Una delle storie più complesse degli ultimi giorni è il caso Luxleaks (da Lux = Luxembourg e leaks, ormai suffisso standard per questo genere di cose, che deriva da Wikileaks – e ha sostituito il vecchio -gate di Watergate). Riguarda diverse aziende multinazionali (anche italiane), le questioni con il fisco e il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker.
Per capire bene di cosa si sta parlando, prima di gridare allo scandalo, è bene dare un’occhiata a questo video. Si intitola Luxembourg Leaks, Tricks of the Trade, lo ha realizzato il Consorzio internazionale di giornalismo investigativo, insieme al Pulitzer Center, e spiega, in un linguaggio molto semplice, in cosa consiste il Luxleaks.
Detto in poche parole: molte aziende e banche multinazionali concordavano, in segreto, una serie di agevolazioni fiscali concesse dal 2002 al 2010, con aliquote bassissime. In questo modo le aziende, che spostavano la loro sede in Lussemburgo, potevano permettersi di risparmiare svariati milioni. Juncker, che in quel periodo era primo ministro in Lussemburgo è stato additato come responsabile e invitato a dimettersi da presidente della Commissione. Lui se ne fa un baffo: si dice sereno perché gli accordi sono regolari, in linea con le direttive comunitarie. Sarà: ma una revisione delle regole, a questo punto, sembra doverosa. Ecco. Adesso potete gridare allo scandalo.