Un’auto elettrica con un’autonomia da 200 miglia (321 chilometri) che costi solo 35mila dollari (poco più di 26mila euro). L’ha promessa il ceo di Tesla, Elon Musk, lo scorso mese, aggiungendo che l’azienda intende presentarla alla fine del 2016 e metterla in commercio l’anno successivo. Musk ha aggiunto che l’auto potrebbe chiamarsi “Model 3”, un nome che ammicca alla Bmw Serie 3, la più piccola del marchio tedesco, il cui costo negli Usa è appunto di 35mila dollari.
Elon Musk, ceo e fondatore di Tesla (JERRY LAMPEN/AFP/Getty Images)
Anche la Gm, la società costruttrice di auto che finora ha più puntato, assieme alla Nissan, sulle auto elettriche pure, ha in mente un modello da 200 miglia di autonomia e un costo di circa 30mila dollari. Con questi standard le vendite di auto elettriche potrebbero salire dai 2-3.000 unità al mese a 15-20 volte di più.
A riportare la stima è un articolo di Quartz, che ha anche fatto qualche calcolo, per capire quanto sia fattibile la sfida delle due case automobilistiche.
Tesla: la gigafactory potrebbe non bastare
Il punto di partenza sono le performance attuali. La Tesla S è già in grado di raggiungere le 200 miglia di autonomia. La versione da 60 kWh promette di arrivare a 208 miglia (334 chilometri), mentre quella da 85 kWh ne può percorrere 265 (426 chilometri). Il problema è il prezzo, perché per le due versioni servono rispettivamente 70mila e 80mila dollari, che possono aumentare di qualche decina di migliaia aggiungendo gli optional.
Una Tesla Model S. Il cofano è vuoto e può essere usato come secondo bagagliaio
Sarà possibile dimezzare i prezzi di listino in meno di tre anni? Oggi, secondo quanto detto da Musk, le batterie “18650” che usa Tesla, di forma ciclindrica e prodotte dalla Panasonic, hanno un costo compreso tra i “200 e i 300 dollari per kWh”. Per fare un confronto, la Nissan e altri produttori, che usano batterie più grandi, sostengono un costo stimato in 380 dollari a kWh. Se per Tesla si assume come buono il valore mediano di 250 dollari a kWh, questo significa per il modello S da 60 kWh, il costo di produzione delle batterie è di circa 15mila dollari. Musk ha annunciato che una riduzione dei costi arriverà con la costruzione della “gigafactory”, un impianto gigantesco da 5 miliardi di dollari (di cui il 10% sarà probabilmente coperto dallo Stato che la ospiterà) che darà lavoro a 6.500 persone e che secondo gli annunci raddoppierà da sola la produzione mondiali di batterie a ioni di litio.
Il risparmio, tuttavia, secondo le stime del ceo di Tesla, permetterà di abbassare i valori citati di circa il 30 per cento. Inoltre, un terzo di capacità di energia per batteria potrà arrivare usando celle cilindriche più grandi, note come “22700”, secondo gli analisti di Navigant. A conti fatti, però, questo permetterebbe di portare i costi a 175 dollari per kWh o, in altri termini, di tagliare di 4.500 dollari il budget per una Model S. Musk, aggiunge l’analisi di Quartz, ha necessità di trovare il modo di trovare altri 30mila dollari.
Gm e Lg hanno l’arma segreta?
Se si guardano i valori attuali, Gm e Nissan sono ancora più indietro nella strada per raggiungere il fatidico obiettivo di 200 miglia di autonomia a 35mila dollari. Le due case automobilistiche usano una batteria fatta di litio, più nickel, cobalto e manganese (Nmc), mentre Tesla ricorre, invece che al manganese, all’alluminio. La Leaf ha una batteria da 24 kWh, che garantisce 84 miglia, e che dovrebbe costare 9.120 dollari sui 29mila del prezzo di listino. Anche assumendo, come fanno gli analisti di Navigant, che entro il 2020 si potrà immagazzinare il doppio dell’energia a parità di grandezza della batteria e di prezzo, si arriverebbe a una autonomia di 170 miglia per un prezzo di circa 30mila dollari.
Quello che servirebbe, per cambiare radicalmente le prestazioni dei motori elettrici, è un nuovo elettrodo negativo, noto come anodo. Oggi tutte le batteria al litio usano anodi in grafite. Secondo gli scienziati, continua Quartz, le performance avrebbero un salto se si usasse il silicio al posto della grafite. Nei test condotti fino a oggi, tuttavia, il silicio si espande, si rompe e distrugge le batterie. Ci sono sei progetti finanziati dal governo statunitense per creare batterie al litio al silicio utilizzabili in commercio, ma nessuno sembra realizzabile entro il 2017 o 2018.
Una sorpresa potrebbe arrivare dalla Corea: la Lg Chemical ha comunicato che anch’essa avrà pronta entro il 2016 una batteria da 200 miglia di autonomia. La Lg è un fornitore di Gm e la maggior parte degli esperti dice che sarà utilizzata per un’auto della Gm. Non ci sono però dettagli sul prezzo né sulla composizione. Secondo diversi scienziati, sentiti da Quartz, si tratterebbe di un’evoluzione delle batterie usate per la Chevy Volt, mentre molto più improbabile sembra si possa trattare di una tecnologia che faccia ricorso a un anodo di silicio.