Portineria MilanoForza Italia e Lega si cercano per un’intesa anti-Renzi

Forza Italia e Lega si cercano per un’intesa anti-Renzi

Nessuna telefonata. Neppure un sms. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi non si sono ancora parlati dopo il risultato delle elezioni Regionali. Eppure un confronto tra i due ci sarà presto. Troppo eclatante il risultato: in Emilia Romagna la Lega Nord ha più che doppiato Forza Italia. Troppo urgente la questione politica. L’incontro tra i due leader dovrà necessariamente fare chiarezza sul nuovo centrodestra. Gli equilibri sono improvvisamente cambiati. Il partito dell’ex Cavaliere si è risvegliato dalla lunga nottata elettorale a pezzi, lo scontro tra i fedelissimi di Berlusconi e i tanti critici ormai avviene alla luce del sole. E in via Bellerio la frenesia non è da meno. Nella sede del Carroccio il segretario scalpita. Sulle ali della grande affermazione elettorale, adesso Salvini accelera: la prossima settimana lancerà pubblicamente il suo nuovo soggetto politico. La costola meridionalista della Lega. Un movimento che non avrà direttamente a che fare con il Carroccio, ma sarà legato alla sua figura. Il simbolo c’è già, il segretario deve solo decidere gli ultimi dettagli. 

Un accordo sembra quasi inevitabile. Silvio Berlusconi non può lasciar scappare la Lega, oggi l’unico partito d’area ancora in grado di conquistare consensi. Ma anche tra gli uomini di Salvini è chiaro che l’intesa con Forza Italia diventa quasi obbligatoria. Da soli non si va da nessuna parte. E così il risultato delle Regionali ha il merito di accelerare i contatti. Le trattative tra Forza Italia e il Carroccio sono gestite da un mediatore d’eccezione, quel Giancarlo Giorgetti, mente economica leghista, che in questi anni ha gestito i conti di via Bellerio accompagnando il passaggio da Umberto Bossi a Salvini, via Roberto Maroni. L’interlocutore tra gli azzurri è Giovanni Toti, consigliere politico dell’ex Cavaliere ed esponente di rilievo del cerchio magico berlusconiano. Figura di spicco tra Francesca Pascale e Maria Rosaria Rossi. 

E Berlusconi? Le cronache lo definiscono infuriato, in un angolo. La strategia del Patto del Nazareno per ora non paga. L’ex Cavaliere sapeva che le intese con Matteo Renzi su riforme e legge elettorale avrebbero potuto disorientare l’elettorato. Eppure ha insistito. Del resto gli accordi con il premier hanno sempre rappresentato l’unica alternativa alla marginalizzazione politica. Un modo per continuare ad aver voce in capitolo sullo scacchiere politico. Non è un mistero che alla trattativa sulla nuova legge elettorale Berlusconi ha sempre immaginato di collegare anche quella legata alla scelta del nuovo presidente della Repubblica. Eppure, se ad Arcore avevano messo in conto le inevitabili ripercussioni sul proprio elettorato, forse nessuno aveva ben chiara l’entità del rischio. Nessuno immaginava che la Lega avrebbe potuto addirittura doppiare Forza Italia. L’incubo che poi è diventato realtà. In Emilia Romagna il risultato è particolarmente impietoso: il Carroccio – libero di fare opposizione al governo e parlare alla pancia del Paese – conquista 233.439 voti, il 19,42 per cento. Forza Italia si ferma a 100mila preferenze, l’8,36 per cento. 

Tanto basta ai critici della linea politica voluta dal leader per rialzare la testa. Sono tanti. Già domenica l’ex tesoriere Maurizio Bianconi aveva poco diplomaticamente invitato Berlusconi a farsi da parte. Oggi Raffaele Fitto rilancia. «Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna». La richiesta è tanto esplicita quanto esplosiva. «Mi pare il minimo azzerare tutte le nomine per dare il via a una vera fase di rinnovamento». Fitto non è solo. Dalla sua parte ci sono tutti i parlamentari che in questi mesi si sono sentiti messi da parte. Quelli che da tempo chiedono al leader di schierarsi su una linea chiara, e inequivocabile, di opposizione al governo Renzi. 

Alle loro richieste ora si aggiunge Matteo Salvini. Forte del risultato elettorale, adesso il leader leghista pone le condizioni. Chiede le primarie per scegliere la leadership nel centrodestra, intima all’ex Cavaliere di chiudere definitivamente i contatti con il governo di Renzi. Pone un veto tutt’altro che secondario a una coalizione che vede tra i componenti il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Ovviamente c’è molta strategia. Salvini è il primo a sapere che, pur in una posizione di vantaggio, anche lui dovrà venire incontro alle richieste di Forza Italia. Per quanto in ascesa, la Lega da sola non ha grandi possibilità di vittoria. Ecco perché diventano fondamentali le trattative portate avanti a fari spenti da Toti e Giorgetti. Gli emissari del segretario lombardo e gli uomini dell’ex Cavaliere. 

Il nuovo centrodestra passa da qui. Berlusconi è disposto a tornare davvero all’opposizione? Il rischio che dentro Forza Italia esploda definitivamente il conflitto è concreto. Ma come chiudere le trattative recentemente aperte con Alfano? Lo stesso ministro dell’Interno stasera conferma l’impossibilità di un fronte comune con il Carroccio. «Al di là di ogni polemica – il suo commento a caldo delle Regionali – con Salvini siamo d’accordo su una cosa: lui non ha voglia di andare con noi e noi non abbiamo voglia di andare con lui. Se la proposta di Salvini è tirare fuori l’Italia dall’Europa, non è compatibile con noi». Un tempo Berlusconi non avrebbe avuto problemi a gestire la situazione. Forte del suo ruolo egemone all’interno del centrodestra avrebbe rappresentato in prima persona il punto di mediazione tra le varie anime della coalizione. Oggi purtroppo non sembra avere la centralità – e i voti – per poterlo fare. Ma il tempo stringe. L’eventualità di un voto anticipato in primavera consiglia di non girare troppo attorno alla questione. E allora una scelta diventa necessaria. La decisione dell’ex Cavaliere potrebbe arrivare prima del previsto. In settimana entra nel vivo a Palazzo Madama la riforma della legge elettorale. Forza Italia è pronta al nuovo asse con la Lega di Salvini?

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