Le start up che (forse) ci cambieranno la vita nel 2015

Le start up che (forse) ci cambieranno la vita nel 2015

Qualcuna sta provando a cambiare, ancora, la messaggistica, qualcuna a ritagliarsi uno spazio nella sharing economy, altre hanno ambizioni ancora maggiori, come surclassare Amazon. Ecco le principali 14 startup tecnologiche da tenere d’occhio nel 2015, selezionate da Business Insider. Sono attive negli Stati Uniti ma, direttamente o tramite emulatori, potrebbero raggiungere presto anche i nostri mercati. 

Slack (comunicazione)

Slack è un’app di comunicazione che permette a un ufficio (più in generale a un posto di lavoro) di usare una chat room di gruppo, funzioni di messaggistica privata e condivisione di file. Ha già fatto il botto nelle aziende ed è una delle app dedicate alle imprese che crescono di più. Slack potrà solo diventare più grande nel 2015. 

Finanziamento: 180 milioni di dollari da Andreessen Horowitz, Accel Partners, The Social+Capital Partnership, Google Ventures e Kleiner Perkins Caufield & Byers.

Fondatori: Stewart Butterfield, Eric Costello, Cal Henderson, Serguei Mourachov

Headspace (psicologia)

Le società della Silicon Valley stanno cominciando a usare la meditazione come un modo per aiutare i dipendenti a sbloccare la propria produttivitià. Headspace si sta aproffitando di questa tendenza offrendo piattaforme web e mobile che permettono di meditare nel tempo libero. Headspace ha più di un milione di utilizzatori in 150 Paesi. 

Finanziamento: 4 milioni di dollari in seed funding (capitale messo dai fondatori, ndr), non ci sono ancora investitori esterni. 

Fondatori: Andy Puddicombe, Richard Pierson

Wish (e-commerce)

Wish è una startup per lo shopping su smartphone che assomiglia a Pinterest e mostra soltanto le cose che si vogliono comprare. Techcrunch dice che la startup èha negoziati in corso per raccogliere circa 100 milioni di dollari, per una valutazione di circa 1 miliardo di dollari. Il ceo di Wish, Peter Szulczewski, dice ha detto: «Vogliamo essere il Google Adwords per i negozianti».  

Finanziamento: 78,7 milioni di dollari da Founders Fund, Legend Capital, GGV Capital, Jerry Yang e Jared Leto.

Fondatori: Peter Szulczewski, Danny Zhang

Casper (e-commerce)

Casper si è aggiudicata 13,1 milioni di dollari nel primo di finanziamento (Series A) la scorsa estate e sta crescendo da allora. Il tutto per vendere…materassi. La società vuole rendere il processo tradizionalmente complicato di comprare un materasso e ottimizzarlo per il web. La startup ha un sito chiaro, informativo e un sistema di ordinazioni agile, che ha già facilitato migliaia di ordini.   

Finanziamento: 15 milioni da New Enterprise Associates, Lerer Hippeau Ventures, Kevin Colleran e SV Angel.

Fondatori: Philip Krim, Jeff Chapin, Gabriel Flateman, Luke Sherwin, Neil Parikh

Instacart (e-commerce)

Con Instacart si possono ordinare beni alimentari dal proprio telefono o sul sito, e averli nel proprio appartamento in meno di un’ora. Instacart è attivo per ora in dieci città statunitensi. La maggior parte dei posti offre cibo e prodotti essenziali per la casa di Costco, Harris Teeter e Whole Foods. A dicembre Instacart ha raccolto l’enorme cifra di 100 milioni di dollari in un round di finanziamento.

Finanziamento: 154,8 milioni di dollari da Andreessen Horowitz, Kleiner Perkins Caufield & Byers, Khosla Ventures, Sequoia Capital, Sam Altman, and Aaron Levie.

Fondatori: Apoorva Mehta, Max Mullen, Brandon Leonardo

Dots (videogame)

Dots, originariamente nata da Betaworks, è un nuovo tipo di casa di produzione di videogame. Il primo gioco della società, “Dots”, è stato un successo gigantessco, che ha raccolto più di un milione di utilizzatori una settimana dopo il lancio nel maggio del 2013. Lo hanno fatto seguire da “TwoDots” la scorsa estate e qualche settimana fa si è tolta interamente da Betaworks dopo aver ottenuot 10 milioni di dollari in un round di finanziamento da Tencent e GreyCroft. 

Finanziamento: 10 milioni di dollari da Greycroft Partners, Tencent, Northzone Ventures e Crunchfund.

Fondatori: Paul Murphy, Patrick Moberg

Jet (e-commerce)

Macr Lore, già amministratore delegato di Quidsi – il sito dietro Diapers.com (che vende pannolini e altri articoli per l’igiene dei bambini) – sta lavorando a svelare un nuovo sito di e-commerce chiamato Jet, che per qualcuno potrebbe addirittura surclassare Amazon. Lore ha promesso che Jet sarà un “un nuovo tipo di esperienza di e-commerce, basato unicamente sulla trasparenza e sul trasferimento di poteri (empowerment) ai clienti”. Jet non è ancora stata ufficialmente lanciata, ma ha annunciato che offrirà quote di azioni ai primi utilizzatori. 

Finanziamento: 80 milioni di dollari da High Peaks Venture Partners, MentorTech Ventures, Bain Capital Ventures, Accel Partners e New Enterprise Associates.

Fondatore: Marc Lore 

Hampton Creek (alimentazione)

Hampton Creek vuole rendere le uova obsolete e secondo il suo fondatore e amministratore delegato, Josh Tetrick, “liberarsi del cibo di m… che è cattivo per i nostri corpi e cattivo per il pianeta”. La società ha lanciato una maionese senza uova quest’anno che ha avuto tanto successo che è stata fatta loro causa da Hellmann’s e ha annunciato un finanziamento da 90 milioni di dollari nel terzo round (Series C), oltre ai 23 milioni di dollari della Series B che avevano raccolto a febbraio. 

Finanziamento: 30 milioni di dollari from Khosla Ventures, Collaborative Fund e Horizons Ventures.

Fondatore: Josh Tetrick

Mic (media)

Mic è una media company realizzata per i millennials, cioè per chi è nato dopo il 1980. Nei tre anni dalla fondazione della società, Chris Altchek e Jake Horowitz hanno costruito un marchio di media moderno da zero, reclutando via via talenti di alto livello. La società ha raccolto 15 milioni di dollari fino ad oggi e attrae 19 milioni di lettori al mese.  

Finanziamento: 15 milioni di dollari da Lerer Hippeau Ventures, Lightspeed Venture Partners, Advancit Capital, Red Swan Ventures e The Knight Foundation.

Fondatori: Chris Altchek, Jake Horowitz

Electric Objects (elettronica e sotfware)

Electric Objects vuole creare un nuovo modo di mostrare l’arte che è presente su Internet nelle case. Produce quindi schermi da appendere come quadri, oltre che contenuti appositamente creati (come installazioni in movimento) per i dispositivi. La società è stata fondata dall’ex dipendente di Betaworks Jake Levine. Electric Objects si è assicurata 1.7 milioni di dollari in seed funding (autofinanziament) ad aprile, poi ha ottenuto un finanziamento aggiuntivo di 800mila dollari su Kickstarter lo scorso agosto. 

Finanziamento: 1,7 milioni di dollari from Betaworks, First Round, RRE Ventures Nate Westheimer, Matt Witheiler, Rich Greenfield e Scott Birnbaum.

Fondatori: Jake Levine

Yik Yak (comunicazione)

Probabilmente non l’avete mai sentita, ma Yik Yak è un’app dedicata al gossip che sta spopolando nelle scuole superiori e nei campus universitari degli Stati Uniti. Permette agli utilizzatori di postare tutto quello che vogliono anonimamente. L’app è basata sulla localizzazione, quindi si può vedere solo ciò che stanno pubblicando le persone vicine. I danni potenziali sono intuibili e infatti alcune scuole l’hanno già bloccata. Tuttavia, Yik Yak ha già raccolto finanziamenti per 73,5 milioni di dollari. 

Finanziamento: 73,5 milioni di dollari from Sequoia Capital, Tim Draper, Kevin Colleran, Azure Capital Partners e DCM Ventures.

Fondatori: Tyler Droll, Brooks Buffington

Gimlet Media (media)

Dopo aver perfezionato l’arte dei podcast come produttore di This American Life, Alex Blumberg ha deciso di avviare un proprio network. Gimlet Media per ora produce solo due show, uno dei quali è sulla stessa società, ma dopo aver ricevuto un sacco di invenstimenti a livello iniziale (seed stage) questo autunno, la società si sta espandendo rapidamente. 

Finanziamento: 1,5 milioni di dollari from Betaworks, Lowercase Capital e Knight Enterprise Fund.

Fondatori: Alex Blumberg, Matt Lieber

Cyber Dust (messaggistica)

In un’epoca in cui gli hacker riescono a mettere le mani su ogni forma di comunicazione anche ad alta protezione, Cyber Dust permette di distruggere i propri messaggi e le proprie foto 30 secondi dopo averle inviate e ricevute. Funziona come Snapchat ma promette di lasciare meno tracce e non far mai neanche associare il proprio nome all’applicazione. 

Finanziamento: Nessuno annunciato. 

Fondatore: Ryan Ozonian

Bowery (programmazione) 

Il più complicato da spiegare a chi non è un tecnico del settore. Permette agli sviluppatori di programmi di condividere il proprio “ambiente” in tempo reale. Questo permette di risparmiare molto tempo perché non fa installare manualmente complicati set di parametri in continuazione prima di cominciare a lavorare. Secondo uno degli amministratori questa tecnologia ha la forza di trasformare radicalmente il modo in cui lavorando gli sviluppatori. 

Finanziamento: 1,5 milioni di dollari da Betaworks, Bloomberg Beta, BOLDstart Ventures, Deep Fork Capital, Google Ventures, Homebrew, RRE, SV Angel, General Catalyst’s Rough Draft Ventures e il Dorm Room Fund di First Round Capital.

Fondatori: Zachary Hamed, David Byrd, Steve Kaliski

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