Pizza ConnectionIncidenti stradali, ogni giorno muoiono nove persone

Incidenti stradali, ogni giorno muoiono nove persone

In Italia gli incidenti stradali sono in calo. Nel 2013 gli incidenti stradali con lesioni alle persone sono stati 181.227, 7.001 in meno rispetto al 2012. Un ribasso si è visto anche negli incidenti mortali, che sono passati dai 3.515 del 2012 ai 3.145 del 2013 con una flessione del 10,53%. Un dato ancora più significativo è quello che si osserva tra il 2001 e il 2013, periodo in cui la riduzione delle vittime della strada è stata del 52,3%. Sarà stato il calo vistoso dall’introduzione della patente a punti (2003), o la maggior sicurezza delle vetture e di alcuni tratti stradali, ma il tasso delle morti da incidente stradale è sceso notevolmente negli ultimi dieci anni.

Il nostro Paese supera di qualche punto la media europea (51,4) con un dato di 56 morti per incidente stradale ogni milione di abitante. Nel vecchio Continente la maglia nera dell’ultimo anno spetta a Romania, Polonia e Lituania, mentre i più virtuosi sono Regno Unito e Svezia, che sono anche i Paesi che utilizzano di meno le automobili in favore del trasporto pubblico.

L’Unione europea ha imposto la riduzione del 50% delle vittime entro il 2020 rispetto ai valori 2010 e muovendosi verso questo obiettivo il nostro Paese si posiziona nella media dei 28 Stati membri con un -17,7% nel triennio 2010/2013. Ha recentemente ricordato il presidente dell’Istat Giorgio Alleva, che gli incidenti stradali «sono la prima causa di morte e di invalidità permanente per i giovani e questo rappresenta un costo enorme per lo Stato. Nonostante gli sforzi già compiuti per recuperare le posizioni di altri Paesi europei, occorre non abbassare la guardia, intensificare l’azione preventiva sul sistema della mobilità e disporre di dati affidabili e di qualità affinché le politiche per la sicurezza stradali siano basate su evidenze scientifiche».

L’Unione europea ha imposto la riduzione del 50% delle vittime entro il 2020 rispetto ai valori 2010 e muovendosi verso questo obiettivo il nostro Paese si posiziona nella media dei 28 Stati membri con un -17,7% nel triennio 2010/2013

E su basi scientifiche emergono i dati che vedono gli incidenti più gravi sulle strade extraurbane (escluse le autostrade), dove si sono verificati 4,63 decessi ogni 100 incidenti. Le vittime sono state invece 1,04 ogni 100 incidenti sulle strade urbane e 3,46 sulle autostrade. Rispetto al 2012, l’indice di mortalità risulta in netta diminuzione sulle strade extraurbane (5,03 nel 2012) e in lieve calo su autostrade e strade urbane (rispettivamente 3,51 e 1,12 nel 2012).

Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia Genova, Rimini e Savona nel 2013 si mettono la maglia nera con il più alto tasso di incidenti per mille abitanti. Dai dati emerge anche come la mortalità raggiunge il valore massimo tra le 3 e le 6 del mattino, in media 5 decessi ogni 100 incidenti, a fronte di una media giornaliera pari a 1,87. La domenica è il giorno della settimana nel quale si registra il livello più elevato dell’indicatore, 3,1 morti per 100 incidenti. Nella fascia oraria notturna (compresa tra le 22 e le 6 del mattino), l’indice è più elevato fuori città, il lunedì e la domenica notte (8,32 e 7,94 decessi per 100 incidenti).

Dai dati emerge anche come la mortalità raggiunge il valore massimo tra le 3 e le 6 del mattino, in media 5 decessi ogni 100 incidenti, a fronte di una media giornaliera pari a 1,87. La domenica è il giorno della settimana nel quale si registra il livello più elevato dell’indicatore

Nel 67,9% dei casi le vittime degli incidenti stradali sono conducenti di veicoli, nel 15,9% passeggeri trasportati e nel 16,2% pedoni. Tra i 2.297 conducenti deceduti a seguito di incidente stradale, il 42,1% aveva un’età compresa tra i 20 e i 44 anni (968 in totale), con valori massimi registrati soprattutto tra i giovani 20-24enni (219) e tra gli adulti nella classe 40-44 anni (215). La categoria di veicolo più coinvolta in incidente stradale è quella delle autovetture (67,5%); seguono i motocicli (12,8%), gli autocarri (6,4%), le biciclette (5,3%) e i ciclomotori (4,5%). I motocicli rappresentano la categoria di veicolo più a rischio: l’indice di mortalità è pari a 1,68 morti per 100 veicoli coinvolti; seguono biciclette (1,41) e ciclomotori (0,84). Anche se nell’ultimo anno si sono ottenuti rilevanti risultati per categorie vulnerabili, come i ciclisti (-14,0%) e i motociclisti (-14,5%).

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