Renzi l’aveva vaticinato, con lui il Pd poteva prendere il 40%, mentre con Bersani e la vecchia guarda sarebbe rimasto inchiodato al 25%.
Aveva ragione, anche se lo spauracchio grillino l’ha aiutato non poco.
Chi è allora il nuovo elettore renziano?
Una mappa delle province italiane sarebbe quasi tutta rossa Pd, tranne per Bolzano (Svp), Isernia (FI) e Sondrio (Lega), ed è più interessante osservare la distribuzione del voto, dallamappa elettorale del Termometro Politico :
Si conferma il dominio nelle regioni rosse, in particolare nella patria di Renzi, con un bulgaro 61,8% a Firenze, ma la novità sta nel successo al Nord, in particolare in Lombardia e Veneto, dove il Pd ottiene risultati in linea con la media nazionale, cosa mai avvenuta prima, per esempio con circa il 41% a Monza-Brianza o a Pordenone, il 42,7% a Udine.
Per fare considerazioni di lungo periodo osserviamo la variazione del voto rispetto al 2009:
Oltre che tra Firenze e Arezzo (guarda caso laddove Renzi ha maggiormente trionfato alle primarie) gli aumenti più spettacolari del Pd sono stati a Milano, Bergamo, Vicenza, Belluno. A Bergamo il progresso è del 21% a fronte di un 14% nazionale, e intorno al 18% in tutte le altre province una volta bianche e poi berlusconiane e leghiste.
Queste sono però anche le aree in cui aveva avuto il massimo dei risultati Scelta Civica nel 2013, il travaso di voti, al netto dell’astensione, è evidente, è un elettorato reso pragmatico e post-ideologico dalla crisi, che proveniente in gran parte dal centrodestra, è approdato a Renzi passando dalla speranza del salvataggio dell’Italia ispirata da Monti.
Si intuisce meglio tutto ciò osservando la stessa mappa delle variazioni dei voti per Lombardia e Veneto:
Gli aumenti maggiori sono nella pedemontana, laddove il centrodestra staccava il centrosinistra anche di 30 punti. E 30 punti sono quelli di aumento registrato in alcuni comuni per esempio dell’alta bergamasca dal Pd.
Cambia così la geografia elettorale della sinistra italiana, e lo speciale ranking delle regioni che più premiano il Pd. Di seguito le regioni in ordine di voto a Uniti nell’Ulivo nel 2004:
E nel 2014:
Se la Toscana di Renzi detronizza l’Emilia Romagna da regione più piddina, fa impressione vedere quanti posti scala in classifica la Lombardia, da sedicesima a decima, in linea col risultato nazionale. Sarà questo “cambiaverso” del Nord un dato stabile o solo provvisorio? Molto dipenderà dall’agire del governo, ora con pochi ostacoli davanti.