Dal 7 marzo 2009 il telescopio spaziale Kepler è in orbita attorno al Sole, girato verso le costellazioni del Cigno, della Lira e del Dragone, a scrutare il cielo. Parte della sua missione è cercare pianeti simili alla Terra, monitorando oltre 145mila stelle e i pianeti che gli orbitano intorno. Nei suoi quasi cinque anni di attività, Kepler ha confermato l’esistenza di oltre 1700 esopianeti (pianeti extrasolari), alcuni dei quali potrebbero ospitare la vita.
Il Jet Propulsion Laboratory, il laboratorio Nasa che si è occupato di Kepler, ha recentemente realizzato tre poster nello stile delle illustrazioni di esplorazione spaziale anni Trenta dedicati a tre pianeti scoperti dal telescopio: Kepler-16b, HD 40307g e Kepler-186f. Si possono stampare ad alta risoluzione e appendere in cameretta, e sono un’ottima scusa per scoprire qualcosa di questi pianeti lontani anni luce da noi. Su cui, magari, un nostro lontano pronipote si troverà ad andare in vacanza.
Kepler-16b
Un anno su Kepler-16b dura 226 giorni, ma non dev’essere facile capirlo guardando il cielo, visto che il pianeta ha due soli. Scoperto il 7 luglio 2011, Kepler-16b è più o meno a 200 anni luce da qui ed è grande circa come Saturno. Il problema? È molto, molto freddo e, come Saturno, potrebbe avere una superficie gassosa e non rocciosa. Difficile che ci vivremo, ma magari potremo andarci in vacanza. «Rilassati su Kepler-16b, dove la tua ombra ha sempre compagnia», dice il poster della Nasa.
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HD 40307g
Il nome potrebbe essere un po’ difficile da ricordare, ma HD 40307g è piuttosto interessante. Scoperto il 28 ottobre 2012, HD 40307g è a 42 anni luce di distanza dalla Terra, ha una massa pari a otto volte il nostro pianeta e non è ancora chiaro se ha una superficie rocciosa oppure completamente ricoperta di ghiaccio. Quello che è sicuro è che l’attrazione gravitazionale è molto più forte che qui sulla Terra. «Prova la gravità di HD 40307g, una super Terra», dice il testo del poster.
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Kepler-186f
Scoperto il 19 marzo 2014, Kepler-186f è il primo pianeta con un raggio simile alla Terra che troviamo. Peccato che orbiti a 500 anni luce da qui. Un anno su Kepler-186f dura solamente 129 giorni e, nonostante la temperatura del pianeta sia probabilmente molto bassa, dovrebbe poter ospitare acqua allo stato liquido. La stella attorno a cui gira Kepler-186f, chiamata semplicemente Kepler-186, è una nana rossa e se davvero ci crescessero piante, la loro evoluzione potrebbe averle portate a sviluppare una forma di fotosintesi basata sui raggi rossi della luce del loro sole. Per questo il poster dice: «Kepler-186f, dove l’erba del vicino è sempre più rossa».