Non tutti hanno familiarità con i nomi dei movimenti della telecamera nel cinema: ma non c’è dubbio che gli effetti dei piani fissi, dei piani sequenze, gli zoom e soprattutto i loro significati narrativi vengano compresi da tutti, in modo intuitivo o, meglio, dopo una lunga abitudine cominciata fin dall’infanzia, al linguaggio e ai modi del cinema.
L’estetica e la narrazione, nel cinema, sono quasi la stessa cosa. Ogni immagine e ogni segmento del film è una scelta narrativa, estetica ed emotiva. Questo video (in francese) del magazine Blow Up del canale Arte lo spiega bene.
Ogni scena può essere girata in molti modi: la scelta di quale preferire è decisiva, e serve a trasportare lo spettatore in uno stato emotivo particolare. Come si spiega qui sotto, possono servire a farlo entrare in modo più o meno violento nella storia, evidenziando il dolore o, al contrario, la gioia nelle scene. Mette in luce il punto di vista, prepara i colpi di scena, ricrea una sensazione (basti pensare al cinema dell’orrore).