Massimo Cacciari, professore di filosofia all’Università San Raffaele di Milano, filosofo, esperto di politica, politologo, editorialista dell’Espresso, tra i fondatori del Partito Democratico, è noto per aver trascorso gran parte della sua carriera politica insieme al nuovo ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Nel 2007, proprio Gentiloni, ex portavoce di Francesco Rutelli, ex uomo di punta della Margherita, ne parlò in un’intervista a Vittorio Zincone sul Corriere della Sera. I due lavoravano insieme già ai tempi del Pci. «Sì» spiegò il nuovo numero uno della Farnesina all’intervistatore «Era deputato del Pci. Girava in 500. Giocavamo a tennis in coppia. Lui spaccava le racchette…». Domanda: Come John McEnroe? Risposta: «Mi diceva: “Sii uomo, devi odiarli gli avversari”». Risponde adesso Cacciari: «Ma non abbiamo solo giocato a tennis, era assessore di Rutelli. Abbiamo lavorato tutti gli anni 2000 a questo “non” Partito Democratico. Lui poi ha continuato a fare politica, è il suo mestiere, la sua vocazione. Io a un certo più non ce l’ho fatta più fisicamente».
Insomma è soddisfatto di questa nomina alla Farnesina?
Gentiloni è una persona molto equilibrata, ragionevole. Ma come fai a sapere se è quello giusto?
Nel senso?
Difficile dare un parere sulla politica estera di uno Stato ormai finito come il nostro. Un conto sarebbe se ci trovassimo nell’Italia di cinquant’anni fa. Ma adesso cosa si può dire? Gentiloni è una persona che non ha avuto la minima esperienza, né dal punto di vista pratico né dal punto di vista teorico.
Poca esperienza, insomma.
È una persona molto posata, sensata, gli faccio tantissimi auguri. Ma come si fa a dire che sarà un buon ministro degli Esteri? Che sia capace ad affrontare i temi di politica estera? È il discorso che vale per tutti i ministri fatti da Renzi: chi li conosce?
Quali sono le priorità per chi va alla Farnesina?
Speriamo ci siano maggiori successi sul piano delle politiche europee in tema di immigrazione o maggior sostegno per le emergenze che dobbiamo affrontare nel canale di Sicilia. Per il resto, cosa vuole che possa combinare l’Italia?
Si dice che Gentiloni sia un ministro più «occidentale», più vicino agli Stati Uniti
Mah….(resta in silenzio ndr). Non lo so proprio. Non ho mai sentito Gentiloni esprimersi in modo ampio e esaustivo su questioni di politica estera. Può essere vera, ma chi lo dice?
Analisti, politici, giornalisti
Non mi risultano posizioni o dichiarazioni di Gentiloni su questi temi che facciano pensare a una linea piuttosto che a un’altra. Continuerà la politica estera del governo, sarà in continuità con la precedente ministra Mogherini.
Ma le sembra la figura giusta?
Certamente D’Alema aveva più esperienza di Gentiloni, ma per fortuna non è stato nominato D’Alema (ride ndr). Siamo nelle sue mani, affidiamoci alla provvidenza.
Non le pare che il governo sia sempre più a trazione Dc-Margherita?
Questo governo non è né Margherita né Dc. La Margherita Renzi l’ha semplicemente calpestata. Non è uno come Gentiloni, che ha quel curriculum prima di sinistra, poi con Rutelli, poi con Rutelli e me, poi con il Pd, poi di una battaglia dentro la Margherita…. Renzi ha compreso, dopo la disfatta di Bersani, che il Re era totalmente nudo e bastava un dito per mandare tutto a ramengo.
Sì, però Renzi sceglie Gentiloni.
Gentiloni viene a rimorchio del leader, è tra quelli che hanno creduto giustamente in Renzi sin dal primo momento e che Renzi ha deciso di premiare.
Ma non crede che questa esaltazione di Renzi sia al governo sia nel futuro del Partito Democratico possa danneggiare proprio Renzi?
È un discorso lungo, penso di sì, soprattutto questa situazione complessa italiana di puntare sull’uomo solo. La strategia di Renzi è chiara. Renzi capisce la situazione e cerca di realizzarla al più presto, magari anche con le elezioni anticipate. Il motivo è semplice, se lui riesce a distaccarsi dalla storia dei partiti, può darsi che nasca pure un partito di sinistra, ma avrà sempre più praterie nel centrodestra. Mentre se lui desse un’immagine di compromesso della sinistra sarebbe vissuto come uno di loro. Per questo si va a cercare gli oppositori interni. Tutto questo gli fa crescere enormemente il consenso: sta dissanguando il centrodestra. Le dico di più.
Dica.
Se domani si va a votare Forza Italia prende il 10% e lui con un partito suo da solo, può darsi che arrivi al 40%.
Ma adesso Renzi si ritroverà a dover risolvere l’elezione del nuovo presidente della Repubblica dopo Giorgio Napolitano.
Non mi pare un problema, farà una delle sue signore, mi pare sia già stata scelto il ministro della Difesa.
La Pinotti? Ci dovrà essere una quadra in Parlamento
La logica vuole così, come ha fatto con la Mogherini. Non vedo alternative, oppure potrebbe anche provare a candidare un Prodi. Ma la vedo male.
Quale sarebbe la logica?
La sua logica, è quella di fare una persona, educata, per bene e con il suo charme…
Non ha qualche rimpianto per tutti questi Margherita dentro il governo? Ci sarebbe potuto essere anche lei.
Io sono sempre stato detestato da tutti. Si dice “chi sa non può” e io l’ho sempre saputo, sin da quando ero piccolo.