«In Italia la bestemmia è stato un reato fino al 1999»

«In Italia la bestemmia è stato un reato fino al 1999»

Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.

Repubblica 14 gennaio

Spero che i giovani reagiscano alla follia di questo stanco mondo

Durante la mia infanzia, sentendo raccontare dai miei genitori le dolorose esperienze dell’ultima guerra, mi sono spesso domandata quale fosse lo stato d’animo della gente negli anni che precedettero il conflitto. Cosa pensavano, che speranze e paure avevano nei loro cuori, intuendo che da lì a poco sarebbe scoppiato l’inferno? Sono stata giovane negli anni Settanta e, all’epoca, le guerre purtroppo si combattevano ancora: il Vietnam e i conflitti in Medio Oriente erano una realtà di cui tutti eravamo consapevoli. Ma c’era anche la speranza di un mondo migliore e la certezza di un futuro di pace. Queste certezze negli anni sono cadute e ora avverto una cupa inquietudine sul futuro dei nostri figli e nipoti. Spero di sbagliarmi e mi auguro con tutto il cuore che, in particolare i giovani, ai quali abbiamo tanto promesso e poco mantenuto, sappiano trovare la forza di reagire a questa ondata di lucida follia che sta sommergendo il nostro vecchio, stanco mondo.

Nadia Moroni, Udine, ndmoroni@gmail. Com

La mia emozione da francese d’adozione in place de la République

Sono una francese d’adozione, che da cinque mesi vive a Parigi. Sono stati giorni di terrore. Ho avuto paura. L’unica cosa che ho potuto fare, affrontando le mie paure, è stato andare in Place de la République. Per la prima volta ho realmente percepito il valore e l’importanza della Repubblica. Sono andata sola. Mi sono concentrata ancora di più sulle mie emozioni e sulle quelle di chi mi stava intorno. Venerdì sera, avevo provato una rabbia e una inquietudine mai conosciuta prima. In Place de la République domenica ho provato una libertà e un’appartenenza quasi utopica. Ho vissuto quello che potrebbe essere un sogno. Tutte le religioni, culture orientamenti di ogni genere e provenienze insieme, in piazza e per le strade. C’erano tutti. Tanti bambini. Bellissimo marciare con i bambini, fieri di sentirsi grandi. Tante famiglie, numerose. Tanti giovani, che vogliono mordere la vita con sana incoscienza. Tanti veterani delle marce. Ma comunque stupiti di quanto stesse accadendo. «C’est extraordinaire» esclamano. Ecco. Tanta felicità che cancella la paura, uniti contro qualcosa che non possiamo controllare. L’energia è tanta e forse non siamo più abituati. Questa mattina la città ha ripreso il suo ritmo, ora bisogna essere lucidi dicono. Oggi ancora più militari e polizia sono per le strade, in tutta la città. Come se ci fossimo incontrati ieri, oggi incrociando le persone per strada, seppure nella frenesia di una città come Parigi, è facile che un sorriso in più scappi.

Elisabetta Soffietti, Parigi

Corriere della Sera 14 gennaio

Fino al 1999 la bestemmia è stata un reato

Vorrei si ricordasse, quando si parla di blasfemia e di libertà di espressione, che in Italia fino al 1999 la bestemmia era considerato reato.

Maurizio Carra, Milano

Tre giorni a Roma e 18 euro di tassa di soggiorno

L’Italia è sempre stato un paese con molta fantasia sotto tutti i profili, positivi e negativi. Tra questi ultimi, la grande capacità di inventare la possibilità di creare denaro con balzelli ambigui come la tassa di soggiorno. A Roma ho pagato 6 € al giorno per una permanenza di 3 giorni, per un totale di 18! Alcune città propongono cifre minori, altre uguali. È un bel biglietto da visita per i turisti, soprattutto quelli stranieri, che vedo sempre con occhi sgranati all’atto del pagamento: ti visito, porto del denaro a una città e in più pago il disturbo. Nessuno ha mai pensato di fare nulla per eliminare questo bel biglietto da visita? Le varie associazioni consumatori che cosa pensano?

Franco Lucato, Torino

Stampa 14 gennaio

In Francia hanno vinto solo le armi

Ha vinto la libertà di stampa? Ha vinto la solidarietà mondiale? Ha vinto il popolo francese che ha ritrovato la sua unità nazionale? No, purtroppo, il vero vincitore sono le armi! I terroristi hanno ucciso con le armi e le armi hanno ucciso i terroristi, forse con le armi delle stesse fabbriche! E adesso, come sempre, si tornerà a parlare di guerra al terrorismo. E’ terribile questo! Non si riesce a capire perché gli Stati non fermano la produzione delle armi in tutto il mondo. Si spendono ogni anno milioni di dollari, si rinnovano gli arsenali con armi sempre più sofisticate, migliaia di uomini si possono uccidere sempre più gli uni contro gli altri. Se è necessario difendere la libertà di stampa, diritto inalienabile, è davvero urgente difendere la libertà della verità. Solo la libertà tutela la verità! Senza verità non ci sarà mai la libertà e la giustizia. Chi arma i terroristi? Chi fabbrica le armi che usano contro di noi? Se si ferma la produzione di armi, con che cosa farebbero la guerra all’Occidente? I Capi di Stato che hanno marciato tenendosi per mano, abbracciandosi gli uni gli altri (specie davanti alle Tv di tutto il mondo), tornati a casa continueranno a riempire di armi i loro arsenali e potersi così, dopo l’abbraccio, uccidere a vicenda. Come è possibile questa «ipocrisia collettiva» con cui si riempiono le piazze e le strade di cortei per la pace, di denuncia alla guerra e poi non si arresta la prima causa della morte universale che è la continua, incessante produzione di armi? E’ più facile constatare che il Po è avvelenato, che dire «siamo noi che buttiamo dentro il veleno», perché occorre ciò che manca oggi a livello mondiale «la forza prima della verità»! Vogliamo tutti fermare i terroristi, salvare l’Occidente, ma perché allora si continua a dare loro le armi fabbricate da noi? 

don Mario Foradini, parroco di San Secondo, Torino   

Il Fatto Quotidiano 14 gennaio

Un bel dilemma su Matteo Salvini

Nei giorni scorsi Salvini ha dichiarato di voler incontrare Oriana Fallaci. O è un vero credente o è un po’ disinformato.

Massimo

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