Parlare di console è un po’come parlare di squadre di calcio. Quando da bambini si comincia a fare il tifo per una di queste è raro — non impossibile certo — che poi si possa cambiare più avanti negli anni. Scegliere una console di gioco preferita sottostà bene o male alle stesse dinamiche. Nasce fin da subito una rivalità con le altre piattaforme concorrenti, ci si affeziona ad un personaggio o ad un gioco particolare, si conserva per tanto tempo un modello che più di altri ha fatto la storia di quel marchio (proprio come si conserva una maglia di una squadra di calcio). La storia della Nintendo è un quadro variopinto infarcito di personaggi unici, grandi battaglie con colossi rivali, momenti gloriosi e dolorose cadute. Forse non molti sanno che agli esordi — parliamo del 1889 — la Nintendo era un laboratorio artigianale per la produzione di carte da gioco, le console e i videogiochi arrivarono solo negli anni 70.
Il vero boom risale agli anni ottanta quando Nintendo decide di mettere sul mercato, oltre alla famosa console a 8 bit Nes, anche videogiochi del calibro di Donkey Kong e Super Mario Bros, titoli che catturarono a tal punto l’interesse del pubblico da essere considerati ancora oggi tra i più celebri videogiochi della storia. Di Super Mario Bros poi ne venne creata una sorta di copia clone dalla società tedesca Rainbow Arts, dal titolo “The Great Giana Sister”, disponibile per Commodore 64, simile a tal punto che la stessa Rainbow dovette ritirarla dal mercato, dopo una minaccia di causa per plagio da parte di Nintendo. Nel 1989 la società giapponese entra nell’universo delle console portatili con il lancio di un altro oggetto di culto per gli appassionati del settore, il “Gameboy”.
Negli anni novanta si ritorna nuovamente a parlare di console domestiche: la concorrenza è serrata, Sega Mega Drive e Amiga 500 (home computer con una vasta gamma di videogiochi) sono concorrenti di tutto rispetto, ma con il lancio del “Super Nintendo” è ancora il colosso di Kyoto a farla da padrone. Il bis però non riesce qualche anno dopo con “Nintendo 64” la prima console a 64 bit. Nonostante il buon riscontro nelle vendite, con oltre 30 milioni di modelli venduti in tutto il mondo, il primato è della Sony che sbaraglia la concorrenza vendendo più di cento milioni di Playstation.
Il nuovo millennio si apre con un grosso passo falso, al di là dell’innovativa introduzione dei compact disc al posto delle cartucce per la distribuzione dei giochi, “Nintendo Gamecube” si rivelò un vero e proprio flop, tanto che la stessa Nintendo decise di cessare l’assistenza nel 2007. A prenderne il posto fu la “Wii” uno strumento innovativo che permise a Nintendo di rilanciarsi fortemente sul mercato e tornare a competere con giganti come Playstation di Sony e Xbox di Microsoft. A otto anni esatti dalle prime vendite — era il 18 Novembre 2006 — è ancora la console più venduta della sua generazione (con 99,84 milioni di modelli venduti riuscì a superare la concorrenza di Xbox 360 e Playstation 3) e di tutte le console Nintendo.
Il vero successo fu dovuto probabilmente alle caratteristiche innovative pensate per la dinamica di gioco. Più che la grafica, rimasta sempre estremamente primordiale, una sorta di marchio di fabbrica della Nintendo, a conquistare gli utenti fu soprattutto la possibilità di utilizzare il controller senza fili “Wiimote”, molto simile ad un telecomando, che consentiva di giocare spostandosi in uno spazio fisico simulando così i movimenti del personaggio virtuale che veniva interpretato. Tra i titoli più venduti quello di maggior successo è stato sicuramente “Wii play” un prodotto che al suo interno conteneva 9 minigiochi, perlopiù di tipo sportivo, pensato apposta per sfruttare al meglio le caratteristiche di “Wiimote”. Ora la casa giapponese, che nel 2012 ha lanciato il nuovo modello “Wii U”, vive una seconda giovinezza e non può che augurarsi e augurare buon compleanno Wii.