#CharlieHebdo

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Sono circa le 11,30 di mercoledì 7 gennaio, quando un commando di due persone incappucciate fa irruzione nella redazione del settimanale satirico “Charlie Hebdo” uccidendo dodici persone. Un atto di terrorismo perpretato – così mostrano i filmati – urlando Allahu Akbar, cosa che fa immediatamente pensare che sia un attentato di matrice islamica. Nei giorni che sono seguiti a quel drammatico 7 gennaio il terrore è continuato, tra fughe, prese di ostaggi, omicidi a sangue freddo e tanto caos. I cinque giorni più terribili della Francia, qualcuno li ha definiti, giorni di tensione, terrore e caos che hanno avuto il loro culmine, in qualche modo liberatorio, l’11 gennaio, quando nelle strade di Parigi 2 milioni di persone hanno sfilato insieme per dire no alla paura e riprendersi la città, fino a poche ore prima in stato di choc. 

A Linkiesta abbiamo seguito la vicenda dal primo minuto, abbiamo raccontato con un live il susseguirsi degli eventi, abbiamo sentito personaggi autorevoli che ci aiutassero a comprendere e ad andare più in là del giudizio di pancia, di quella istintiva rabbia che ha colto tutti in quelle ore. Poi, a freddo, siamo tornati a guardare quel che rimaneva di qeusti giorni, abbiamo cercato di approfondire le tematiche emerse e cercato di fare il punto sulla situazione con uno speciale domenicale dedicato a quella che ci sembra l’unica via da prendere, il dialogo, per puntare all’unico obiettivo ragionevole: la coesistenza.

Di seguito trovate tutti gli articoli su Charlie Hebdo, pubblicati su Linkiesta in questi giorni.