I nuovi tagli di Draghi. Ma sono urgenti le riforme

I nuovi tagli di Draghi. Ma sono urgenti le riforme

La Banca Centrale Europea, in un nuovo tentativo di far fronte alla crisi dell’eurozona, ha tagliato nuovamente il tasso di rifinanziamento, che passa dallo 0,15 allo 0,05. Contestualmente, la banca centrale ha aumentato i costi per le banche che scelgono di detenere depositi presso la banca centrale, riducendo il tasso, già negativo, da meno 0,10 per cento al meno 0,20 per cento. Draghi ha anche precisato che, con questo taglio del tasso di rifinanziamento si è raggiunto il «limite più basso, arrivati al quale non sono più possibili aggiustamenti tecnici».

La decisione è arrivata in seguito a quanto Draghi aveva lasciato intendere durante il summit di Jackson Hole. Tuttavia, la maggior parte degli analisti si aspettava che la banca centrale avrebbe mantenuto invariati i tassi, non a caso l’euro ha perso lo 0.78 percento, raggiungendo quota $1.304 – il suo livello più basso dal luglio 2013.

Draghi ha inoltre annunciato un piano per l’acquisto di asset backed securities “semplici e trasparenti” e di obbligazioni garantite a partire da ottobre. (Qui una sintesi dei benefici attesi dal taglio per famiglie e imprese). 

La Bce ha inoltre rivisto verso il basso, rispetto a giugno le previsioni sull’inflazione nel 2014, che ora è stimata attorno 0,6 percento, mentre dovrebbe salire al 1,1 percento nel 2015 e 1,4 nel 2016. Il presidente della Bce, nonostante non abbia annunciato alcun programma di acquisto di titoli di stato, ha inoltre dichiarato che «se fosse necessario affrontare in modo più incisivo il rischio di un periodo di bassa inflazione troppo prolungato, il consiglio è pronto ad utilizzare ulteriori strumenti non convenzionali disponibili nell’ambito del suo mandato»

Infine, Draghi ha richiamato i governi a fare la loro parte per la crescita: «le riforme strutturali a questo punto devono chiaramente prendere slancio. Non c’è nessuno stimolo monetario, o di bilancio, che possa rilanciare la crescita senza forti e decise riforme strutturali». Per il presidente Bce, infatti, occorre usare i margini del Patto Ue «tagliando le tasse molto distorsive e tagliando la spesa più improduttiva».

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