Prenotate con grande anticipo o non troverete alcuna offerta per viaggi e alberghi. Il consiglio è sempre valido, ma finalmente anche chi è decisamente inabile a pianificare la propria vita, e benché meno le proprie vacanze, ha il suo momento di riscossa. Uno dei vantaggi della sharing economy è proprio questo: avere accesso a grandi affari in qualsiasi momento, approfittando di offerte da prendere al volo che durano lo spazio di poche ore. Se un sito come Amazon è in grado di cambiare un prezzo per un prodotto fino a otto volte al giorno, il processo di attribuire un prezzo sempre più relativo e mutabile a quello che si offre è nato proprio nell’ambito del turismo.
I nuovi strumenti per viaggiare e alloggiare sono rapidi e flessibili, due caratteristiche fondamentali per agganciare l’evoluzione del turismo. I dati dell’estate 2014 hanno segnato un ulteriore calo delle presenze e dei pernottamenti, causati dalla “tempesta perfetta” tra crisi economica e crisi climatica. Le scelte di viaggio hanno privilegiato (in aumento costante già da tempo) i week-end lunghi con un organizzazione del viaggio concentrata entro una settimana antecedente alla partenza. L’offerta turistica attuale pur avendo fatto notevoli passi avanti non riesce, specie nei periodi estivi, ad essere abbastanza flessibile, poiché programma investimenti e organizzazione su tempi lunghi. Questi nuovi servizi, fanno invece della flessibilità uno degli aspetti principali, premiando il superlastminute.
Se il tempo è uno dei vantaggi della sharing economy, altri tre sono ancora più lampanti: il risparmio, il godimento di vivere una città come se fosse la propria e, spesso, anche la soddisfazione di avere adottato uno stile di vita sostenibile.
Solo chiacchiere? Per mettere alla prova le promesse del nuovo modo di viaggiare abbiamo provato a immaginarci nei panni di un turista. Per far capire che è solo un gioco, senza troppa verosimiglianza, abbiamo immaginato una persona che da Roma arriva per passare una vacanza a Milano. D’altra parte, non è forse la città dove dovranno arrivare 20 milioni di turisti il prossimo per l’Expo?
Il viaggio
Il nostro viaggiatore da Roma verso Milano trova una buona offerta di voli low cost e qualche occasione sui treni di alta velocità, ma decide che vuole spendere ancora meno. Prova quindi il ride sharing. Qui la scelta è tra diversi siti. Bla Bla Car è il più noto e quello con la maggiore possibilità di scelta. A tre giorni dalla partenza, i prezzi vanno dai 30 ai 40 euro. Non ha mai provato e vuole andare sul sicuro: tra chi offre i passaggi a un orario accettabile sceglie un utente “esperto” e non fumatore, che chiacchiera il giusto, con otto feedback e cinque stelle di rating. Costo: 30 euro, nella parte bassa della forchetta.
Bla Bla Car non è l’unico sito a prevedere passaggi del genere. Un altro è Roadsharing.com. Da Roma a Milano si trovano parecchie offerte. La cosa interessante è che molte di queste non prevedono proprio un pagamento, sono semplici passaggi. Quando però il pagamento è richiesto, non è specificato. Più in generale, è tutto lasciato alla descrizione degli utenti: le foto sono rare, i feedback sono presenti ma non si specifica da quante persone sono lasciate. Altri servizi del genere sono carpooling.it e tandemobility.com.
L’arrivo
Gli strumenti per alloggiare a Milano sarebbero moltissimi. Il nostro viaggiatore sceglie Air Bnb, pensando al portafogli e all’offerta. Il sito ha segnato un +76% dei posti registrati su Milano, fino a sfondare il tetto dei 5.000 alloggi proposti. I prezzi, sempre a pochi giorni dall’arrivo, sono effettivamente bassi. Guardando le camere singole, si trovano 107 offerte a meno di 30 euro, mentre per gli appartamenti a meno si 60 euro a notte sono 160. Una delle molle del nostro viaggiatore è che con l’altissima frammentazione del turismo 2.0 ognuno si può costruire la propria esperienza. Ad esempio, alla fine il nostro turista sceglie un attico con piscina a 85 euro per notte.
In giro per la città
Una volta a Milano, per girare ha solo l’imbarazzo della scelta. Non che abbiano abolito mezzi pubblici o taxi, ma il viaggiatore vuole provare qualcosa di nuovo. Come il car sharing: Milano è una delle città più attrezzate, con Car2Go, Enjoy (entrambe presenti anche a Roma, dove il viaggiatore magari si è già registrato) e Twist, oltre alle auto pubbliche di GuidaMi ed E-Vai. Vuole provare UberPop (dove sono i privati, con le proprie auto, a trasportare altri privati, tra le proteste dei tassisti), per il risparmio proprio rispetto ai taxi.
Per viaggi brevi il nostro turista ama la bici. Con una telefonata o una visita al sito dell’Atm riesce a comprare un abbonamento giornaliero, per 2,50 euro, o un settimanale, per 6 euro, per il servizio di bike sharing Bikemi, nato da qualche anno sull’esempio delle esperienze internazionali.
C’è poi il noleggio tra privati. Spinlister.com a livello mondiale ha migliaia e migliaia di annunci, per biciclette, surf o snowboard e sci. A Milano qualcosa si trova, ma pochissimo. Più completo è un sito come Loc Loc, che nel capoluogo lombardo offre, in questo momento, una quarantina di biciclette, noleggiate per un prezzo tra i 3 e 6 euro al giorno.
Come per l’alloggio, anche auto e bici stanno cambiando profondamente il rapporto tra turista e città. Prendere una casa da una persona che abita a Milano, usare la macchina come si fa a casa propria, o la bici per andare da un museo a un altro sono tutte esperienze che permettono di sentirsi parte della città e di non essere i soliti turisti che stanno in una “bolla”. Car2Go e simili, così come il BikeMi, non sono sharing economy in senso stretto ma rispondono agli stessi bisogno.
Viaggiare come a casa
Per mangiare con “altri milanesi” anzichè andare sui Navigli tra milioni di turisti, meglio l’atmosfera intima e rilassata di una cena a casa di (futuri) amici. Gnammo è la prima piattaforma del social eating, ed è in forte crescita. Anche in questo caso le offerte non mancano: il nostro viaggiatore trova una cena tutta a base di pesce, con antipasto, primo, secondo e dolce, a 30 euro. Una specie di miracolo a Milano.
E per scoprire la città? Ci sono i ragazzi di Guidemeright, che a Milano sono arrivati da poco. Anche in questo caso ciò che interessa scoprire non è l’esperienza canonica. Qualcuno ti propone di fare assieme l’aperitivo (più milanese di così), ma c’è anche chi ti fa scoprire gli angoli o le attività meno conosciute, come la scena metal della città (i tour costano tra i 5 e i 10 euro).
E se a un certo punto il nostro turista ha una domanda a cui nessuna guida turistica è in grado di rispondere, per esempio perché il primo simbolo di Milano è una scrofa semilanuta? La risposta la dà PanPan, un’app (che in realtà punterebbe ad essere assorbita da Twitter) per svolgere domande geolocalizzate alla gente del posto, un potenziale di rimbalzo di informazioni turistiche specie per quelle località non troppo coperte dai media (cartacei o online) tradizionali. Nelle nostre città, comunque, non aspettatevi ancora una folla di utilizzatori.
Che farebbe il viaggiatore se avesse viaggiato con bambini, soprattutto se non volesse svenarsi in lunapark o parchi avventura? Una soluzione è portarli nel più classico parco giochi di quartiere. Con l’app PlaygroundAroundTheCorner potrebbe trovare il più bel parco giochi di Milano o di qualsiasi altro luogo. L’applicazione mostra le posizioni sulla mappa, le descrizioni e le foto.
Per finire il nostro viaggio il nostro turista decide di fare due escursioni. La prima verso Nizza, Costa Azzurra, raggiungibile con 20 euro con Bla Bla Car. Una volta arrivato decide di togliersi uno sfizio: una gita in barca a vela, utilizzando il servizio Sailsquare. Le vacanze partono da circa 200 euro a persona.
La seconda gita è a Cortina. Al nostro viaggiatore non interessa la vita mondana, ma la natura e lo sport. Per dormire trova un contatto su Couchsurfing e riesce a dormire gratis. Per gli sci usa Spinlister e li noleggia da un privato per una decina di euro. Sulla passeggiata è più in difficoltà: non conosce la zona e vuole capire cosa aspettarsi. La risposta è Trail Me Up, un sito che ha realizzato uno “street view” dei sentieri, con una visione sferica di ciò che sta intorno a tutto il sentiero. Anche in questo caso uno straordinario strumento di promozione turistica, attraverso la possibilità di vivere un’esperienza ancora prima di partire.