Sull’indice di corruzione le critiche sono tante e comprensibili. Questa altra iniziativa è di diversa sostanza: con una semplice mappa di Google, Transparency International ha segnalato tutti i casi di corruzione avvenuti in Francia negli ultimi dieci anni. Si tratta di uno strumento del tutto nuovo che può essere arricchito dagli utenti. Insomma, è in progress.
Finora indica i casi di condanna pronunciati dai tribunali francesi per casi di corruzione commessa da amministratori, cittadini eletti, funzionari, responsabili associativi e così via. Ma, in assenza di un registro generale, sono elencate tutte le condanne riportate dai media. Sono 258.
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Vengono forniti anche altri numeri interessanti: che, in media, dal momento del fatto al giudizio, passano 8,8 anni. Che, in alcuni casi, i processi possono essere interminabili (fino a 15 anni). Che le regioni più corrotte sono l’Ile de France, con 87 casi (e 42 dove c’è Parigi) e la PACA (Provence-Alpes-Cote d’Azur) con 26 casi.
La cartografia delle decisioni giudiziare permette di avere “una visione precisa delle forme che assume la corruzione, delle categorie di persone coinvolte e delle regioni interessate”, dicono alla Ong. Un elemento, perciò, di un’azione più ampia, per incitare i francesi a lottare contro gli scandali politico-finanziari. E non si tratta di delazione, dicono, “ma del suo contrario. Si chiede alle persone di allertare le autorità competenti per eventuali derive. Quello che è in gioco è la fiducia nella democrazia”.
E questo è quello che succede in Francia. Fosse in Italia come sarebbe? Noi di LinkPop siamo sicuri: molto, molto arancione. Ma non è una bella cosa.