Se tutti ben conoscono Venezia in tempo di pace, pochi possono immaginare come fosse in tempo di guerra. Durante il 15-18, ad esempio, la città fu colpita in modo massiccio: ci furono 42 incursioni aeree, che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe. E 300 solo nella notte tra il 26 e il 27 febbraio 1918.
Ci furono morti, ci furono feriti, ci furono danni importanti e irrimediabili, come la distruzione dell’affresco del soffitto della chiesa degli Scalzi, di Giambattista Tiepolo. Crollò sotto le bombe destinate alla vicina ferrovia.
Per farsi un’idea, in occasione del centenario della Grande Guerra, ecco una mostra interessante. Si chiama Venezia si difende 1915-1918, è stata curata dal fotografo e archivista Claudio Franzini ed espone oltre 350 immagini provenienti dall’Archivio Storico Fotografico della Fondazione Musei Civici di Venezia. «È un modo per raccontare visivamente, forse per la prima volta, lo straniamento dell’assetto urbanistico della città causato dalle costruzioni di difesa a protezione degli attacchi aerei; i palloni frenanti contro le incursioni; la vita cittadina militarizzata, tra rifugi, oscuramento e altane presidiate dai fucilieri di Marina».
La mostra si trova alla Casa dei Tre Oci, ed è il primo progetto realizzato dopo il protocollo d’intesa tra la fondazione di Venezia e la fondazione Musei civici di Venezia.