Sarà pure in balia del cerchio magico di Francesca Pascale. Sarà, come dicono i maligni dentro Nuovo Centrodestra, che “a testa non è più quello di una volta”, ma Silvio Berlusconi, ex Cavaliere e leader di Forza Italia, appare sempre di più orientato a regolare il futuro politico dell’Italia sia nel centrodestra sia nel centrosinistra. Come un “padre nobile” l’ex presidente del Consiglio infatti continua a seguire con attenzione la scalata di Matteo Renzi e Matteo Salvini ai vertici della politica italiana.
C’è chi lo definisce “il bacio della morte” per entrambi, chi invece spiega “che Silvio ha stima di tutti e due e vede una bella gara in futuro tra i due Mattei”. Sta di fatto che Berlusconi continua a frequentare l’uno e l’altro con assiduità. Certo, per ragioni diverse. Ma “B.”, come ama chiamarlo la fidanzata Francesca, è sempre più un ago della bilancia, capace di regolare il traffico sia a livello di governo sia a livello di future alleanze politiche. E non è un caso che nelle stanze del potere di quello che rimane della Repubblica italiana continui a risuonare la stessa frase. «È sempre Berlusconi a dare le carte…».
Rispetto a Renzi la strategia di Berlusconi è chiara. Il Patto del Nazareno in odore di massoneria (copyright Ferruccio De Bortoli ndr), nonostante i problemi giudiziari di Denis Verdini, continua a reggere. Qui Berlusconi è costretto a rincorrere. L’incontro di due ore di mercoledì 5 novembre ne è la dimostrazione plastica. Ci sono alcune fibrillazioni sulla legge elettorale, complici le paure di alcuni deputati di Forza Italia che temono di andare a elezioni anticipate. Ma su questa partita s’intersecano le richieste dello stesso Berlusconi per modificare la legge Severino e consentirgli di candidarsi già il prossimo anno.
Il Mattinale, il giornale diretto dal falco Renato Brunetta, continua a picchiare da più giorni sulla questione. E su questo punto c’è già chi parla di scambio tra legge elettorale e modifiche agli ostacoli elettivi”” per Berlusconi. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha smentito ritocchi, ma la discussione è appena iniziata e B. farà di sicuro pesare le sue decisioni. Non solo. Berlusconi e Renzi nella giornata di mercoledì 5 novembre hanno discusso anche delle nomine alla Corte Costituzionale. La Consulta, bloccata da mesi dopo la caduta di Luciano Violante, Antonio Catricalà e Donato Bruno, è solo l’antipasto per la partita più importante.Si tratta dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica.
In tanti, tra Camera e Senato, sono convinti che Giorgio Napolitano lascerà il 31 dicembre del 2014, durante il discorso di Capodanno. E rilancerà la necessità di trovare un nuovo Capo dello Stato. Berlusconi e Renzi ne discutono da mesi, ma i problemi della Consulta, con i mal di pancia interni agli azzurri, non hanno fatto altro che far rimescolare più volte le carte sul tavolo. Si parla di un candidato come Roberta Pinotti, ora ministro della Difesa, chi rilancia per Anna Finocchiaro, chi ancora abbozza il nome di Emma Bonino, radicale, un po’ scomparsa dopo l’esperienza del governo Letta, ma con un’ottima rete di relazioni internazionali. I nodi restano irrisolti sul tappeto. Perché il clima elettorale per le imminenti regionali in Emilia Romagna, primo test prima di quelle della prossima primavera, ha accelerato la nascita di nuovi leader politici.
È il caso di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord con il vento in poppa. In via Bellerio, sede del Carroccio, si mormora che sia Berlusconi a chiedere all’ex Pierino Padano di spingere sempre di più sull’acceleratore tra televisione e social network. Qualcuno sostiene perché voglia vederlo schiantare a “300 chilometri orari”, altri invece che l’ex Cavaliere veda in Salvini un possibile nuovo leader politico. Eppure suggeriscono i leghisti più vicini al sindaco di Verona Flavio Tosi, “Matteo sta tirando troppo la corda”. Il motivo starebbe tutto nelle parole dette da Salvini in un’intervista a Libero, dove il segretario leghista ha spiegato di voler fare un centrodestra senza “Berlusconi”. Le reazioni si sono subito viste sui giornali, sia perché il leader di Forza Italia, secondo i retroscena, non si fiderebbe del tutto, sia perché vorrebbe recuperare il rapporto con quel che resta di Nuovo Centrodestra. Non solo. L’Istituto Piepoli, fanno notare gli esperti, dopo l’uscita sull’ex Cavaliere, avrebbe tolto mezzo punto nei sondaggi proprio a Salvini: non accadeva da mesi.
La questione tocca da vicino proprio la Lega Nord. E la spaccatura che in queste ore si sta consumando in via Bellerio. Tosi è sul piede di guerra. Lo ha detto apertamente in un’intervista a Repubblica ricordando a Salvini che gli accordi erano diversi, che doveva diventare segretario del movimento ma che alla carica di leader avrebbe dovuto concorrere proprio il sindaco di Verona. Da “Matteo” non ci sono state risposte. I salviniani aspettano i risultati dell’elezioni in Emilia Romagna il 25 novembre per mettere una pietra tombale sulle aspettative tosiane. Ma in fin dei conti il ragionamento di Tosi non fa una grinza e in questo momento appare quasi più in linea con quello di Berlusconi. “Se Salvini si schiaccia troppo sulla destra rischia di lasciare spazio al centro solo a Renzi”. Limature, ragionamenti. A dispensare consigli è sempre uno solo: l’ex Cavaliere condannato e decaduto. Ma che in vista di possibili elezioni anticipate sembra più attivo che mai.