Se vuoi avere successo serve un motto efficace

Se vuoi avere successo serve un motto efficace

C’è chi le appende al muro, chi le sistema per bene sulla scrivania, che se le ripete (e le ripete agli altri) tutti i giorni: sono le frasi motivazionali. Motti, proverbi, modi di dire, citazioni estrapolate (e Dio solo sa quanto) dal loro contesto di origine per trovare nuova vita e diventare i mantra degli uomini di successo. Tutti i grandi manager/imprenditori – sembra – ne hanno almeno uno; i migliori ne hanno addirittura coniati di nuovi. Su Fastcompany li hanno raccolti (non tutti, ovvio) e noi ve ne riproponiamo alcuni. Magari possono ispirare anche voi.

In questo spezzatino delle culture di tutti i tempi e di tutti i luoghi, si pesca dappertutto: nella Bibbia, nella classicità, negli autori moderni e contemporanei. E chi si accontenta di Steve Jobs, e chi invece va a cercare nell’arte della guerra di Sun Tzu. Tutto va bene, tutto fa brodo, e per cercare la motivazione nel superare le difficoltà, normali, della vita si può arrivare anche a scomodare imperatori e divinità. Lasciarsi ispirare dalle parole di Marco Aurelio, che pure faceva un mestiere più unico che raro, è concesso: c’è sempre bisogno di miti e figure di riferimento affidabili. Più antichi sono, e più sembrano solidi. E questi esempi lo dimostrano:

Trova una strada, se no creane una, Annibale

È il motto di Lisa Lutoff-Perlo, Presidente e Ceo di Celebrity Cruises: la sua applicazione della frase (presunta) del condottiero cartaginese è, come è ovvio, metaforica. Annibale invece diceva sul serio. Non c’era una strada percorribile? Ne ha fatta una nuova, soprendendo i romani e superando le Alpi a dorso di elefante. Un’impresa incredibile che, proprio per questo, è rimasta nella storia. I manager di oggi possono ispirarsi a lui pensando a nuovi modi per trovare la soluzione giusta ai problemi, che sta là, oltre alla montagna di ostacoli che ogni giorno si erge tra voi e il risultato da portare a casa. Ma non dimenticate che di Annibale ce n’è stato solo uno – e soprattutto che, alla fine, ha vinto Roma.

Se qualcosa merita di essere fatto, allora merita di essere fatto bene, Lord Chesterfield

Lo pensa Johan de Nysschen, vice presidente di General Motors. Tutto sommato, è un motto condivisibile. Già che si fa qualcosa, almeno la si fa in modo da non doverla rifare dopo poco tempo. Il problema è capire cosa meriti di essere fatto e cosa no. E qui sta la differenza tra un uomo di successo e qualsiasi altra persona.

A chi è dato molto, molto è richiesto, Luca, 12, 48

Sembra la massima dell’Uomo Ragno (a grandi poteri, grandi responsabilità), e invece è tratta dal Vangelo. Come deve comportarsi il fedele? Come il servo nei confronti del padrone, ed eseguire la sua volontà anche in sua assenza, spiega con pazienza Gesù a un Pietro un po’ duro. Perché al servo (o al manager, o all’imprenditore, o al Ceo, qui è il punto) sono assegnate incombenze importanti: è un onore, ma anche un onere. È la massima preferita di Maria Chavez, Ceo delle Girl Scouts americane.

Stay hungry. Stay foolish, Steve Jobs

Fame e follia. Come se fossero due belle cose, costituiscono il binomio che ha segnato una intera generazione. Follia, nel senso (più tenue) di creatività/originalità/coraggio delle proprie idee; fame, per indicare l’insaziabile voglia di successo che il bravo impreditore deve possedere. Ogni storia di successo, per come viene raccontata, ha sempre un bel modello fatto di momenti bui, avversari ottusi e momenti finali di riscatto, fino alla gloria. Purtroppo non va (quasi) mai così, ed è bene tenerlo a mente. Si arriva in cima per mille motivi, e la follia e la fame, che solo un mondo ipernutrito e paranoico poteva elevare a valori, ne costituiscono solo una mitologia. Ma di miti vive l’uomo, di esempi illustri e, in fondo, anche di innocue frasi per darsi un po’ di forza quando non ce n’è più. In ogni caso, la frase di Jobs è il mantra di Kara Goldin, che ha fondato Hint Water.

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