proprie necessità.
Se serve un minimo di attenzione e di concentrazione, anche solo 5 minuti possono dare una mano.
Se serve una rapida ma efficace botta di lucidità mentale, una siesta di 10 e 20 minuti sarà adeguata.
Se serve rimettere a nuovo la memoria cognitiva, invece, potrebbe servire un po’ di più. Un’oretta minimo. Il problema è che al risveglio si sarà un po’ intoniti. Come spiega il dottor Michael Breus, esperto di sonno, «se dormi più di 30 minuti, si entra in una fase di sonno profondo. Vi è capitato di fare un sonnellino e svegliarvi più stanchi di prima? È quello che succede spesso quando si dorme troppo e si finisce in uno stato da cui è molto faticoso uscire». La cosa migliore sarebbe un ciclo del sonno, che dura in media 90 minuti. E sarebbe un gran toccasana.