Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Repubblica 11 dicembre
Questa scuola che manda in frantumi il senso di “scuola”
Torno da una riunione di docenti sugli esiti dell’occupazione della scuola. Esiti materiali disastrosi visto il sacco cui sono state sottoposte le strutture dell’istituto. Una collega ha ricondotto la furia devastatrice al “nulla” in cui sta precipitando il sé di molti disarticolati adolescenti. Sulla risposta a questo “nulla” si sono levate le ormai retoriche peroratorie sulla panacea dell’educazione civica. Sennonché una seconda collega ha preso la parola per sottolineare come l’educazione civica la fa ogni docente nel momento stesso in cui entra in classe. Ho preso la parola per condividere e per distinguere la scuola dei “maestri” da quella imperante dei “progetti”. Scuola che attraverso la bulimia disorganica di progetti extracurriculari sottopone gli studenti ad un vortice centrifugo simile a quello cui lo espone la famiglia “gettandolo” fin da bambino in un nugolo disparato di attività. Una scuola insomma che a dispetto delle migliori intenzioni sta diventando reazionaria nel senso di mandare in frantumi il senso stesso di “scuola”. Per tornare ai danni materiali, c’è anche stata la distruzione della bandiera dell’Europa; lasciando che sventolasse sull’istituto solo quella nazionale. Tutto si tiene intorno al dogma postmoderno del nulla.
Giuseppe Cappello, [email protected]
Si discute e si discute e l’Italia, intanto, affonda
Un passo di Tito Livio suona press’a poco così: “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”, mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata (dai cartaginesi di Annibale, all’inizio della seconda guerra punica). Le parole dello storico latino si applicano perfettamente ai nostri parlamentari che si accapigliano sul Mattarellum, sul Porcellum, sull’Italicum e sul Consultellum mentre l’Italia rischia di andare a fondo.
Giovanni Galli, [email protected]
Corriere della Sera 11 dicembre
Si manifesta anche a Hong Kong ma se ne parla poco
Credo che fra le manifestazioni americane e quelle di Hong Kong vi sia anche una differenza: negli Stati Uniti i partecipanti alle proteste sono spesso violenti, a Hong Kong i giovani protestavano in modo che si potrebbe definire corretto. Tuttavia ho osservato che i media continuano a parlare solo delle manifestazioni in corso negli Usa. Come mai?
Angela Caputo, Como
Salute a rischio con certi prodotti a prezzi stracciati?
Nei supermercati una bottiglietta di olio di oliva di sette decimi recante l’etichetta «extravergine» è in vendita al prezzo di euro 2,05. Una medesima di pari quantità, etichettata anch’essa «extravergine» è in vendita a 30 euro. Dobbiamo considerare che per produrre un litro di olio occorrono fra 5 e 7 chili di olive! Un panettone di un kg è in vendita a 2 euro, e un analogo è magari in vendita a 30 euro. Sarebbe interessante sapere se salvaguardando il portafoglio, salvaguardiamo anche la salute…
Franco Bellini, Udine
Corruzione: oggi non si restituisce il maltolto?
Fra le pene più dure contro la corruzione annunciate dal Premier, vi sarà l’obbligo di restituzione di quanto intascato illegalmente. Rimango allibita! Significa che finora la restituzione era lasciata al buon cuore del corrotto?
Silvana Monticelli, [email protected]
ItaliaOggi 11 dicembre
La tortura non c’è solo negli Usa
Stamane ho sentito il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, sostenere che i trattamenti dei detenuti a Guantanamo non sono da democrazia e paese civile. Bene! Bravo! Bis! Peccato che in Italia, a distanza di un quarto di secolo dalla prima proposta in tal senso, ancora non esista il reato di tortura. Siamo un paese di Cucchi.
Luigi Chiarello
Manifesto 11 dicembre
Con Renzi la platea fa l’abito
Per parlare ai giovani democratici Renzi ha sfoggiato un inedito maglioncino rosso fiammante. Si sa: si nasce incendiari, si muore pompieri, o, meglio, si nasce di sinistra e si muore renziani. E’ incredibile come l’ex simpatico sindaco interpreti il suo ruolo, siamo oltre la politica-spettacolo: lui si veste a seconda del target. Va dalla De Filippi? Si traveste da Fonzie, va dagli industriali? Impeccabile in giacca e cravatta e così via. Lui non fa politica, interpreta, non porta contenuti, affabula. Una volta un politico era le idee che portava avanti. Togliatti o De Gasperi non si vestivano a seconda delle platee alle quali si rivolgevano. Con Renzi siamo ormai arrivati all’avanspettacolo fatto e finito.
Mauro Chiostri