Uno dei temi più dibattuti (e più leggeri, non sono molti) nell’eterno derby tra Milano e Roma resta la qualità dei locali. Il “dove si mangia meglio” anima tavolate di amici, dibattiti sul Frecciarossa e blog dell’ultima generazione. Ma c’è una risposta indiscutibile? Ovviamente no, ci sono troppe variabili – al di là dei gusti personali – che influenzano, almeno in parte, il giudizio. A partire dalla differente superficie e popolazione: Roma è sette volte più estesa e ha il doppio di abitanti rispetto a Milano, quindi parte da una base di locali e clienti (e non abbiamo considerato i turisti) nettamente superiore. Questo non vuol dire per forza avere tanti posti gourmet ma una selezione su numeri maggiori aiuta a crearli. Al tempo stesso, Milano ha una marcia di più – indiscussa – sui locali di tendenza e gli etnici: vocazione storica sul primo fronte e capacità imprenditoriale sul secondo. Detto questo, non potevamo che affrontare il tema consultando le quattro guide che “classificano” i locali, ognuna con il suo sistema: Michelin (stelle), Espresso (in ventesimi), Gambero Rosso (in centesimi) e Osterie d’Italia (che assegna chioccioline e dintorni). Se avete perplessità sul “nostro” metodo, lasciate perdere. Ma le classifiche si fanno (e si faranno) sempre con i numeri.
Partiamo dalla Michelin: sommando le stelle, Roma ne ha venti e Milano sedici. La Capitale politica le ha sparse su un tristellato (La Pergola del Rome Cavalieri, ovviamente), due bistellati (Oliver Glowig e il Pagliaccio) e tredici stelle singole. La Capitale morale (insomma…) risponde con tre bistellati (Sadler, Cracco e Aimo e Nadia) e dieci stelle singole tra cui il giapponese creativo Iyo, unico ristorante etnico ad averla in Italia, da pochi mesi. Per la cronaca c’è perfetto equilibrio nelle new entry 2015: Aroma e Stazione di Posta da una parte, Berton e il già citato Iyo dall’altra.
Va contro il luogo comune che Milano è più cara di Roma la valutazione per i Bib Gourmand: sotto la Madonnina ce ne sono sette (e francamente, la scelta è bella datata), intorno al Cupolone sei. Curiosità, in entrambe le liste c’è un locale…di cucina abruzzese: l’Ambasciata d’Abruzzo a Roma, Da Giannino-L’angolo d’Abruzzo a Milano.
Passiamo all’Espresso, dove i valori nella fascia alta sono a favore della Capitale. Un tre Cappelli a testa (Pergola a 19,5/20 e Cracco a 18/20), sei due Cappelli contro quattro (e Trussardi alla Scala non c’è più, quindi sono tre) e tredici Cappelli singoli contro otto. Per la cronaca, nella fascia tra i 14 e i 15 punti (su 20), che l’Espresso considera l’indicatore più importante per capire la situazione cittadina, il rapporto è di 36 locali contro 27.
Il Gambero Rosso – che ha sede nella Capitale – non ha dubbi: Roma caput Italiae, persino sul fronte etnico i tre Mappamondi dell’Iyo sono pareggiati da quello di un cinese “moderno” quale Dao Restaurant. A Milano non ci sono tre Forchette e nella Capitale due: l’immancabile La Pergola (95/100) e l’Enoteca La Torre a Villa Laetitia che dà forza a quanti sostengono la variabilità di umori delle guide: per il Gambero Rosso è 90/100 ma per l’Espresso è solo 15/20 e per la Rossa tre Forchettine…Sulle due Forchette, prevale invece la città del Naviglio: quattro a due ossia Berton, Cracco, Sadler e Vun dell’Hotel Park Hyatt (tutti a 87/100) contro Il Pagliaccio (88/100) e Oliver Glowig (87/100). No match per la fascia sopra il muro degli 80/100: 21 locali contro 10.
Milano in compenso può vantare due Tre Gamberi (le trattorie top per la guida) come la storica Osteria del Treno e la novità Un Posto a Milano contro il solo Armando al Pantheon. Ma la Capitale si rifà immediatamente con due Tre Bottiglie (wine bar) quali Roscioli e Casa Bleve nonché un Tre Boccali (birrerie) che è l’Open Baladin. Milano non ne ha in entrambe le situazioni. Infine i tre Spicchi per le pizzerie: ce ne sono quattro nella Capitale (La Fucina, La Gatta Mangiona, Sforno e Tonda) contro il solo Dry Cocktails & Pizza sotto la Madonnina.
Morale: vince Roma, ai punti. Ma se ci è consentita una personalissima opinione, il divario con Milano è troppo favorevole.