In Giappone anche le pietre possono sposarsi

In Giappone anche le pietre possono sposarsi

Chi ancora si scandalizza per i matrimoni gay, guardi piuttosto a cosa fanno in Giappone: i matrimoni tra gli scogli. In particolare si tratta di due rocce, situate sulla costa di Futami, note come le rocce Marito e Moglie. Si chiamano Izanagi e Izanami, o – se unite – Meoto Iwa. Rappresentano, per la religione shintoista, l’unione delle due divinità creatrici del Giappone e, di conseguenza, rappresentano ogni unione tra uomo e donna. Izanagi è la più grande, e misura nove metri. Izanami solo tre

Una visuale di spalle. Le immagini sono tutte di: donuts head

Da notare che il loro legame non è solo simbolico, è proprio reale: si tratta di una corda, chiamata shimenawa, fatta dal riso che pesa una tonnellata. Unisce le cime dei due scogli, sfidando le onde e le tempeste.

Come tutte le relazioni, però, con il tempo si logora. La corda, rovinata dalla salsedine e dal vento, viene allora sostituita una volta all’anno, il 5 gennaio, con una cerimonia sacra. Un legame nuovo, per mantenere salda l’unione. La metafora è fin troppo facile da spiegare.

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