Erano i padroni di Milano. Forse anche dell’Italia. E nell’estate del 2013 finirono in prima pagina per lo scandalo Fondiaria Sai, una storia finita male della finanza italiana, tra bilanci in rosso, partecipazioni occulte in società quotate, affari in perdita con i soci di controllo, stipendi e consulenze a pioggia proprio con i membri della famiglia. In totale un buco da 600 milioni di euro. «Hanno pagato, ma il tempo gli darà ragione» dice un uomo della finanza milanese che conosce da anni la famiglia Ligresti, da Don Salvatore ai figli Giulia, Jonella e Paolo. Giusto un anno fa, era il 17 luglio, la Guardia di Finanza svegliava all’alba l’Ingegnere, 81 anni, vecchio leone siciliano di Paternò, protagonista di prima e seconda Repubblica, per notificargli l’ordinanza di custodia cautelare. A lui come la notificarono ai figli, finiti tutti e tre sotto indagine per aggiotaggio e falso in bilancio, con le due sorelle portate nelle carceri di Cagliari e Torino, mentre il fratello Paolo era latitante in Svizzera. L’unico maschio lo è ancora adesso, mentre una ha patteggiato, l’altra è ancora sotto processo, Don Salvatore pure e si trova nella sua Milano.
Villa Ligresti
A 365 giorni di distanza, dopo il sequestro di beni per centinaia di milioni di euro e le polemiche per “l’intervento” dell’allora ministro di Grazia e Giustizia Annamaria Cancellieri per la scarcerazione di Giulia, dei Ligresti sui giornali non c’è neppure l’ombra. Solo le pagine locali della Repubblica di Torino hanno raccontato che in questi giorni Jonella ha chiesto al tribunale di poter spostare l’obbligo di firma in Sardegna nel mese di agosto, nella località di Villasimius. Posto di mare noto alla famiglia Ligresti, dove sorge ancora adesso il Tanka Village, il villaggio vacanze di proprietà dove sono stati ospitati negli anni politici, ministri e imprenditori, tra aragoste e champagne. L’ex consigliere di amministrazione di Mediobanca ne ha fatto richiesta per poter stare vicino al figlio più piccolo. Nell’istanza di trasferimento dell’obbligo di firma in Sardegna gli avvocati, infatti, «hanno chiesto che il periodo di “permesso vacanza” si protragga solamente fino ai primi giorni di settembre quando l’imputata sarà pronta invece a rifare i bagagli per tornarsene a Milano». Secondo Repubblica «i legali spiegano che l’istanza è motivata dall’esigenza di far trascorrere un periodo al mare al figlio minorenne che naturalmente seguirebbe la mamma a Villasimius».
Richiesta anche legittima verrebbe da dire, perché Jonella è tornata in libertà il 19 luglio scorso, dopo un anno esatto in custodia cautelare tra carcere e arresti domiciliari, dove si trovava dal 20 novembre. Il tribunale di Torino, con parere favorevole dei pm, le aveva appunto revocato gli arresti domiciliari, ma le era rimasto un unico vincolo: l’obbligo di firma. È ancora sotto processo per manipolazione del mercato e falso in bilancio aggravato sui conti 2010 di Fonsai e si è vista respingere all’inizio del 2014 la richiesta di patteggiamento che invece è stata concessa alla sorella Giulia. Per questo motivo ha chiesto il permesso di poter trascorrere le vacanze in Sardegna, spostando l’obbligo di firma. La procura qualche giorno fa aveva dato parere contrario. Ma la decisione finale spetta al giudice. «Anche se sarà difficile che il Tribunale, che è nel suo periodo di sospensione dell’attività estiva, si pronunci in tempo per soddisfare o deludere il «capriccio» estivo dell’ex presidente di Fondiaria Sai». Eppure le amiche le aspettano e postano già foto da Villasimius su Facebook.
Se Don Salvatore lo si può a volte incontrare mentre passeggia insieme al suo fidato badante sudamericano intorno la zona di San Siro dove abita, di Paolo sono rimaste le immagini di qualche mese fuori dalla villa di Lugano sul lago, ad appena 8 chilometri dal confine italiano di Ponte Tresa. A immortalare l’unico erede maschio di quella che fino al 2013 era una delle famiglie più potenti e facoltose d’Italia, fu il settimanale Oggi. Di certo Paolo ci vide lungo. Perché ebbe l’accortezza di spostare residenza e cittadinanza poche settimane prima che scoppiasse la tempesta. I mandati d’arresto per aggiotaggio e falso in bilancio emessi dai magistrati italiani nei suoi confronti continuano a essere rispediti al mittente perché la Svizzera non estrada i propri cittadini. Le ultime foto di Giulia invece risalgono a gennaio, quando fu immortalata alla mensa di «Milano in Azione» che, in Piazza Affari, assiste i bisognosi e poveri del capoluogo lombardo. Ha patteggiato due anni e otto mesi, ma è libera dal settembre del 2013. È stata beccata nel giugno scorso a Portofino insieme con la showgirl Simona Ventura. Insomma la bella vita per i piccoli Ligresti continua.