Come sconfiggere la sindrome dell’impostore

Come sconfiggere la sindrome dell’impostore

Se quando ottenete qualche buon risultato vi sentite come dei truffatori, il motivo è semplice: soffrite della sindrome dell’impostore. È una cosa abbastanza comune: almeno il 70% delle persone, a quanto sembra, ne ha sofferto diverse volte.

È un fenomeno psicologico: le persone non sono in grado di riconoscere i propri meriti e i propri successi e, se li vedono, li attribuiscono alla fortuna oppure alla capacità di ingannare gli altri, facendo credere loro di essere più intelligenti di quanto non sia in realtà. Si sentono come impostori.

Non è follia. Da un lato il grande sviluppo tecnologico fa sì che, ogni giorno, si entri in contatto con informazioni e campi del sapere sempre nuovi. È senza dubbio molto stimolante e interessante, ma ha controindicazioni: la sensazione di inadeguatezza nei confronti della realtà, sempre nuova e imprevedibile, diventa costante e viene avvertita ogni giorno. Alla lunga logora e lascia i suoi segni. Dall’altro lato, quando si incontrano dei problemi, il più delle volte sono stati già risolti da altre persone. È inevitabile che ci si senta sempre meno in grado di padroneggiare la situazione. I tempi tecnici veloci, la difficoltà di avere un quadro chiaro di ogni situazione chiudono la questione: le cose si fanno, ma non come si vorrebbe. E non ci si sente mai all’altezza. Se poi gli altri pensano di noi il contrario, è perché sono stati ingannati.

Il problema è che, a lungo andare, la cosa può nuocere alla carriera. Può impedire di trovare il coraggio per progetti nuovi e complicati, può anche solo essere una pessima forma di auto-marketing, a vantaggio di chi questi problemi non li ha. Per evitare di restare incatenati alle proprie difficoltà, esistono alcuni trucchi. Questi quattro passi sono essenziali:

Riconoscere che esiste il problema
È il punto di partenza per ogni guarigione: capire il problema e riconoscerlo Anche non fidandosi, a prima vista, di questa diagnosi. Anche con sospetti e diffidenza. Accettare però che sia possibile.

Accettare i complimenti
Quando il vostro lavoro ha dei riscontri positivi, non negateli. Al contrario, analizzateli con oggettività e fateli vostri. Considerate che la vostra eccessiva modestia è anche un’offesa alle capacità di giudizio del vostro interlocutore. Che non ne avrebbe piacere.

Tenere un diario: aiuta a fare bilanci obiettivi
Un resoconto giornaliero dei risultati ottenuti, delle cose non realizzate e dei progetti da seguire. Richiede pazienza e tenacia, ma permette di avere uno sguardo retrospettivo più chiaro, e impedisce alla memoria di adattare i ricordi a piacimento.

Chiedere aiuto agli altri è bellissimo
L’uomo è un animale sociale. Non sarebbe sopravvissuto se non si fosse organizzato in gruppi e comunità, con compiti distinti ma collaborativi. Sentirsi umiliati o inadeguati se si chiede l’aiuto di altre persone è un atteggiamento sbagliato e pericoloso. Nessuno può fare tutto da solo. In questo modo vi isolate dal resto del gruppo, perdete il senso delle proporzioni e dei legami tra le persone.